Ordine degli Storici

Le giocate di Publio Tito Placido Britannico

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Publio Tito Placido Britannico
view post Posted on 14/10/2012, 15:19




Colloquio per l'ammissione all'Ordine degli Storici con Iulia Klythias Laetitia Sergia

Partecipanti: Iulia, Titusplacidus
Location: Foro [Curia]
Data: 11/10/2012


16:07 iulia • [Curia|Studio Prefettura della Cultura] poggia delicatamente una mano sulla spalla donandogli un colpetto di incoraggiamento <è ora di festeggiare... sfida la pioggia! E corri verso la Taverna, sapessi quanta voglia ne ho io!> proferisce con un tono dispiaciuto e sorrisetto mesto sulle labbra, alternando la vista tra la finestra e l'uomo, poi su questo lasciar lo sguardo, rimanendo così ad osservarne la reazione
16:03 titusplacidus • [Curia] < Scusa, l'emozione > sorride < a volte gioca brutti scherzi > Tenta di mantenere una posizione eretta: osserva il cielo fuori e non può non lasciarsi sfuggire una smorfia < Ancora pioggia > poi riporta lo sguardo sul Prefetto < Grazie, giuro di mettere la massima dedizione in questo lavoro. >
15:58 iulia • [Curia|Studio Prefettura della Cultura] osserva il fare dell'uomo mostrando un piccolo sorrisetto mentre si alza in piedi <non posso che fidarmi di te... per qualunque dubbio o incertezza o perplessità non esitare a venire da me> aggiunge emettendo un sospiro mentre, aggirata la scrivania, si pone vicino all'uomo <stai bene?> chiede accigliandosi lievemente nel notar la stranezza nel suo modo di fare <vedrai che non sarà così terribile> cerca con un po' di ironia di smorzare la serietà del momento <da oggi stesso sei novizio dell'Ordine degli Storici, che Apollo e Minerva ti guidino sempre>
15:49 titusplacidus • [Curia] A sentire quelle parole quasi si sente mancare: il sogno di una vita si sta per coronare. Per non cadere davanti alla domina si appoggia al tavolo, ma le gambe ancora tremano. Riprende un po' di vigore e riesce a parlare < Il tempo saprà dire se son un vir in gamba, spero però di esserlo. Chiederò colloquio con lo storico Appio e prenderò parte all'incontro con il nobile Tireo, cercando nel frattempo di approfondire la mia conoscenza dell'Urbe. Attendo vostre disposizioni > sorride e finisce il contenuto del calice di cui ignora il nome
15:42 iulia • aggiunge riponendo lo stilo sulla scrivania e fermandosi a fissarne i lineamenti del volto
15:42 iulia • [Curia|Studio Prefettura della Cultura] annuisce al proferir dell'uomo, tra un sorso e l'altro <ho bisogno di vires in gamba e che siano pronti a portar le cronache con la massima verità... se, quindi, la tua intenzione è quella di renderti operativo per l'impero e per il nostro Traiano, non mi rimane che metterti alla prova...> annuncia ingollando ancora un sorso prima di depositare il calice sul ripiano e afferrare una pergamena <sei ammesso nell'Ordine, Tito...> comincia ad incidere sul cartiglio il nome dell'uomo <prendi contatto con lo storico Appio, sarà lui a darti le prime indicazioni su quello che fare, e presto tenteremo di fare un incontro con il nobile maestro Tireo, mio personale vate, che voglio vi insegni tutto ciò che c'è da sapere su come fare bene questo mestiere> -->>
15:34 titusplacidus • [Curia] < Certo > gli occhi gli si illuminano < Pronto ad andare ovunque mi venga chiesto. D'altronde provengo dai confini dell'impero > sorride < luoghi che ho visitato... > si fa pensieroso < ...di persona no, ma il mio caro padre mercante mi narrava dei posti che visitava e credo che abbia visitato tutto il mondo romano. > porta il calice alle labbra e a piccoli sorsi ritmati dal pomo di Adamo non ancora del tutto sviluppato ne gode del contenuto
15:26 iulia • [Curia|Studio Prefettura della Cultura] ne osserva i giovani tratti del volto mentre lo ascolta parlare e di rimando offre un sorriso lusingato, come se l'uomo le stesse facendo un complimento <roma può offrirti tutto ciò che vuoi, e Traiano sa ricompensare bene chi si pone al suo servizio... hai visitato altri luoghi del suo vasto impero? Saresti pronto a viaggiare per riportarci le cronache di quanto avviene ai confini?> si siede di fronte a lui, dall'altra parte della scrivania, e afferrato il proprio calice, ingolla un sorso di vino trattenendolo in bocca, ponendosi quindi in attesa di ricevere replica
15:21 titusplacidus • [Curia] < Grazie > prende il calice e ne sorseggia un po', poi lo tiene con la mano destra mentre riprende il discorso < Sono a Roma da circa cinque giorni > inizia < dopo un lungo viaggio dalla Britannia > arrossisce < l'amore per la storia mi ha portato qua > sorride. < La vostra Urbe è meravigliosa, la storia qua si respira, mio padre mi ha consigliato bene > un velo di malinconia appare sul viso al ricordo del padre
15:14 iulia • [Curia|Studio Prefettura della Cultura] <bene, piacere di incontrarti...> ripone la pergamena sul tavolo e compie pochi passi fino al vassoio d'argento, volgendosi di spalle all'uomo <gradisci del mulsum?> domanda e senza attendere risposta comincia a mescerne in un altro calice vuoto <il tuo nome tradisce la tua provenienza... parlami di te, come e quando sei giunto a Roma> si volge lentamente ritornando verso di lui con il calice in mano colmo del liquido rubino sopra il qualche galleggia un petalo di rosa
15:08 titusplacidus • [Curia] < Già, precisamente Publio Tito Placido Britannico: so che è un nome lungo, ma è stato indispensabile per distinguermi da mio padre e da mio nonno paterno > si passa una mano tra i capelli, con la duplice funzione di abbassare i ricci ribelli che si stavano alzando e per mascherare l'imbarazzo. Entra nell'ufficio < Perdona il ritardo > arrossisce < ma la pioggia mi ha causato qualche problema > indica i ricci, che non è riuscito a portare nei loro confini. Si porta al centro della stanza e curioso cerca di distinguere il vario mobilio della stanza: un tavolo di legno scuro, vasi pieni di fiori ed un vassoio d'argento
15:01 iulia • [Curia|Studio Prefettura della Cultura] osserva l'uomo da capo a piedi mentre lo ascolta timidamente proferir quell'interrogativo <l'hai trovato, è questo...> si allontana appena dalla porta lasciandola aperta <è un bene che non ti sia perso... entra pure, io sono Iulia Clizia Sergia, non ho ancora sentito il tuo nome ma immagino tu sia un certo Tito che ha chiesto oggi questo incontro> si avvicina alla scrivania sulla quale deposita il calice afferrando poi la missiva che lo stesso Titusplacidus ha mandato, mostrandogliela <sei tu, vero?>
14:52 titusplacidus • [Curia] Tenta di mascherare la tensione, riuscendo solo ad arrossire vistosamente. < E' questo l'ufficio del Prefetto della Cultura? > chiede timidamente < Sono qui per sostenere un colloquio, ma non conosco l'edificio e la guardia mi ha indicato questa porta > sorride, mostrando l'invito
14:49 iulia • [Curia|Studio Prefettura Cultura] si solleva in piedi, poco convinta, con tutta l'aria di volersi distrarre, tanto che a passi lenti raggiunge il vassoio posto su un tavolinetto no molto distante, cominciandone a fissare l'anforetta. Non sembra convinta, finché le mani non si allungano ad afferrare l'oggetto e mescere il mulsum in uno dei calici, sopra il quale fa cadere due petali di rosa. Lentamente si avvicina alla finestra e si pone ad osservare la pioggia trattenendo il calice all'altezza dello sterno. Ma proprio mentre sta per immergere le labbra nel profumato mulsum, ode i rintocchi alla porta e verso questa si dirige, lentamente, quasi senza voglia, fino a che, raggiuntala, non l'apre verso l'interno <desideri?> domanda mostrando a TITUSPLACIDUS un cenno di sorriso
14:47 titusplacidus • [Curia] Esce dall'edificio e chiede al pretoriano dove sia l'ufficio del Prefetto della Cultura. Dopo che gli è stato indicato, vi si dirige: la veste umile ormai è asciutta, i capelli ancora un po' umidi, l'espressione del viso tesa. Dopo un attimo di esitazione, bussa, attendendo poi davanti all'uscio una risposta
14:42 iulia • [Curia|Studio Prefettura Cultura] senza troppa cura e senza distogliere l'attenzione da ciò che sta leggendo, tira via dai capelli l'ago crinale in avorio così che, come una cascata, i neri e fluttuanti ricci ricadano sulle spalle, incorniciandole il pallido viso sul quale, a contorno degli occhi, solo un tratto nero che ne risalta la grandezza. All'anulare sinistro porta l'anello nuziale e ai polsi due bracciali d'oro e avorio <accidenti...> esclama ad un certo punto volgendo l'espressione crucciata in direzione della grande finestra e lì fissare la pioggia <non credo che smetterà per oggi> emette un sospiro sconsolato mentre con l'ago crinale d'avorio comincia a tamburellare sul ripiano della scrivania, quando fuori si alternano ancora furiosi lampi e tuoni
14:38 titusplacidus • [Esterno Curia] La pioggia cade fitta, come solito in questo periodo. Con passo svelto si avvia verso la Curia, tentando di mascherare la tensione. Presenta l'invito ad il pretoriano di guardia che dopo una rapida occhiata al documento per verificarne l'autenticità lo lascia passare. Prima di entrare tenta di asciugarsi la modesta veste, strizzandola sotto lo sguardo vigile del pretoriano. Entra nell'edificio e si trova un po' spesato: gli occhi viaggiano veloce, cercando di memorizzare ogni angolo, ogni muro, ogni oggetto posto in quel luogo, alla ricerca dell'ufficio del Pretorio.
14:35 iulia • [Curia|Studio Prefettura Cultura] all'interno dell'ampio studio al pian terreno del grande palazzo cittadino, è seduta alla propria scrivania, con lo sguardo fisso nella lettura di una pergamena che tiene srotolata con entrambe le mani. Intorno il disordine di cartigli e rotoli regna sovrano sopra il grande tavolo di legno scuro intarsiato, ma nei grandi vasi sparsi per la sala non mancano alcuni fiori di campagna, così come immancabile è il vassoio d'argento con calici e anforetta. Indossa una lunga veste di color rosso, stretta ai fianchi da una fusciacca di seta dorata e decorata lungo gli orli da ricami in filo dorato che ricorda un classico fregio greco, mentre due grosse fibule d'oro sono poste all'altezza delle spalle

Edited by Publio Tito Placido Britannico - 26/11/2012, 21:55
 
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Publio Tito Placido Britannico
view post Posted on 18/11/2012, 09:58




Prima lezione con il maestro Tireo


Partecipanti: Fato, Titusplacidus
Location: Foro [Accademia]
Data: 12/10/2012


16:29 • titusplacidus [Accademia] A quel congedo risponde: < Vale, maestro > Prende la borsa con le tavolette e si avvia verso la porta. Arrivato ad essa si volta verso il maestro e pronuncia: < Spero di vedervi presto >. Detto ciò si volta, già pensante a lui immerso nei libri della biblioteca, e si accinge a raggiungere la propria domus
Fato • <vedo che qualcosa tu conosci..., esattamente... quella battaglia fu di enorme importanza> sorridente si appoggia al giovane <bene, mi aspetto un bel lavoro dunque> e accettato il suo aiuto Tireo si mette finalmente in piedi ed eretto <informerò il Prefetto della Cultura del nostro incontro e non mi resta che augurarti buon lavoro, Titius, o Titus... attenderò tue notizie> aggiunge compiendo qualche passo intorno al tavolo <che Minerva sia con te, ragazzo, puoi andare> congeda così TITUSPLACIDUS rimanendo fermo ad osservarne i lineamenti del volto
16:17 titusplacidus • [Accademia] Rimane titubante sulla sedia, immerso nei suoi pensieri, poi si alza. < La mia mente è rimasta perplessa sulle parole “ultimo assedio in Gallia”. Penso sia l'assedio di Alesia, che ho letto su un frammento del “De Bello Gallico”: questa è la mia unica domanda. Sarò conciso > afferma sorridendo al vir che gli si pone davanti. Si offre di aiutarlo a levarsi dalla sedia, lasciando la borsa con tavoletta e stilo appoggiata sul tavolo
Fato • <nessun termine... prima concluderai e prima proseguiremo... bada bene, non voglio finire i miei giorni con la tua ricerca tra le mani mentre ancora la sto leggendo... spero di essere stato chiaro> replica sospirando in direzione di TITUSPLACIDUS <quando avrai concluso, vieni a cercarmi qui in Accademia... e ricorda di essere conciso, di non eccedere nella narrazione> si raccomanda ancora al giovine mentre si alza dalla sedia facendo leva sui braccioli <le mie ossa... comincio a farmi vecchio sul serio> lamenta dolorante <se hai domande da fare, chiedi pure, altrimenti... non ci rimane che rivederci presto>
16:04 titusplacidus • [Accademia] Quelle parole lo colpiscono al cuore: sa che egli deve ancora dimostrare tutto e quella richiesta è un passo verso quella dimostrazione. < Sarà fatto, maestro > risponde chinando il capo in segno di riverenza < cercherò nella grande biblioteca gli elementi a me necessari per finire queste due richieste che mi sono state poste > tentando un sorriso < e naturalmente non copierò: uno storico non copierebbe mai gli scritti di un suo collega. Sono solo desideroso di sapere quale termine avranno queste richieste > Finita la frase, scrive velocemente sulla tavoletta le richieste che gli sono state formulate. Sa che quello è un compito che non potrà nè vorrà fallire
Fato • scrittura e resoconto, ricordandoti di essere conciso e lineare... un vero storico non si sofferma nel raccogliere le notizie inutili>
Fato • Tireo nota con soddisfazione l'attenzione e l'interesse mostrato dall'allievo e, sorridendogli, si adagia contro lo schienale della poltroncina <ma non te lo dirò... lo scoprirai tu... voglio vedere a che punto giunge la tua capacità di indagine... hai una vastissima biblioteca ricca di fonti e di numerosi autori, e voglio che tu concentri la ricerca, non egli stupidi elementi che si tramandano, ma nei fatti veri e propri, ricostruendo in toto che cosa accadde nell'ultimo assedio in Gallia e cosa successe a Roma subito dopo che Cesare varcò il Rubicone> emette un sospiro riprendendo tra le dita lo stilo <non voglio leggere copiati, desidero leggere la tua narrazione, come se ti fossi trovato lì da scrupoloso osservatore... voglio vedere da questo esercizio se possiedi capacità di -->>>
15:48 titusplacidus • [Accademia] < Già > afferma, poi pentendosi del tono deciso con cui ha pronunziato tale parola. Si china sulla tavoletta, incidendo altre parole: una volta a casa ne approfitterà per metterle in ordine. Il suo sguardo è fisso sul maestro, le sue orecchie dedite esclusivamente alle sue parole, la sua concentrazione massima: è la sua prima lezione ed è molto preso dal fatto
Fato • oltrepassando il Rubicone, muovendo il suo esercito che convinzione lo seguì fin dentro Roma> aggiunge sorridendo appena per poi indicare con il pollice dietro la sua schiena, in direzione della finestra <sarai curioso a questo punto di sapere che cosa accadde la fuori, in una città che già vantava un grande potere e che tanto amava il suo condottiero>
Fato • <esattamente... Caio Giulio Cesare> replica scandendo il nome del personaggio ormai storico persino per quei tempi <la Gallia è stata di gran lunga al regione più dura da piegare, per sua stoltezza, aggiungo io... di fronte alla morte dei propri figli e delle proprie mogli, come accidenti si può continuare a pretenderla di averla vinta sul grande esercito romano?> ciondola il capo per poi espirare <cesare avrebbe fatto di tutto per ottenere quei territori e così è stato... ma una vera e propria sorpresa l'ebbe quando si decide a far rientro a Roma, dove non tutti erano felici che vi facesse ritorno> torna a sedersi e a fissare qualche istante l'allievo prima di proseguire <gli fu intimato di non mettere piede a Roma... ma lui cosa fece? Non esitò a varcare il confine urbano -->>
15:35 titusplacidus • [Accademia] L'emozione gli gioca brutti scherzi talvolta. Esita a fornire una risposta, poi, quando la mente si sgombera da altri ricordi, afferma: < Immagino sia Caio Giulio Cesare, mio padre mi ha parlato di lui e della sua grande conoscenza dell'arte della guerra. Mi disse che tentò anche un'impresa nella mia terra natia, riuscendo a porre sul trono un suo amico > arrossisce, temendo di aver dato la risposta errata. Intanto incide sulla tavoletta le parole che ritiene chiave del discorso, lasciando un apposito spazio per incidere il nome del condottiero.
Fato • Riportato il nome sulla pergamena, Tireo solleva lo sguardo verso l'allievo <spero di ricordarli tutti... bene, iniziamo> depositato lo stilo si alza in piedi ponendosi di spalle a TITUSPLACIDUS <come ben saprai, Roma vanta il dominio di molti luoghi... l'impero è talmente vaso che non basterebbe una vita per scoprirne ogni suo angolo... le numerose battaglie e la fortuna concessa ai condottieri hanno fatto sì che i confini si sono estesi> emette un sospiro abbassando lo sguardo <ingente il sangue versato... soldati e popoli conquistati... il ferro è stata l'arma con cui Roma ha elevato il suo potere, ma non solo> compie un'altra pausa rivolgendosi poi verso TITUSPLACIDUS <un popolo forte conosce i mezzi giusti per spingere alla resa senza scontri e senza spargimento di sangue, ma -->>
15:18 titusplacidus • [Accademia] L'iniziale spavento fa spazio alla serenità di essere stato riconosciuto. Segue l'invito del vir a seguirlo e, mentre entra nell'Accademia, con molto stupore ne osserva l'incantevole interno: a rapire la sua attenzione sono soprattutto i busti di marmo, che gli riportano alla mente uomini conosciuti. Arrivati all'uscio dello studio ha un attimo di esitazione: prende un bel respiro ed entra con timido passo. Fa un inchino in segno di rispetto al vir che si trova davanti a lui, e, ascoltata la domanda, risponde: < Sono Publio Tito Placido Britannico, vengo dalla lontana Britannia > un po' imbarazzato. Si siede ed estrae dalla borsa lo stilo e la tavoletta cerata
Fato • avrebbe una... lezione, per la tua memoria, invece, ti consiglio di consultare un medico> ciondola ancora il capo lasciando poi posto a TITUSPLACIDUS così da consentirgli di accedere. Tireo, dl canto suo, con non poco stupore rivolge veloce lo sguardo in direzione del volto del giovane per poi aprirsi in un sorriso <vieni, accomodati... dimmi il tuo nome Dominus, e cominceremo così questo nostro incontro... io sono Tireo> annuncia mentre si siede pronto con stilo e pergamena
Fato • Con lo sguardo poco convinto dalla replica del novizio, Apollonius lo osserva dalla testa ai piedi per poi volgersi di spalle <vieni, storico Publio, seguimi... se avevi una lezione di certo è con Tireo... quel vecchio non mi ha detto nulla> proferisce ciondolando il capo per poi precederlo lungo il corridoio dell'immensa struttura rivestita di marmo pregiato, qui e li abbellita da piccole colonne dallo stile ionico che sostengono busti di marmo di noti uomini del passato <in questo luogo si sono formati grandi uomini, persino il Prefetto della Cultura si è formata qui... era giovane e inesperiente, e oggi vedi quanta strada ha fatto!> racconta con una punta di soddisfazione fino a che, raggiunto lo studio, non ne apre la porta <maestro, questo giovanotto dice che avrebbe una... -->>>
15:03 titusplacidus • [Accademia] Il tono dell'anziano vir vestito di bianco lo spaventa: fa un passo indietro e arrossisce. < Scusa, il mio nome è Publio Tito Placido Britannico, da poco, con mia somma gioia, nominato storico novizio. Sono venuto qui per una lezione, non sapevo l'Accademia fosse chiusa > proferisce, visibilmente imbarazzato. La veste ormai è solo umida, ma qualche riccio ribelle già si presenta tra la sua capigliatura. Lo sguardo trasuda una certa paura, ma anche un certo rispetto per una persona così veneranda
Fato • di afferrare uno dei drappi e stenderlo davanti alla finestra così da oscurare in parte l'ambiente <metto altre torce così ci sarà maggiore luce> annuncia prima di allontanarsi dalla stanza. Ma all'ingresso nota TITUSPLACIDUS e a lui si avvicina <giovanotto, che fai qui? Chi sei? Che ci sei venuto a fare...> urla con tono ammonitore mentre con passo claudicante, svelto, lo raggiunge <non ho mai visto il tuo volto da queste parti... in questo momento l'Accademia è chiusa, torna in un altro momento>
Fato • Tireo continua il suo mediocre pasto fino a che anche l'ultimo sorso di vino viene ingollato <ora possiamo ragionare!> si massaggia lo stomaco e si alza in piedi. Magro e alto si erge accanto ad Apollonius battendogli una mano sulla schiena gobbuta <mio caro amico, sarà vero che porti fortuna toccare la gobba?> proferisce con ironia nel chiaro tentativo di scuotere l'animo imperturbabile del piccolo uomo che, di contra, solleva appena lo sguardo traverso in direzione di Tireo <se non è fortuna comunque qualcosa ti accadrà... togli quella manaccia! Avessi trascorso tu quaranta anni piegato a su intere montagne di papiri e pergamene, oggi la gobba l'avresti anche tu> sbuffa irritato allontanandosi verso le grandi finestre della stanza e osservare in lontananza qualche istante, prima-->>>
14:44 • titusplacidus [Accademia] La pioggia cade battente: si avvia con passo svelto verso l'Accademia. La borsa contenente tavolette cerate e stilo è sul fianco, la veste umile stretta al corpo, per cercare di trattenere un minimo di calore, i capelli e la barba castana fradici. Arriva al porticato dell'Accademia, si ferma e con un cenno saluta il pretoriano di guardia: così riparato dalle intemperie attende che si sia asciugato decentemente ed osserva nel frattempo il Foro martoriato dalle fitte gocce di pioggia.
Fato • piegare il busto notevolmente in avanti, portata con tanta fierezza <spero di non ridurmi così un giorno> mormora tra se Tireo prima di addentare il tozzo di pane ammollato
Fato • All'interno della grande struttura accademica, nonostante fuori piova a dirotto da molte ore ormai, il buon vecchio Tireo, luminare della grande scuola greco-latina di Atene si sollazza seduto su una comoda sedia all'interno dello studio dell'ex priore degli storici, tenendo in un mano un calice di vino e nell'altra un tozzo di pane che intinge nel vino per renderlo morbido e commestibile, visti i pochi denti che ormai gli son rimasti. Indossa una lunga e avvolgente tunica bianca, e canuta è pure la chioma, pettinata e composta tanto che nemmeno il vento sembra poterla smuovere <buon vecchio Apollonius... fa freddo in questo posto... aggiungi un altro braciere> ordina senza severità al segretario che veloce si adopera nell'eseguire l'indicazione, nonostante la gobba che ne fa -->>

Edited by Publio Tito Placido Britannico - 26/11/2012, 21:52
 
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Publio Tito Placido Britannico
view post Posted on 20/11/2012, 22:20




Incontro con il Prefetto Damiano


Partecipanti: Damiano, Titusplacidus
Location: Foro [Fori]
Data: 21/10/2012


17:04 Damiano • [Foro|bacheche]<esattamente,la sicurezza prima di tutto>annuisce al dire dello storico circa la sicurezza e sollevando il braccio destro mostrando tipico saluto romano<vale,Honor Caesari Sit!>si congeda cosi all’uomo non prima di aver richiamato il pretoriano e con quest’ultimo si allontana definitivamente dal Foro prendendo il cammino in direzione della Curia Romana
17:01 • Titusplacidus [Fori] < Già, un grande trionfo > dice, mentre un velo di malinconia copre il suo volto < chissà cosa è successo ai miei parenti > fissa il pretoriano bene armato, poi ripone lo sguardo sul prefetto < la sicurezza prima di tutto > afferma < Roma ha già patito un periodo dove la corruzione e la violenza dilagavano ed è bene che non ci ripiombi più > A sentire il congedo di lui, porge la mano destra e saluta < Vale, buon lavora. Historia servanda est >
16:56 Damiano • [Foro|bacheche]<i nostri militi sono appena tornarti da lì..vittoriosi,basta leggere il trionfo svoltosi sere fa proprio qui nel Foro>favella accennando un sorriso e deviare attenzione sul pretoriani indicato dall’uomo<si,lui fa parte della mia scorta..gli altri quattro ho preferito lasciarli in Curia>ammette storcendo il muso a quel dire<alle volte vorrei passare inosservato,ma il ruolo che ricopro purtroppo non mi permette ciò e ovunque io vada ho loro dietro a vigilare sulla mia incolumità>un rapido sguardo a ciò che lo circonda ed infine tornare sullo storico<è stato un piacere fare la tua conoscenza…storico novizio..>lo appella cosi come lui si è presentato inzialmente<ma adesso per me è giunto il momento di far ritorno in Curia>
16:48 Titusplacidus • [Fori] Uno sguardo esterrefatto al sapere di trovarsi davanti al marito del proprio superiore si appropria del suo volto. Tenta di mascherarlo, ma la sorpresa è tanta. < Britannia, ho saputo che vi è stata da poco una ribellione > afferma arrossendo < c'è chi accetta il potere di Roma, mentre c'è chi lotta per la propria indipendenza > esprime con tono garbato. Osserva con curiosità la guardia: < immagino sia con te il milite > dice
16:41 Damiano • [Foro|bacheche]ascolta con attenzione la replica data dall’uomo alla sua domanda rivolgendo poi nuovamente lo sguardo verso la bacheca e portar le braccia conserte al petto.Inspira profondamente affinchè aria giunga a riempir polmoni<si,mia moglie è sempre molto professionale quando svolge il suo mestiere>ammette restando con iridi puntate sui papiri affissi<cosi come vuole professionalità dai suoi sottoposti..>sol dopo aver proferito quel dire torna a donare sguardo sullo storico<la tua gente incline alla guerra?Perchè,da dove giungi?Se è dato sapere..>chiede rivolto al giovine
16:35 Titusplacidus • [Fori] < Lo terrò a mente, > afferma sorridente < solo che non ho molta confidenza con le armi, nonostante la mia gente sia particolarmente incline alla guerra > si sistema la veste, mentre distrattamente legge le varie notizie dell'Urbe. Alla risposta di lui rimane un po' sgomento, poi si ricompone al sentire la sua domanda < Sì, esatto, ho sostenuto colloquio con lei: mi pare molto professionale > risponde leggermente perplesso e chiedendosi come facciano a conoscersi < Magari tutti i prefetti si conoscono > sussura quasi impercettibilmente tra sé e sé
16:29 Damiano • [Foro|bacheche]riporta attenzione sul suo interlocutore celando un sorrisetto che nasce spontaneo nell’udir la sua favella<allora ti consiglio di non farti vedere cosi timoroso alla presenza di un pretoriano,potrebbe intuire e sospettare strane cose>volge il capo in direzione della bacheca indicandola allo storico<di questi tempi ognuno può essere un possibile sospettato>al gesto dell’uomo che porge la mano egli si limita solo ad osservarla senza ricambiare quel saluto,avvezzo a non dar confidenza a chiunque gli si palesi di fronte<prefetto della Giustizia>svela il suo ruolo replicando alla domanda di lui circa la sua posizione<storico novizio..>ripete ed aggiunge<dunque sei sotto la supervisione del Prefetto della Cultura Iulia..giusto?>chiede mostrando un sorrisetto
16:21 Titusplacidus • [Fori] A quelle parole riprende un po' di colore < Io sono sempre stato un po' pallido rispetto alla mia gente > dice passandosi una mano tra i capelli. Prende una pausa poi ricomincia, aggrottando la fronte < Io problemi con la giustizia? No, non credo > arrossisce un poco, rilassandosi < Giudice? > domanda curioso < Piacere, storico novizio > porge la mano, mostrando un ampio sorriso
16:16 Damiano • > tutti ciondola il capo mostrandosi svogliato
16:15 Damiano • [Foro|bacheche]osserva la reazione dell’uomo squadrandolo dalla punta dei calzari fin sulla cima dei capelli per poi tornare sul viso che adesso impallidisce<secondo me è fame…>asserisce reclinando il capo sul lato mancino e storce il muso in una lieve smorfia,ma ben poco dura quell’espressione e tornando dritto con il capo replicando alla domanda posta dallo storico<io?Oh io fortunatamente sto bene..mangio,bevo ottimo vino..dovresti bere un po’ di Falerno anche tu,per riprendere colorito..sei più bianco di questo marmo>batte un paio di colpi con il piede destro sul pavimento marmoreo<soggezione..>replica retorico sollevando iridi al cielo con fare pensieroso<non dovresti averne a meno che tu abbia problemi con la giustizia,in quel caso mi toccherebbe farti un processo qui..davanti a-->
16:09 Titusplacidus • [Fori] Le parole del vir lo spiazzano, l'avvicinarsi del pretoriano lo terrorizza: il volto diventa pallido mentre tenta di fermare il tremolio della mano. < Sì, grazie > afferma < solo un po' di soggezione > dice, seguendo con lo sguardo il pretoriano, temendo che estragga un'arma. < Voi? > chiede con timidezza
16:05 Damiano • [Foro|bacheche]resta ad osservar con curiosità il Vir di fianco ed è la mano tremolante di lui che cattura attenzione e tornando con le smeraldine a fissar la bacheca resta ad udire ciò che TITUSPLACIDUS favella,non capendo ancora di quale gilda esso faccia parte.Curioso come è e divertito dalla reazione dell’uomo,volge completa attenzione a questo<stai bene ragazzo?>chiede accigliandosi e mostrandosi interessato al suo stato di salute<come mai tremi?>chiede ancora e con falsa premura richiamando con gesto di mano anche il pretoriano affinchè si avvicini
16:00 Titusplacidus • [Fori] Si avvicina alle bacheche e legge distrattamente qualche notizia, concentrandosi su quelle legate all'ordine degli storici. Con sguardo timoroso squadra il pretoriano, mentre fissa il vir cercando di capire chi sia invano. < Vedo che qualcuno si è candidato > estrae stilo e tavoletta e se lo annota < magari avrò un collega > dice sorridente. La vicinanza di un vir scortato gli mette soggezione: il viso arrossisce e la mano mancina che dovrebbe annotare trema. Sospira per calmarsi, poi riprende a leggere la candidatura
15:54 Damiano • [Fori Imperiali]continua con quell’incedere che torna ad essere flemmatico guardandosi attorno e rimirar la presenza di numerosi Vir,nonché di lettighe trasportate da servi provenienti da ogni parte dell’Impero.Un sospiro emette tornando a guardare dritto su quel tratto di strada che manca ancora per raggiungere le bacheche sempre seguito e scortato dal pretoriano di turno.Distrattamente va a puntar lo sguardo su TITUSPLACIDUS notando che quest’ultimo lo osserva curioso ed istintivo è il suo inarcar del sopracciglio destro,tuttavia sono le bacheche adesso raggiunte che attirano la di lui attenzione<esce fuori dal covo solo per falsi multare..>mormora palesando un ghigno compiaciuto nel leggere una notizia affissa e di sottecchi va poi ad osservare l’uomo notato precedentemente
15:44 • Titusplacidus [Foro] Appoggiato ad una colonna, regge una tavoletta cerata con la mano destra, mentre con la sinistra incide su di essa. Alza lo sguardo e nota un uomo in compagnia di un pretoriano: la vista di quest'ultimo lo intimorisce ed arrosisce in volto. Riporta gli occhi sulla tavoletta, ma la curiosità lo spinge ad osservare quel vir. Ripone quindi la tavoletta nella borsa a tracolla che porta, si sistema l'umile veste per rendersi un minimo presentabile e si dirige verso le bacheche
15:35 Damiano • la fede nuziale ed il bracciale d’oro sul polso destro.
15:35 Damiano • [Fori Imperiali]passeggia con passo flemmatico al di sotto del colonnato avanzando in direzione delle bacheche ove vengono affisse le notizie più rilevanti dell’Urbe.Un timido raggio di sole va a cozzar contro il cassis del suo pretoriano di scorta provocando un riflesso fastidioso alla sua vista provocando una smorfia con il conseguente gesto del braccio che si solleva a riparar il riflesso<ma per tutti gli Dèi..>borbotta accelerando l’incedere e superare il milite<passi le giornate a lucidare il tuo elmo?>chiede con tono infastidito per poi ripuntar le verdi iridi dinanzi a sé.Il corpo è ammantato da una pregiata tunica color indaco,stretta in vita da una bianca fusciacca ed adornata da una lacerna color avorio fissata sulla spalla sinistra da una fibula d’ora;unici ornamenti preziosi ->

Edited by Publio Tito Placido Britannico - 26/11/2012, 21:55
 
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IuliaAristoi
view post Posted on 24/11/2012, 18:36




Dovresti creare una discussione per ogni giocata fatta anzichè incorporarle tutte in una sola, in modo tale da vedere anche le DATE a cui risalgono le giocate.
 
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Publio Tito Placido Britannico
view post Posted on 26/11/2012, 22:06




Una chiacchierata in locanda con Clelia


Partecipanti: Clelia, Titusplacidus
Location: Locanda [Locanda]
Data: 24/10/2012


22:47 • Titusplacidus [Locanda del Villaggio] La fretta della donna un po' l'imbarazza, temendo di non essere stato di buona compagnia. < Di niente, dovere > dice, arrossendo < Anch'io devo andare: le ricerche non si fanno da sole > sorride < comunque non mi sono ancora presentato: Publio Tito Placido Britannico da Eboracum > afferma, ma ormai è uscita dall'uscio. Ripone la mantellina sopra le spalle e la borsa a tracolla, lascia qualche sesterzio di mancia ed esce anch'egli dalla Locanda, dirigendosi verso le stalle dove ha lasciato il cavallo
22:43 • Clelia [Locanda del villaggio]Sorride appena alla domanda dello storico <certo che puoi.> borbotta <io sono un medico specialista in erboristeria.> afferma orgogliosamente, scostando poi con uno slancio deciso delle gambe la sedia dal tavolo. <scusami, ma si è fatta ora di andare per me. Vale!> sorride, mentre si alza ed afferra la borsa che aveva lasciato sulla spalliera, per poi alzare un indice in segno di ammonimento verso sé stessa <ah, molte grazie per la frutta.> si ricorda in ultimo, mentre gli rivolge un altro cenno. Quindi non le rimane che coprire la distanza con l’uscio con altri piccoli me velo ci passi, e poi sparire all’esterno della locanda, diretta verso l’Urbe.
22:39 Titusplacidus • [Locanda del Villaggio] Posa la birra sul tavolo. < Però questa birra è buona lo stesso > afferma rivolto all'oste, ormai sparito nelle cucine. < Certo non come la cara britannica > dice con un velo di malinconia negli occhi. Alla risposta del medico si ridesta < Ah, bene > afferma < tu invece? Se non sono troppo indiscreto > arrossisce vistosamente. Prende la birra e ne ingurgita un ulteriore sorso e la ripone nuovamente sul tavolo
22:36 Clelia • [Locanda del villaggio]Dopo appena qualche minuto di attesa l’oste fa ritorno dalle cucine con le ordinazioni fra le mani. Prende la sua coppetta di frutti di bosco, mangiandone alcuni bocconi con aria soddisfatta <questi invece sono deliziosi> cerca di consolare il povero uomo che nel frattempo decide di tornare nuovamente nelle cucine. Incredibilmente finisce la coppetta in pochi altri bocconi, sorridendo poi a Titusplacidus <ultimamente no in realtà. Ne abbiamo già due nel pieno dello svolgimento delle lezioni, che devono essere preparati all’esame.> afferma posando la coppetta vuota sul tavolo, per poi rivolgere uno sguardo stranito allo storico.
22:32 Titusplacidus • [Locanda del Villaggio] L'oste arriva stendendo sul tavolo le pietanze ordinate: prende il boccale e ne ingurgita un sorso. < Questa non è britannica, io da lì ci vengo e non la fanno così > afferma verso l'oste con tono deciso. Si gira quindi verso Clelia < Giusto, giusto, non bisogna polemizzare, ma mi pare giusto che sia il vir a pagare > accenna un sorriso. Si fa pensieroso, inarca un sopracciglio, sguardo indagatore < Per caso avete assunto qualche nuovo tirocinante? > chiede con falsa indifferenza
22:26 Clelia • [Locanda del villaggio]Annuisce compiaciuta all’affermazione di Titus, commentandola in seguito con un mezzo sorriso <beh sì, fortunatamente, oltre ad essere ben distribuiti nelle varie specializzazioni, siamo anche molto competenti nella medicina generale. Poi le lezioni impartite ai tirocinanti sono più che sufficienti per affrontare quello che ci aspetta in seguito.> prosegue per poi inarcare un sopracciglio <come preferisci, non mi sembra il caso di polemizzare su chi debba offrire o meno.> borbotta con una scrollata di spalle, mentre l’oste si allontana verso le cucine, sparendo poi oltre l’uscio di queste in un batter d’occhio, le ordinazioni dello storico ben fisse in mente.
22:20 Titusplacidus • [...] britannica per il sottoscritto > chiede sorridendo affabilmente all'oste
22:20 Titusplacidus • [Villaggio] Porge l'orecchio alle parole di Clelia, con fare interessato. Quand'ella ha terminato dice: < Medico... > con aria pensierosa, un luccichio negli occhi < sono passato una volta in valetudinaria, per farmi curare una storta: il medico, che era una domina > sorride < è stata molto competente, ora non mi fa più male. > afferma, mostrando la caviglia e muovendola. < Offrire? > dice quasi offeso < nella mia terra natia si offre, non il contrario > un sorriso sincero appare sul volto, facendo apparire l'espressione offesa scherzosa. Poi si rivolge all'oste appena giunto: < Oste! Una coppetta di frutti di bosco per la signora.. > stoppa per qualche secondo il discorso, non sapendo il nome di lei, rimediando poi con un espediente < signora e... > si fa pensieroso < una birra [...]
22:12 Clelia • [Locanda del villaggio]Ascolta le parole di Titusplacidus con un mezzo sorrisetto stampato sul viso <pochi ma buoni, voglio sperare.> mentre le labbra si aprono di più, a formare un sorriso sincero <io invece sono un medico, devo dire che il nostro ordine è molto ben fornito. Siamo ben X e se non fosse per una o due> si ferma un attimo facendosi pensierosa <insomma, una o due specializzazioni che non sono state scelte da alcuno dei medici attualmente assunti, saremmo davvero al completo.> esclama. Intanto l’oste esce a passo svelto dalla locanda, quasi trascinandosi fino al tavolo <una coppetta di frutti di bosco> gli ordina dopo appena un cenno di saluto, con il capo, quindi si volta in direzione dello storico <ti posso offrire qualcosa?>
22:06 Titusplacidus • [Villaggio] Un brivido percorre la schiena mentre porge la pergamena alla domina. < Bene, anche se siamo veramente pochi > afferma sorridente. Afferra la borsa posta su uno scrannio, vi depone la pergamena con massima cura e poi la ripone nuovamente nello stesso luogo. Osserva la domina per cercare lineamenti che gli paiano familiari: d'improvviso la sua espressione si fa cupa ed un velo di tristezza cala sul suo volto finora sorridente
22:02 Clelia • [Locanda del villaggio] Afferra la pergamena che le viene porta, portandola poi vicino al volto per esaminarla con più attenzione <mmmm> borbotta senza riuscire ad aggiungere altro mentre legge qualche riga dello scritto saltuariamente, senza fermarsi su alcun punto in particolare. <ah capisco.> sorride infine, tendendo il braccio per riconsegnare il foglio all’uomo <si vede che ci hai messo impegno per realizzarla, è molto ben curata.> esclama sincera, posando poi il braccio sul tavolo. Intanto si volta verso la cucina, la cui porta è chiusa e <osteee!!> esclama a voce molto ben udibile in questa direzione, prima di tornare a rivolgere la propria attenzione allo storico. <come ti trovi nell’ordine?> domanda infine.
21:58 Titusplacidus • [Villaggio] Accetta l'invito della domina e si siede su uno degli scranni che circondano il tavolo. Si toglie la mantellina ed insieme alla borsa la poggia su uno scranno libero, tenendo però in mano la pergamena. < Vedi, > esordisce < per essere uno storico effettivo bisogna redarre un certo numero di ricerche: a me ne sono già state assegnate due > sorride. < Una brutta storta mi ha impedito di andare in biblioteca qualche giorno fa e ci sono potuto andare solo oggi > tasta la consistenza della pergamena, entusiasta del proprio lavoro. < Ci ho messo impegno, non so però che fine farà > arrossisce un po'
21:54 Clelia • [Locanda del villaggio] Muove alcuni passi all’interno della sala, puntando ad un tavolo abbastanza al centro della stanza, ma scegliendolo senza alcun motivo particolare. Intanto è concentrata ad ascoltare le parole dell’uomo, che ascolta facendosi interessata <ah storico!> esclama come se fosse un qualcosa di mai sentito prima <e dimmi, come procede?> domanda scostando una delle sedie attorno al tavolo prescelto, una volta che vi è giunta accanto, per poi accomodarvisi subito. <siediti pure qui> lo invita di nuovo, con un cenno del braccio identico al precedente, per poi appendere la borsa alla spalliera della sedia, facendo in modo che non tocchi terra.
21:48 Titusplacidus • [Villaggio] Sorride alla domanda di lei: < E' la ricerca, o almeno la bozza, per l'ammissione come storico effettivo, sono ancora in prova > dice un po' imbarazzato, passandosi una mano tra i ricci capelli ed arrossendo un pochino. All'invito di lei risponde < Grazie, prima le signore però > e si avvicina all'uscio per mantenerlo aperto
21:43 Clelia • [Locanda del villaggio] Una volta che la nuvola di polvere ha smesso di infastidirla riporta il braccio lungo il fianco, come abitualmente, e sorride cortesemente all’uomo <ah non ti preoccupare, non è un problema.> borbotta alzando di nuovo la mano, per agitarla come a dire che non fa niente. Si avvicina ulteriormente all’uscio, fino ad essere in grado di aprirlo con un movimento della mano, che ruota la maniglia. Si volta però, richiamata dallo storico ed osserva distratta la pergamena che egli stringe fra le mani <di che si tratta?> domanda vagamente curiosa, mentre da il proprio ingresso nella locanda, lasciando il braccio teso a mantenere la porta aperta <avanti, entra anche tu> lo invita.
21:39 Titusplacidus • [Villaggio] Starnutisce varie volte prima di smettere. Sente qualcuno salutarlo, ma gli occhi lacrimano e non riesce a riconoscere la figura che gli si pone davanti. < Historia servanda est. Scusa il polverone, ho passato un'intera giornata tra i libri e mi son portato dietro diversa polvere > si scusa abbozzando un sorriso. Ora si passa una mano sugli occhi per asciugarsi le lacrime ed infila l'altra nella tracolla, estraendo una pergamena. < Vedi > esclama, mostrandola soddisfatto
21:34 Clelia • [Locanda del villaggio] Muove qualche saltello, necessario per superare i gradini che portano sotto al portico, e qui si ferma per riprendere fiato, come se avesse corso per ore ed ore. Proprio in questo momento, vicino alla porta, nota un’altra persona probabilmente qui con i suoi stessi fini <salus semper tibi> borbotta cordiale come sempre, mentre si avvicina alla porta, e quindi anche a Titusplacidus. Quando ancora le mancano un paio di passi, però una nuvoletta di polvere si alza dall’uomo, facendole quasi socchiudere gli occhi, mentre con la mano sventola davanti al viso, per limitare per quanto possibile che i piccoli granellini finiscano nel naso.
21:28 • Titusplacidus [Villaggio] Monta sopra ad un cavallo, lo sprona fino ad entrare nel villaggio poco fuori l'Urbe: lo affida alle stalle e si dirige con passo svelto verso la Locanda. Osserva il cielo coperto dalle nuvole, dove però una candida Luna riesce a scorgersi, e porta una umile veste beige impregnata di polvere a causa della galoppata e della giornata passata nella biblioteca. Postosi davanti all'uscio della locanda, con entrambe le mani batte sulla veste per pulirla, ed una nube di polvere si alza improvvisamente: tossisce e starnutisce, diventando rosso in volto.
21:21 • Clelia [Locanda del villaggio] Ha da poco finito il suo turno in Valetudinaria, giusto il tempo di cambiarsi e uscire di nuovo, intenzionata ad andare a fare uno spuntino in locanda. Vista la serata, finalmente senza pioggia e con una temperatura abbastanza piacevole almeno per lei che è abituata a ben altro freddo in Britannia, indossa una clamide verde scuro a maniche corte, non troppo pesante, senza alcun mantello a coprirle le spalle. Porta a tracolla una borsa in cuoio, molto leggera in quanto quasi vuota, fatta eccezione per alcune pergamene che ha dimenticato di lasciare nello studio. Il passo è spedito ed infatti non ci mette molto ad arrivare sotto il portico della locanda, ben illuminato dalle luci provenienti dall’interno.
 
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Publio Tito Placido Britannico
view post Posted on 27/11/2012, 17:38




Incontro in Taverna con Daphne


Partecipanti: Daphne, Flacco, Titusplacidus
Location: Taverna [Taverna]
Data: 28/10/2012


0:20 • Daphne [Scale Taverna] Posa la coppa ferrosa sul tavolo e si pulisce nuovamente la bocca in modo elegante mentre osserva anche l'ultimo cliente andarsene. Si alza, si avvicina con far stanco al bancone e si rivolge all'oste dolcemente <ave oste, mi vorrei riposare per una notte in questa taverna> dice sorridente. Per un attimo sbadiglia mentre pone la mano sinistra sulla bocca per educazione <scusami, ma sono molto stanca> dice all'oste mentre egli, intimidito, abbassa spesso lo sguardo. Ella prende la pesante chiave ma ad un tratto, sgrana gli occhi e zampettando torna a prendere la mantella che si è scordata sul tavolo un momento prima, così riguarda per un momento l'oste e ridacchia con lui per un istante mentre si dirige al piano di sopra con la mantella in una mano e la chiave nell'altra
23:59 • Flacco [Taverna] Finita con calma la birra, si alza lentamente, saluta gli altri avventori <valete> e poi si dirige verso l'uscita per recuperare il cavallo e dirigersi alla domus per dormire
23:58 • Titusplacidus [Taverna] < Vedrai, lo scoprirai > dice ridendo. Osserva la domina mangiare il piatto portatole e con ammirazione segue i suoi gesti così eleganti. Porta la coppa di idromele alle sue labbra e la finisce, poi la posa sul tavolo. Improvvisamente arrossisce: < Io dovrei andare, il mio solito giro dell'Urbe prima di andare a dormire > afferma imbarazzato < Grazie della compagnia, che gli dei siano con te, spero di rivederti > afferra la borsa, la mette a tracolla e si avvia verso l'uscito con passo calmo
23:50 Daphne • [Camino Taverna] Sgrana gli occhi davanti al piatto a causa della patita fama senza guardare nemmeno Publio che le sta parlando, inizia così a tagliare ogni singolo pezzo del pollo lentamente e in modo elegante. Le scappa un risolino mentre sta masticando a bocca chiusa per l'occhiolino fattole dal dominus e, dopo aver posato forchetta e coltello e pulitasi la bocca con il tovagliolo di stoffa, risponde all'esclamazione di Publio <io invece mi trovo nell'Urbe da pochissimo tempo e quindi non posso ancora esprimermi in proposito però...> riprende in mano le posate, ricomincia a tagliare la carne e prima di mettere in bocca l'ennesimo pezzo continua <mio padre me ne ha sempre parlato>, ride quasi stizzita e poi continua a mangiare lentamente a testa bassa
23:43 Flacco • [Taverna]Sorseggia con gusto la fresca birra portagli dall'oste. Non si guarda intorno ne ascolta quello che stanno dicendo gli altri avventori. Si sente a posto con se stesso e quindi non ha particolari pensieri. Gioca con l'orlo della veste e sul viso è dipinto un leggero sorriso.
23:37 Titusplacidus • [Taverna] Lascia che l'oste depositi le portate sul tavolo, poi inizia a sorseggiare la sua coppa. < Già > afferma < pensa a me, che vengo dalla Britannia, una terra dove i ritmi sono lenti, catapultato a Roma. Ti confesso che all'inizio ero spaesato, ma mi sono adeguato bene, credo > strizza l'occhiolino, appoggiando un braccio sul tavolo < Però Roma è comunque una città splendida > esclama
23:32 Daphne • [Camino Taverna] Tira su nuovamente lo sguardo in direzione di Publio e lo ascolta questa volta in modo serio mentre giocherella con le dita della mano destra <scusami, ma qui a Roma è tutto molto diverso, dai rapporto sociali al modo di vivere, di pensare...> si ferma, guarda per un attimo l'oste che prepara le portate e sospira per un attimo
23:27 • L'oste porta a Flacco un boccale di birra britannica
23:27 Flacco • Visto l'oste che ha servito gli altri avventori, lo chiama gentilmente <per cortesia vorrei una caraffa di cervogia fresca e gli porge il denaro. Poi si siede più comodamente.
23:24 • L'oste porta a Daphne una portata di pollo arrosto, offerta da Titusplacidus
23:23 • L'oste porge a Titusplacidus una coppa di idromele
23:23 Titusplacidus • [Taverna] Sente un saluto, probabilmente un carpentiere. Il suo sguardo è comunque fisso sulla domina. < Direi, visto che hai molta fame, che una bella portata di pollo arrosto è ciò che ci vuole > afferma sorridente. Poi, volto verso l'oste < Oste, una coppa di idromele per me ed una portata di pollo arrosto per la domina qui vicina, abbondante grazie, pago io > con fare affabile
23:19 Daphne • [Camino Taverna] Ascolta l'insieme dei discorsi che sta or ora costruendo Publio in presenza dell'oste quando viene distratta da un dominus che, appena entrato in taverna, saluta tutti come se li conoscesse già da tempo e questo gesto la fa sorridere, così arrossisce sulle gote quasi pallide e si copre con la mano la bocca troppo sorridente. Si gira poi verso il dominus e risponde quasi divertita da quell'uomo <decidi pure tu Publio> si ferma, alza lo sguardo e riprende il discorso <ho molta fame> e ridacchia nuovamente, così abbassa lo sguardo
23:12 Flacco • [Taverna]Entra nella taverna e dopo aver richiuso la porta saluta i presenti <ave Vobis. Lignum Semper Vivit> Poi si guarda intorno alla ricerca di un posto tranquillo dove sedersi. Poi con calma ordinerà qualcosa
23:07 Titusplacidus • [Taverna] Osserva l'oste avvicinarsi e con fare gentile gli chiede: < una coppa di idromele e... > si gira verso la domina < cosa desideri? > chiede a lei. Il suo sguardo poi si sposta verso la porta, che si apre, ma subito riporta le tue attenzioni sulla domina. < Mio padre mi diceva che voi in Grecia siete liberi, che è la culla della cultura, che dovrei andarci almeno una volta, gli brillavano gli occhi quando ne parlava > afferma, mentre un velo di malinconia si dipinge sul suo volto, al ricordo dei parenti lontani
23:03 Daphne • [Camino Taverna] Stringe gli occhi mentre ascolta con attenzione Publio che rievoca dei ricordi e poco dopo alza la fronte e con far sorridente risponde alla domanda del dominus mentre lo fissa senza neanche volgere lo sguardo all'oste <ti ringrazio ancora una volta, sono molto affamata> risponde a bassa voce. Ma poi distoglie lo sguardo quasi presa dalla vergogna, si gira verso l'oste sorridendo e con un cenno della mano lo saluta con far soave
22:58 Flacco • [Esterno Taverna] A cavallo si dirige verso la taverna. Il cielo è nuvoloso e copre parzialmente la luna, ma almeno non piove. Giunge così davanti all'ingresso. Smontato da cavallo lo lega alla staccionata e poi si dirige alla porta che apre per entrare.
22:57 Titusplacidus • [Taverna] Stringe delicatamente la mano della domina e apprende la sua provenienza < Bella terra, mio padre mi narrava storie fantastiche sulla Grecia > dice, quasi parlasse da solo e rievocasse fantasmi del passato. Poi velocemente ripone la tavoletta e lo stilo dentro la borsa, sorridendo sempre verso la domina. < Oste! > esclama < vieni > poi voltandosi cordialmente verso la domina propone < Posso offrirti qualcosa? >
22:52 Daphne • [Camino Taverna] Si avvicina leggermente con il busto verso il dominus per ascoltarlo con attenzione e sorride quando egli capisce la sua provenienza; in seguito alla presentazione del novizio, risponde porgendo anch'ella la mano destra con far soave e gliela stringe dolcemente <daphne Valeria Fides e...>si ferma, deglutisce velocemente e con una grande euforia continua <e sì, sono greca, precisamente di Sami> mentre muove con far nervoso la gamba accavallata
22:47 Titusplacidus • [Taverna] Ascolta con fare interessato il dire della domina, poi a sua volta comincia a parlare: < Polis > dice con aria pensierosa, le dita che sfregano il mento < deduco tu sia greca >. Si blocca per un istante, arrossisce lievemente < Comunque non mi sono ancora presentato, che sbadato: piacere, Publio Tito Placido Britannico > favella sorridendo cordialmente, porgendo la mano destra
22:41 Daphne • [Camino Taverna] Ascolta annuendo euforicamente le parole del dominus e, all'invito di sedersi allo stesso tavolo, si appoggia in modo lieve sullo scranno <ti ringrazio>, subito si aggiusta una ciocca di capelli vicino alla fronte e sorridendo di nuovo verso il dominus si toglie la mantella per il caldo proveniente dal camino e la appoggia sul tavolo. Si schiarisce per un attimo la voce, incrocia sia le gambe che le braccia in posa elegante e continua la conversazione <scusami se non sono ferrata riguardo agli storici> si ferma per un attimo, gira lievemente il capo verso un punto come se in quel momento ricordasse qualcosa di forte e torna con lo sguardo al dominus <dicevo che so solo che nella mia polis gli uomini saggi che vengono a studiare ivi si salutano in questo modo> conclude
22:25 Titusplacidus • [Taverna] < Già > conferma, passandosi una mano tra i capelli, lasciando trasparire l'imbarazzo < però sono solo un novizio. Beh, se vuoi, puoi accomodarti al mio tavolo, tanto in taverna siamo solo noi due e l'oste che però non si palesa > dice sorridendo sinceramente. Mentre dice ciò, toglie la borsa dallo scranno e la appoggia sul tavolo, vicino alla tavoletta, per far spazio alla domina < Prego > dice, facendo un leggero inchino ed indicando lo scranno appena liberato
22:18 Daphne • [Ingresso Taverna] Mentre depone la mantella sulle spalle in modo lieve, ascolta sorridendo il gentile saluto di quel dominus più grande di lei ma comunque molto timido. <ave tibi> ricambia il saluto all'uomo, poi si avvicina con far veloce <così salutano gli storici, se non sbaglio> conclude con sguardo penetrante
22:11 Titusplacidus • [Taverna] Estrae dalla borsa una tavoletta cerata ed uno stilo, poi appoggia la tracolla su uno scranno vicino. Sta per incidere le prime parole quando sente il rumore della porta che si apre ed una folata di vento dall'esterno che lo fa rabbrividire. Nota una domina entrare, presumibilmente sorpresa dal non trovare nessuno all'interno della Taverna, e arrossisce leggermente. Con flebile tono pronuncia: < Ave vobis, historia servanda est > arrossendo un po' di più e cercando di sfoggiare un sorriso convincente
22:06 Daphne • [Ingresso Taverna] Alza i suoi grandi occhi blu verso il cielo nuvoloso <questo tempo non c'è mai stato a Sami> sospira tra sè e focalizza nuovamente lo sguardo verso quella struttura che da non tanto lontano sembrava una luce indistinta. Si ferma davanti all'entrata senza sentire alcun rumore di voci o di risate e alza la fronte un po' perplessa, così appoggia la mano destra sulla lignea e la apre dolcemente vedendo all'orizzonte solamente un dominus vicino a un camino
22:00 Titusplacidus • [Taverna] Dopo un'ultima occhiata al cielo, si gira verso la Taverna. Aspetta qualche secondo, immerso nei suoi pensieri, poi apre il portone ed entra, chiudendo poi l'uscio dietro di sé. Timidamente accenna un saluto con il capo chino: < Ave, historia servanda est! >. Alza la testa e nota che il suo saluto cade nel vuoto, non essendoci nessuno. Arrossisce mentre si avvia ad un tavolo vicino al camino
21:54 • Daphne [Pressi Taverna] Cammina senza tregua e con passo svelto verso una una luce che vede nel buio davanti a sè, poi si gira per un attimo con la percezione che qualcuno di nascosto la stia guardando e così con la mantella si copre il capo.
21:46 • Titusplacidus [Pressi della Taverna] Passeggia immerso nei propri pensieri lungo la via che porta alla Taverna: una lunga veste bianca copre il suo corpo, mentre una piccola borsa a tracolla batte sul fianco ad ogni passo. Arriva davanti all'uscio della Taverna, sosta per un attimo lì, alzando lo sguardo per osservare il cielo nuvoloso e sospirando
 
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Publio Tito Placido Britannico
view post Posted on 27/11/2012, 22:28




Giro per l'Urbe con mia sorella ed incontro con Aristoteles e la sua serva

Partecipanti: Licinia, Aristoteles, Titusplacidus
Location: Foro [Fori]
Data: 28/10/2012

1:59 • Licinia [Fori] avverte il freddo del fratello, di sicuro mai incombente come il suo. Sente le dita delle mani quasi ghiacciate e le avvolge nella tunica del fratello, sperando che lui non borbotti per questo. <salus semper tibi, Aristoteles. Con piacere ti rivedrò.> Dice per poi osservarlo mentre si allontana con Porpora.
1:56 • Aristoteles [Fori] osserva l'insofferenza dei due e si prepara a tornare a casa <andiamo Porpora! Ci aspetta un lungo viaggio...> dice alla puella che alzandosi si avvicina ai tre salutandoli con un grande inchino per poi girarsi in direzione di casa aspettando che il suo padrone abbia finito di salutare. <vale, Sapientia et Veritas vobiscum sint! Spero che un giorno potremo rivederci, così potrete raccontarmi la vostra storia> gli sorride per poi girarsi anche lui in direzione di casa e stringendosi nella tunica di lana si incammina in compagnia della puella compagnia <domani ci svegliamo presto e facciamo il bucato...> verba alla domina che alzando gli occhi al cielo si lamenta dell'ora tarda
1:48 • Titusplacidus [Fori] Guarda stranito la serva quando pronuncia quelle parole, poi si volta verso la sorella con sguardo indagatore, ma capisce il significato di quella frase grazie alla risposta di Licinia. Il freddo punge assai, il viso è pallido e, stretto al braccio della sorella, trema non poco. Strattona leggermente l'arto della sorella e le sussurra: < Torniamo in domus, te ne prego, sto morendo di freddo qui > battendo i denti dal freddo
1:43 Licinia • [Fori] All’udire le parole della fanciulla arrossisce un pochino, malgrado la temperatura l’avesse fatta diventare pallida. Non pensava che Aristoteles avesse conservato con tanta cura quel piccolo gesto di affetto che lei aveva donato a lui.
1:39 Aristoteles • [Fori] Porpora osserva licinia puntando le sue auree iridi in quelle marroni di lei. La domina rimane in silenzio per un'attimo spostando lo sguardo prima su di lui e poi su Licinia dicendo alla domina quelle poche parole in latino che sa dire <tu sei Licinia? Aristoteles mi ha parlato di te. Tu sei fazzoletto azzurro?...>. Diventa rosso alle parole della puella dicendo a denti stretti <si... te ne ho parlato ma dovresti farti i fatti tuoi...> un'occhiataccia alla schiava che alza gli occhi e torna a giocare con una ciocca di capelli. <comunque... un giorno avremo più tempo per parlare di sicuro...> sorride ai due stringendosi nella tunica in una notte sempre più fredda
1:32 Titusplacidus • [Fori] Ride divertito sentendo gli ordini che il vir impartisce alla sua serva, nonostante capisca poco o nulla di greco. Alla domanda di lui arrossisce evidentemente imbarazzato e solo la pronta riposta della sorella lo salva. Stringe il braccio della sorella, sentendo il suo calore, fondamentale in una così fredda giornata
1:28 Licinia • [Fori] <e’ una storia lunga, Aristoteles, ma con piacere un dì , magari in un locale al caldo, ti faremo partecipe delle nostre vicende, volentieri. E tu piuttosto, hai il tuo bel da fare con Porpora..> Dice sorridendo e subito voltando i suoi dolci occhioni verso la domina, provando tenerezza per quella creatura dal parlare a lei sconosciuto. Ora afferra di nuovo il braccio del fratello, sente freddo ed inizia a battere i piedi per terra nel tentativo di riscaldarsi.
1:21 Aristoteles • [Fori] <raccogli tutto e rimetti a posto. Mettiti seduta un attimo su questa panchina e fai la brava> verba indicando una panchina vicino ai tre e puntando le verdi iridi dentro quelle auree della ragazza. In risposta la domina borbotta in greco che lui sia noioso andandosi a sedere sulla panchina accavallando le gambe ed incrociando le braccia mettendosi ad osservare i tre cives. <mi vogliate scusare ma è ancora inesperta...> sorride <comunque... Come vi siete rincontrati? Licinia mi aveva accennato ad una cosa simile ma non immaginavo che uno storico fosse suo fratello...>
1:14 Titusplacidus • [Fori] Dopo le presentazioni, strofina le mani e si stringe la veste per cercare un po' di calore. Il viso è pallido, un lieve fremito percorre le sue membra. < Già, gli Dei ci hanno permesso di reincontrarci e abbiamo molte cose da dirci > dice sorridendo. Sobbalza al rumore sordo degli strumenti fatti cadere dalla domina, per poi ricomporsi e seguire attentamente la conversazione
1:10 Licinia • [Fori] osserva quasi con soddisfazione le presentazioni tra il fratello e l’amico, ha un notevole rispetto per entrambi ed in loro compagnia si sente serena. Avverte un po di freddo, raccoglie i lunghi capelli in una specie di crocchia e li infila dentro al cappuccio, tirandoselo su quasi fino alla fronte per ripararsi dalla temperatura notturna. <siamo qui a fare una passeggiata in compagnia dei nostri ricordi, sai ci siamo ritrovati da poco e tante sono le cose da dirsi...> Verba guardando Aristoteles negli occhi, il suo sguardo appare buffo al di sotto del cappuccio.
1:04 Aristoteles • [...] nativa. <porpora! Smetti di giocare a fai la seria> impreca verso la domina risultando comunque sempre calmo e pacato
1:02 Aristoteles • [Fori] <ave, Sapientia et Veritas tecum sint! Il mio nome è Aristoteles, discepolo dell'Urbe> sorride a Titus stringendogli la mano in segno di saluto. <comunque... che ci fate qui nell'Urbe> verba mentre scioglie il saluto andandosi a strofinare le mani. Può sentire Porpora che dietro le sue spalle si muove andando verso una baracca di un mercante. Le merci non sono esposte ma anche il modo in cui è costruita sembra stupirla. Degli attrezzi sono esposti appesi alla tenda che ricopre la bottega. La schiava è alta circa V piedi e mezzo, i suoi capelli sono biondi e ha il viso tipicamente nordico che risulta armonico in una massa di ciocche mosse. Con la sua bianca mano va a giocare con gli attrezzi esposti facendone cadere alcuni ritraendo subito la mano ed imprecando nella sua lingua --->
0:51 Titusplacidus • [Fori] Smette di parlare quando vede la figura del vir avvicinarsi a loro: cerca di riconoscerlo, ma ricorda solo vagamente di averlo incrociato talvolta nell'Urbe. Nota invece che sua sorella pare conoscerlo perfettamente, il che lo stupisce non poco. Pone gli occhi anche sulla buffa domina vestita umilmente, ma poi sposta subito lo sguardo sul vir e, arrossendo quando la sorella lo presenta, porge la mano in segno di saluto e timidamente favella: < Ave, historia servanda est. Piacere, Publio Tito Placido Britannico >
0:47 Licinia • [Mercati dei fori] osserva quella scena buffa che le si è presentata davanti. Quella domina dal viso simpatico la intenerisce, ma ciò che attira il suo sguardo è chi la accompagna, malgrado la debole luce notturna aguzzando la vista in pochi secondi riconosce l’amico Aristoteles. Sempre sotto braccio al fratello verba < Ave Aristoteles, mio caro, da quanto non ti vedevo...io sto bene grazie. Ti vorrei presentare mio fratello Titusplacidus.> Detto ciò abbandona il braccio del fratello, si allontana leggermente da lui e osserva i due vir accanto a lei.
0:40 Aristoteles • [Fori] <non so come siete abituati a fare nel tuo paese ma non si scappa così a Roma... è pericoloso> si riprende lentamente dalla grande corsa fatta e sposta le verdi iridi dalla puella sulla strada di fronte a lui. Un uomo ed una domina si sono fermati a vedere la scena e lui non può fare a meno di osservarli. Il vir gli sembra già conosciuto ma la domina, anche se nascosta dall'oscurità della notte attira subito la sua attenzione. <licinia! Come stai?!> lascia la schiava avvicinandosi a grandi passi verso la coppia
0:34 Titusplacidus • [Fori] Ascolta e riferisce alla sorella fatti, avvenimenti, storie di famiglia, una famiglia che si è separata, ma che nelle loro persone si è riformata. Il freddo è pungente, ma il calore di lei lo riscalda: passa una mano tra i di lei capelli miele, delicatamente. Viene distratto dai passi di corsa di una domina vestita umilmente e, alzando lo sguardo e scrutando l'orizzonte, vede anche un vir sopraggiungere velocemente: si ferma di scatto ed osserva curioso quella scena che gli si propone davanti
0:30 Licinia • [Mercati dei fori] afferra con forza il braccio del fratello, ha sempre sofferto il freddo, ma stasera particolarmente. La sua vicinanza le da calore, le riempie il cuore. E’ grata agli Dei per aver fatto sì che il loro incontro si avverasse. Continua a camminar al suo fianco, le loro parole sono un fiume in piena, tante le cose da dirsi. Un umile domina ora gli si presenta innanzi, lei la guarda con fare curioso accennando un lieve sorriso.
0:26 Aristoteles • [...] scappare più ti prego...> non si accorge neppure della presenza dei due cives davanti a lui
0:25 Aristoteles • [Fori] Il silenzio permette di sentire ciò che gli accade intorno. Si possono udire i grilli in una notte ormai molto fredda ed un brivido lo assale e lo fa stringere nella sua tunica di lana. Osserva la ragazza che con un vestito di lana sgualcita si guarda in giro estasiata correndo da un angolo all'altro del luogo per indagare ogni minimo particolare di ciò che la circonda. Una condensa si crea ad ogni loro respiro ed il suo sguardo non può che proiettarsi sulla luna ormai alta. <porpora! Forse faremo meglio a tornare nelle camere. Porpora dove vai?! Ferma!> si mette ad inseguire la giovane donna che corre tra le larghe strade del foro fermando la sua alta e bionda figura davanti a due astanti. La raggiunge prendendola per un braccio e dicendo con la voce rotta dal fiatone <non --->
0:17 • Titusplacidus [Fori] Vaga per l'Urbe con la sorella ritrovata: Licinia. Una gioia incontenibile dentro di sé, un sorriso stampato sul viso e scherza con la sorella. Indossa una veste bianca, lunga fino alle caviglie, e porta una borsa a tracolla che batte sul fianco. Il braccio di lui stringe quello di lei, riesce a percepire il suo calore in questa fredda notte. La Luna illumina il loro cammino, un sacco di cose ancora si devono raccontare
0:11 • Licinia [Mercati dei fori] è in compagnia del suo adorato fratello Titus, il destino li ha fatti incontrare in questa splendida urbe, ora non vogliono perdersi neanche un attimo per stare insieme e raccontarsi ciò che per anni il destino ha ostacolato. Lei indossa la sua mantella color pesca, il cappuccio abbassato, i lunghi capelli color del miele che ricadono lungo la schiena , un sorriso dolce le illumina i suoi grandi occhi mentre parlotta scherzosa con suo fratello Titus.
0:05 • Aristoteles [Mercati dei fori] cammina lentamente a fianco della sua nuova schiava. Indossa una semplice tunica bianca e la sua schiava indossa una semplice veste di stracci che lascia trasparire un'antica eleganza. Nella notte silenziosa il rumore dei loro passi si ode a distanza e rimbomba nei grandi spazi del foro. Indicando svariate opere e templi le racconta la loro storia trovandola compiaciuta e osservandola mentre sposta le sue auree iridi da un monumento all'altro. <non hai mai visto prima cose del genere vero?> proferisce in perfetto greco <è una sensazione che hanno provato tutti> ridacchia fermandosi al centro del foro romano aspettando che la ragazza possa ammirare meglio ciò che la circonda
 
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Publio Tito Placido Britannico
view post Posted on 28/11/2012, 23:38




Cura polmonite da parte della sorella Licinia



Partecipanti: Licinia, Titusplacidus
Location: Valetudinaria [Valetudinaria - Sala degenze]
Data: 02/11/2012


16:10 • Titusplacidus [Valetudinaria – Sala degenze] Sente la mano della sorella prendere la sua: un sorriso spontaneo nasce sulle sue labbra. < Lo spero, ho ancora tante cose da dirti > favella visibilmente emozionato. Esce poi dalla sala degenze e si lascia trascinare dalla sorella in un'altra stanza, dove capisce che trascorrerà la notte. Guarda la sorella e verba: < Immagino tu debba continuare nel tuo lavoro, rimarrò qui calmo calmo, in attesa del tuo ritorno. > Si avvicina quindi ad un triclinio e ci si siede sopra, lasciando cadere la borsa a tracolla per terra e prendendo una pergamena sulla quale inizia a scrivere ispirato.
16:05 • Licinia [Valetudinaria - Sala degenza] <non preoccuparti mio caro, ti preparerò tutto io, vedrai con pazienza tutto si risolverà velocemente e torneremo insieme a passeggiare per l’urbe ridendo e scherzando come facciamo da un po di giorni> Ora lo invita a seguirla e prendendolo per mano dolcemente lo accompagna in un’altra sala, dove il suo adorato fratello passerà la notte.
16:01 Titusplacidus • [Valetudinaria – Sala degenze] Osserva i dolci lineamenti della sorella e ascolta il suo candido parlare. < Va bene, però tu stammi vicina > chiede quasi supplichevolmente. Al sentire la parola “enula”, a lui sconosciuta, rimane ulteriormente stupito. < Però io non so preparare questo decotto > dice quasi imbarazzato, arrossendo. Si alza quindi dal triclinio, portandosi vicino all'amata sorella
15:58 Licinia • [Valetudinaria - Sala degenza] capisce che il suo adorato fratello ubbidisce alle cure più per amore verso di lei che per reale volontà. Ora verba guardandolo <abbiamo concluso fratellino, ma ti devo chiedere di passare la notte in Valetudinaria, solo questa va bene? Così domani vedrai starai meglio e potrai tornare in domus con me. Stasera verrò a farti visita e ti somministrerò un decotto di enula, decotto che continuerai ad assumere per almeno cinque giorni. Vedrai il tutto si risolverà prima di quanto pensi, ma devi seguire le mie indicazioni.>
15:55 Titusplacidus • [Valetudinaria – Sala degenze] Ingoia la radice di mandragora e prende la ciotola dalle mani dell'amata sorella. Per alcuni secondi fissa il disgustoso composto: il pungente odore di aceto giunge alle sue narici. Guarda la sorella con sguardo supplichevole, cercando il suo consenso, poi porta la ciotola alle labbra e ne ingurgita il più rapidamente possibile il contenuto. Nel mentre, pensa a come egli sia stato fortunato a trovare una sorella così dolce e premurosa, che mai avrebbe potuto sospettato di avere. Questi pensieri stampano sul suo viso un candido sorriso, in contrapposizione con il disgusto precedente. < Non è così terribile, sorella > afferma dolcemente infine, passando la ciotola alla sorella
15:51 Licinia • [Valetudinaria - Sala degenza] Mentre Titus è intento a masticare, lei prende un bicchiere di creta nel quale mette un po di sterco di asino bollito e aceto, con l’aiuto della spatolina di legno inizia a miscelare il tutto con energia. Ora consegna il bicchiere a Titus ed esclama <mastica velocemente la radice e poi altrettanto velocemente beviti questo composto. Vedrai che ciò che pensi sia un supplizio sarà molto meno pesante> Attende con un lieve sorriso di conforto che il fratello amato compia ciò che gli è stato detto.
15:49 Titusplacidus • [Valetudinaria – Sala degenze] Al sentire il composto tanto odiato citato non proprio esplicitamente, una smorfia di disgusto si presenta sul suo volto. < Se servirà a farmi stare meglio, coff, me lo farò piacere > dice sarcastico. Afferra poi la radice di mandragora porta dalla sorella e se la mette in bocca, masticandola lentamente, rimanendo comunque schifato al pensiero del composto successivo
15:44 Licinia • [Valetudinaria - Sala degenza] [...] mandragora, vedrai che con essa il tutto sarà più semplice..ti confonderà il prossimo gusto che andrai ad assaggiare.> Dice con fare sicuro per rassicurare il fratello mentre con una mano sporge a lui una radice di mandragora, dalle conosciute proprietà anestetiche, sperando che le anestetizzi un po il senso del gusto.
15:44 Licinia • [Valetudinaria - Sala degenza] si volta ora verso l’armadietto dei vari medicamenti <tranquillo ora mi procurerò tutto il necessario per farti stare bene, vedrai è più semplice di ciò che credi> Verba sorridendo un po sarcastica, visto il tipo di ingredienti che verranno utilizzati. Posa ora sul tavolino molti oggetti: ampolle varie tutte contraddistinte dai propri nomi, ciotole vuote e una spatolina di legno. <non preoccuparti Titus ora ti preparerò il composto che tanto odi e di cui in domus ti parlai, ma prima mentre lo preparo tu masticati questa radice di mandragora, vedrai che con essa il tutto sarà più semplice..ti confonderà il prossimo gusto che andrai ad assaggiare.> Dice con fare sicuro per rassicurare il fratello mentre con una mano sporge a lui una radice di [...]
15:42 Titusplacidus • [Valetudinaria – Sala degenze] Viene riportato alla realtà dal battere delle nocche della sorella sulla propria schiena. Assume un'espressione spaventata al dire del medico. < Ed è grave? > chiede con tono molto ansioso. Al sentire poi di tutti quei medicamenti a lui sconosciuti, il suo volto esprime grande stupore, ma rimane fiducioso sull'operato della sorella
15:38 Licinia • [Valetudinaria - Sala degenza] da un violento colpo di tosse, si accorge subito di bronchi e polmoni affaticati e della presenza di acqua al loro interno. Per verificare ulteriormente, batte qualche colpetto con le nocche della sua mano destra ed infine esclama <sì, c’è dell’acqua purtroppo, mio caro, hai la polmonite. Ora dovrai eliminare quest’acqua con l’ausilio di diuretici naturali, vedrò se darti decotto di acetosella, asperula od enula, ma tutti ottimi rimedi. Ma prima dovrai assumere dei medicamenti qui in sala degenza che ora mi appresterò a prepararti> Verba sicura, ma ansiosa di curare il fratello, vuole presto rivederlo in salute.
15:37 Titusplacidus • [Valetudinaria – Sala degenze] Sente l'orecchio della sorella aderire con la propria schiena: un piccolo fremito scorre per il corpo. Tossisce come gli è stato chiesto. Rimane in silenzio, lo sguardo fisso nel vuoto, quasi immerso nei propri pensieri, in attesa del responso della sorella
15:34 Licinia • [Valetudinaria - Sala degenza] appoggia l’orecchio alla schiena del suo paziente e ne studia il respiro, molto affannoso e chiede <ora dai un colpetto di tosse e verificherò.> Rimane lì, lo sguardo nel vuoto, il suo orecchio in attesa dell’udire il colpo di tosse del fratello.
5:34 Titusplacidus • [Valetudinaria – Sala degenze] A quella richiesta, in situazione normale, sarebbe arrossito vistosamente: ma in quel momento il medico è sua sorella. < No, nessun problema, Lici > professa con tono dolce. Mentre parla quindi, si alza la tunica, in modo da scoprire il ventre ed il petto, mantenendola in quella posizione con entrambe le mani. < Sono nelle tue mani > dice per niente spaventato
15:29 Licinia • [Valetudinaria - Sala degenza] ascolta con attenzione le parole del fratello e verba <ora dovrai permettermi di capire qual’è la vera causa del tuo malessere, ti devo chiedere gentilmente, mio caro fratello, di alzare la tunica per far sì che possa ascoltare i tuoi polmoni e poi inizia a fare dei respiri profondi.Va bene?> Lo guarda amorevolmente, come fa da quando si sono ritrovati, lui è tutta la sua famiglia, l’amore fraterno che sente per lui è immenso.
15:25 Titusplacidus • [Valetudinaria – Sala degenze] Vede la sorella che gli si avvicina e gli prende le mani. Si lascia trascinare da lei fino al triclinio, ove si siede. Ascolta con attenzione la domanda della sorella, ora in veste di medico e poi risponde: < Devo dirti, sorella, che la gola un po' mi fa male, ma a procacciarmi dolore è soprattutto il petto > indicando con un dito all'altezza proprio del petto < non so cosa sia, ma fa veramente male, ouch > una smorfia di dolore si dipinge sul suo viso
15:22 Licinia • [Valetudinaria - Sala degenza] vede la porta della sala aprirsi e comparire avanti a lei il fratello, in non ottime condizioni, anzi. <fratellino adorato, hai seguito il mio consiglio? Bravo.> Verba andandogli incontro e prendendolo per le mani lo invita a sedersi sul triclinio. <ora dimmi: hai altri sintomi come febbre, mal di gola o affaticamento respiratorio?> Gli mette una mano sulla fronte, dal qual gesto deduce l’assenza di temperatura. <la tua tosse mi sembra troppo secca e la tua assenza di febbre mi fa presupporre qualcosa di più grave di una semplice influenza o raffreddore.> Si rivolge a lui con aria premurosa e dolce.
15:15 Titusplacidus • [Valetudinaria – Sala degenze] Ha un fremito appena sente la voce che lo invita ad entrare: è la voce della sorella, che tanto aveva insistito affinchè egli si recasse proprio lì. Apre quindi con delicatezza l'uscio, entra in sala e timidamente si guarda intorno. < Ave Licinia, historia, coff, servanda est > inizia a dire, com'è prassi. < Com'è pulito qui, coff, neanche un briciolo di polvere > verba poi, molto sorpreso < invece nella, coff, nostra biblioteca... > e non finisce la frase. Tossisce ripetutamente mentre sta parlando. Rimane quindi immobile, fissando la sorella
15:11 Licinia • [Valetudinaria - Sala degenza] nota con piacere e soddisfazione che tutta la sala degenza è in ordine e pulita, ora si dirige verso un ripiano e prende una lozione disinfettante a base di limone per lavarsi le mani. Si avvicina quindi ad una bacinella di acqua tiepida posta su di un tavolino, lascia cadere sulle sue mani un po di lozione ed inizia nel loro lavaggio.Infine con un panno di lino pulito sta per asciugarsi le mani quando all’improvviso un bussare alla porta la distrae <avanti! > verba con decisione.
15:08 • Titusplacidus [Valetudinaria – Sala degenza] Per tutta la notte non è riuscito a dormire: due grosse occhiaie si presentano sotto gli occhi ed i capelli son tutti arruffati. Procede con lento passo verso la Valetudinaria, come consigliatogli dalla sorella. Indossa una lunga tunica bianca che gli arriva fino ai piedi. Entra in Valetudinaria, tossendo ripetutamente durante il cammino, e bussa alla porta della sala degenza. Tossisce ulteriormente, mentre attende risposta dall'interno
15:03 • Licinia [Valetudinaria - Sala degenza] [...] suo fratello Titus..tutta la notte lo ha sentito tossire con una brutta tosse secca, speriamo che ascolti il suo consiglio e venga al sanatorio per farsi visitare.
15:03 • Licinia [Valetudinaria - Sala degenza]si ritrova ornai come da un po di pomeriggi in Valetudinaria, visto che rientra nel suo tirocinio trascorrere delle ore all’interno del sanatorio, sia per far pratica che per prendere confidenza con i vari medicamenti e attrezzature. Veste la sua candida clamide bianca di lino, riservata per il suo tirocinio, adornata da ricami argentei lungo i bordi, una piccola cintura di cuoio la stringe in vita esaltandone la figura snella ma aggraziata. I lunghi capelli ora sono raccolti in una morbida coda. Sta controllando i livelli delle varie ampolle e medicamenti verificandone il contenuto, per far sì che tutto sia sempre pronto per un’eventuale visita. E’ intenta ora a dare una spolverata ai vari ripiani, ma la sua mente è sempre disturbata da un sol pensier...
 
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Publio Tito Placido Britannico
view post Posted on 29/11/2012, 16:48




Fratellanza


Partecipanti: Licinia, Salvius, Helenasofia, Cassio, Titusplacidus
Location: Mercati [Domus di Augusto]
Data: 04/11/2012


20:04 Helenasofia • ---->apre le sue braccia,abbracciando affettuosamente prima lei ed insieme anche Titus…..finalmente ora si sono ritrovati…finalmente ora sono…insieme.
20:04 Helenasofia • [Domus Augusto]Si volta verso Cassio,mai si sarebbe aspettata una cosa simile appena il suo rientro a Roma,porta le mani unite sulla bocca,fa un lungo sospiro,non riesce a trattenere le lacrime,soprattutto perché oltre venire a scoprire di sua sorella,scopre di avere anche un fratello,sembra tutto inverosimile,ancora non ci crede,dal dolore sembra essere passata alla felicità…..<e cosi siete i miei fratelli??>la voce è spezzata dalle lacrime,guarda entrambi col viso bagnato di lacrime,si avvicina a loro ….sorridendo da libero sfogo al suo nervosismo….a tutta la tensione accumulata..non ha importanza se gli è stata nascosta la verità….non ha importanza sapere che è stata adottata e non sapere dei suoi genitori…ora è li con i suoi fratelli e tutto il resto non conta….si avvicina apre --->
20:04 Titusplacidus • [Domus di Augusto] Rimane incredulo a quella scoperta: fissa con stupore la domina che possiede un bracciale uguale alla sorella. Le parole di Licinia lo colpiscono, impallidisce, pare un cadavere ormai. < Beh, l'evidenza ormai è netta: siamo fratelli > dice, visibilmente emozionato, dosando bene le parole
19:56 Salvius • [ Domus / Atrio comune ] resta li in disparte lasciando che i tre ritrovino quella sensazione del trasporto di sangue che fra consanguinei c'e
19:52 Licinia • [domus di Augusto] <lui Helena è nostro fratello, finalmente ci siamo ritrovati tutti e tre, grazie a questa magnifica urbe, ora dobbiamo cercare di raccontarci tutto con calma...non posso credere ancora a tutto ciò. Oh gli Dei che destino ci hanno riservato......> Verba sgomenta ed incredula appoggiandosi al fratello.
19:50 Cassio • [Dimora di Augusto] Ha capito tutto....e ora guarda i 3 difronte <helena mi sembra ovvio a questo punto...> dice con un velo di dolcezza e un leggero sorriso, guardandoli.
19:49 Helenasofia • [Domus Augusto]Cerca di ricomporsi,e di stare lucida,<si io sono Helena!>conferma a lei ,ora è tutto chiaro,ma quando poi Licinia si rivolge al ragazzo che le è accanto,il volto si stranisce,il volto diventa dubbioso,<la nostra cosa…..>dice rivolgendosi ad entrambi,<lui che centra…>guardando ora lui e poi lei…e poi il dire del ragazzo che fa intendere qualcosa…un qualcosa che ancora non comprende…
19:47 Titusplacidus • [Domus di Augusto] Viene riportato alla realtà dalle parole della sorella e dalla concitata conversazione che sta avendo luogo. Rimane spiazzato da come la sorella non finisca una frase, ma capisce la sua sorpresa. Improvvisamente collega il tutto, impallidisce e quasi si sente mancare. < Sì, Licinia, sì > sono le uniche parole che riesce a dire prima che la gola si secchi e non riesca a pronunciare parola
19:45 Salvius • [ Domus / Atrio comune ] Infatti è come aveva brevemente immaginato ma come l'altro cives ne resta fuori dando modo ai tre di ritrovarsi serenamente .
19:42 Licinia • [domus di Augusto] sente tutta l’attenzione rivolta verso di lei e quella domina sconosciuta, non sa più che pensare. La prende ora per mano e dice dolcemente quasi avendo paura a parlare <ma Helena è il tuo nome? Allora io e te....> Si interrompe, un misto di stupore e gioia la pervade. Si volta verso il fratello e verba <titus ma allora lei è la nostra.....> Si interrompe un velo di lacrime fa capolino sui suoi grandi occhioni nocciola.
19:38 Cassio • [Domus Augusto] E' chiaro ormai come il sole e vede Salvius sorridere....lui serio annuisce. D'un tratto i capogiri e la prende <helena...eii!!!> la sorregge <stai su...riprenditi!> dice accarezzandole il viso <licinia....c'è poco da dire a questo punto....anche se...sembra incredibile....ma possibile che siete davvero sorelle?> dice guardando i due cives....e sorregge la sua donna, che è sempre sveglia.
19:36 Helenasofia • [Domus Augusto]Osserva Licinia e si rende conto che non ha ancora compreso giustamente tutta la situazione,<questo bracciale è mio!>dice sicura e sincera nel dire,per lei è ancora uno shock,soprattutto accettare il fatto che quella che ha davanti potrebbe essere davvero sua sorella,ma ha bisogno di certezze,<devo capire ,ho bisogno di capire….tu hai un bracciale col mio nome,ed io il tuo,quindi questo significa che…..>lascia cosi la frase senza proseguire,all’improvviso poggia una mano sul braccio del suo uomo,ha un capogiro,sicuramente lo stress per tutta la situazione…
19:35 Titusplacidus • [Domus di Augusto] Rimane frastornato, immobile, impassibile. Osserva entrambi i bracciali uguali in forma e materiale, rimane sconcertato. Arrossisce in volto, si volta verso la sorella in cerca di risposte.
19:31 Salvius • [ Domus / Atrio comune ] un sorriso beffardo ora si stampa sul viso del vir in pochi giorni il destino si sta accanendo a ricongiungere ciò che tempo addietro a diviso quindi resta felice a seguire la cosa lasciando alle domine assaporino quei momenti cosi pieni di emozioni .
19:26 Licinia • [domus di Augusto] afferra il bracciale sportole dalla domina e a con fare curioso cerca di capire il motivo di tanta agitazione, d’un tratto è come se il suo cuore si fermasse per pochi secondi, non crede ai suoi occhi ..il nome scritto su quel bracciale è il suo “Licinia”. Guarda tutti i presenti con aria interrogativa, nota come il vir a lei sconosciuto sia anch’egli molto in tensione. Non capisce ancora....e verba rivolgendosi alla domina <ma...ma....tu hai un bracciale con su scritto il mio nome? Chi te lo ha dato?>
19:24 Cassio • [Domus Augusto] Tutto è chiaro ormai.....non ci sono dubbi, ma non vuole dire nulla <se ...le cose...stanno così...allora...> dice quasi fiato sospeso...incredulo e cerca gli occhi di tutti. Dunque Helena e Licinia.......non ci crede ancora e si porta la mano nei capelli, scendendo nel viso.
19:21 Helenasofia • ---->notare il bracciale…..’’quel bracciale’’….
19:20 Helenasofia • [Domus Augusto]Al dire della donna è ovvio che dovrà dare delle spiegazioni,quindi per rispondere alla sua domanda,l’unica cosa che le rimane da fare è entrare rapidamente nella sua stanza di fronte,apre con la mancina la porta,raggiunge rapida il mobiletto contenente tutti i suoi accessori,fino a quando non ha tra le mani il bracciale,quello che ha sempre avuto al suo polso,quello che lei credeva fosse un regalo di un amico prezioso,quindi afferrando il bracciale,andando lei stessa a guardare nell’interno,si accerta che quello che gli dissero i suoi genitori adottivi in Grecia qualche settimana fa,corrispondesse a verità,nell’interno difatti c’è inciso un nome,’’Licinia’’….raggiunge quindi di nuovo i presenti,e quindi di nuovo verso la donna,lentamente le porge la mano facendo --->
19:19 Titusplacidus • [Domus di Augusto] Avverte una tensione altissima. Rimane sorpreso come la sorella nel capire che la domina in realtà conosce il nome di Licinia. I muscoli facciali sono evidentemente tesi, un'espressione incredula sul viso. Appare come in balia degli eventi che stanno caratterizzando quel momento
19:16 Salvius • [ Domus / Atrio comune ] Poco ci sta capendo della situazione ma in breve l'immagine del tatuaggio che ha sul polso gli ricorda che pochi giorni prima a trovato un fratello , che fin ora ne ignorava anche l'esistenza .
19:13 Licinia • [domus di Augusto] alle parole della domina avverte un calore inusuale al viso, non capendo come mai ella sappia il suo nome. Stringe fortemente la mano al fratello quasi interrogativa e rivolgendosi alla domina verba <come fai a sapere il mio nome? E tu come ti chiami?> Domanda velocemente, avvertendo sempre alle sue spalle la presenza di Salvius.
19:13 Cassio • [Domus Augusto] Tutti si guardano, il suo cuore batte..per cercare di capire il tutto. Improvvisamente è evidente e i suoi occhi increduli, poi Helena che pronuncia un nome.....sembra risolto l'inghippo. Attende come se fosse in battaglia, come se dovesse caricare sul nemico, la tensione.
19:08 Helenasofia • [Domus Augusto]Quando la donna afferra il bracciale,e legge le parole incise all’interno,fa un solo nome,il suo,e quando legge dal suo labiale ‘’Helena’’,ha come una specie di fitta al cuore,non ci crede,incredula rimane fissa a guardarla,e poi le pone l’ultima domanda,<licinia….sei tu…>la guarda sconvolta…
19:07 Titusplacidus • [Domus di Augusto] Percepisce la tensione di quei momenti, si sente un po' a disagio. L'espressione e le parole della domina paiono cariche di mistero per lui. Al sentir le parole della sorella sul nome inciso nel nuovo bracciale, fa mente locale, ma ignora chiunque faccia di nome “Helena”. Lo sguardo un po' perso nel vuoto, la mano stringe quella della sorella per infonderle coraggio, incapace di formulare qualsiasi discorso
19:03 Salvius • [ Domus / Atrio comune ] inclina la testa in segno di uno stupore curioso facendo una beffa con il muso ma subito i suoi occhi vanno alla domina difronte e il suo accompagnatore che paiono sbigottiti.
19:00 Licinia • [domus di Augusto] avverte la mano di Salvius sulla sua spalla, qualsiasi cosa ora accada sa di non essere sola. Ora si sfila il bracciale e con fare curioso rilegge a voce alta quei caratteri che vi sono incisi <beh! Qui vedo alcuni caratteri, però sono non molto precisi ma si distingue benissimo un nome di donna, forse una mia lontana parente...”Helena”..ecco che vi è scritto> Detto ciò, rialza lo sguardo sui presenti.
18:58 Cassio • [Domus Augusto] Non riesce a capire...eppure il bracciale è identico. Cerca gli sguardi di Titus e Salvius, nella speranza che capiscano. Improvvisamente lei parla, la sua amata e porge una domanda fatidica. I suoi occhi azzurri , il suo sguardo serio , sono su Licinia, che ora dovrà parlare. Inizia a sentirsi nervoso, fa dei calcoli, inizia a capire forse...ma non dice nulla.
18:55 Helenasofia • [Domus Augusto]Cassio è li con lei,sente il calore della sua mano sulla sua spalla,e avverte protezione,è molto agitata,disorientata,al dire della domina soprattutto quando le accenna di un nome scritto all’interno del bracciale,deglutisce nervosamente e il suo stato d’animo peggiora,<un nome hai detto>la guarda seria,<lo so che non dovrei,ma è molto importante>spiega rivolto alla donna,che sicuramente avranno notato tutti la sua disperazione in quelle parole,<puoi dirmi quale nome è scritto all’interno del bracciale?>domanda ,mentre la sua voce trema,e quell’angoscia si fa vivo dentro di s’è…
18:54 Titusplacidus • [Domus di Augusto] Stringe delicatamente la mano della sorella, non riuscendo a capire comunque quella situazione per lui imbarazzante. Arrossisce leggermente e fissa la domina dall'aria sorpresa. Riporta lo sguardo sul bracciale e quindi di nuovo sulla domina sgomenta. Rapidamente passa in rassegna tutti i volti lì presenti, tentando di capire le loro emozioni, quindi fissa la sorella con sguardo indagatore, quasi cercasse di capire anche lui la provenienza di quello strano bracciale
18:52 Salvius • [ Domus / Atrio comune ] Ascolta tutto ciò con attenzione la situazione pare inverosimile si inclina su di se per notare il bracciale in questione e poi porta il suo sguardo sia sulla domina che al cives , intanto si porta dietro alla sua Lici e le poggia la mano sinistra sulla spalla per farle sentire il suo conforto e protezione .
18:45 Licinia • [domus di Augusto] ora con una mano afferra la mano del fratello quasi a cercar in lui appoggio per la strana situazione, mentre rivolge uno sguardo a Salvius come per cercare il suo aiuto, sa che su di lui può contare. Volta ora il capo verso la domina sconosciuta, dal viso dolce ma ansioso, e verba <oh mia cara, non agitarti così, ho appena trovato questo bracciale donatomi da mio padre in punto di morte, in fondo al mio baule. Dentro vi è scritto un nome e stavo appunto per parlarne con mio fratello Titus. Ma perchè ti vedo così agitata, posso aiutarti in qualcosa?> Le dice con fare amorevole.
18:43 Cassio • [Domus Augusto] Osserva ancora i presenti....poi il bracciale identico di entrambe e non ci crede nemmeno lui. Resta calmo e guarda Licinia, poi Salvius....<scusate ma...davvero, da dove proviene quel bracciale! parlate...è importante!> cerca di essere più cordiale possibile, anche se si nota sgomento e tristezza sul suo volto. E' vicino a lei, la vede tremare e posa una mano sulla sua spalla.
18:39 Helenasofia • [Domus Augusto]La sua espressione nel volto compare decisamente,sconvolta,la guarda nei suoi occhi e poi di nuovo a quel bracciale,non fa caso neanche ai due uomini che le sono accanto,in quel preciso momento si sente smarrita,le parole della donna sembra non averle neanche sentire,come se non avesse alcun senso,all’improvviso,tutto muore,tutto tace,per poi guardarla di nuovo in volto,<scusami…ma…..ma…>sospira,la voce trema,<il bracciale…dove l’avete preso?>chiede,<ti prego dimmi dove hai preso questo bracciale!>rivolge a lei con tono più acceso,lei è agitata confusa,un miscuglio di sensazioni
18:36 Titusplacidus • [Domus di Augusto] Vede un cives ed una domina sconosciuti salire le scale e nota come la domina sia sconvolta dalla vista del bracciale della sorella. Un senso di inadeguatezza lo pervade: gli pare di essere un corpo estraneo in quel gioco di sguardi. Non può far altro che fissare anch'egli il bracciale della sorella, dalla forma così particolare
18:34 Salvius • [ Domus / Atrio comune ] dal fondo del corridoio sopraggiungono due sagome in chiaroscuro , inizialmente la luce dietro di loro impedisce di scorgere i lineamenti ma a poco li riconosce sono i due che poco prima salivano con i bagagli uno di essi una mercante la intravista sui moli molto tempo addietro prima che cominciasse anch'esso il mestiere l'altro anche lui lo ha intravisto nel periodo in cui si occupava della medicina militare quindi rilassato aspetta che si avvicinino anche perché la domina sembra colpita da qualcosa in possesso della sua amata Licy.
18:28 Licinia • [domus di Augusto] <nulla Salvius, anzi sto andando con mio fratello in cucina a prendere qualcosa, vuoi venire con noi?> Verba guardandolo stranita, in questi giorni lo vede molto pensieroso e forse comprende il perchè. Nel frattempo, oltre a loro tre, nel corridoio si avvicinano due persone che lei ancora non conosce presupponendo essere altri inquilini della dimora di Augusto. Un vir e una domina, ma è proprio la domina ad incuriosirla di più in quanto la sta osservando attentamente e soprattutto sta osservando il suo bracciale appena indossato. Ora si rivolge ai due e verba <salus semper vobis, alloggiate anche voi qui nella domus di Augusto?> Attende ora una loro risposta.
18:27 Cassio • [Domus Augusto] Segue la sua donna, sempre serio...finchè non incrociano 3 persone, lui si ferma...uno è il colosso del piano di sotto e gli altri due,...non sa chi siano. D'un tratto, vede che Helena è presa da qualcosa...rivede quegli occhi sconvolti, quella paura e a sua volta...nota il bracciale al polso della domina bionda, gli occhi sgranati <per Giove!> sussurra....non sa che altro dire, grande lo stupore....è preoccupatissimo.
18:21 Helenasofia • .....>di serpente uguale a quello di Helena….
18:21 Helenasofia • [Domus Augusto]Cammina agitata lungo il corridoio,si accorge che Cassio la segue da dietro,ad un tratto si accorge anche di non essere completamente sola,perché davanti a lei nota la presenza di altre persone,sicuramente gli altri coinquilini che ancora non aveva mai conosciuto,tra questi il medico,ma gli altri due mai visti,un giovane cives,e poi una domina molto bella,dai lunghi capelli biondi,ma avvicinandosi sempre più a loro visto che la sua stanza era proprio li di fronte ,i suoi occhi verdi vanno a posarsi al polso della donna,il suo incedere verso di lei diventa più lento,occhi sbarrati,il volto che impallidisce,la mano destra che avvicina alla bocca,in quel momento è come se qualcuno le avesse dato un colpo alla schiena,sul polso della donna c’era lo stesso bracciale a forma --->
18:18 Titusplacidus • [Domus di Augusto] Esce dalla propria stanza in compagnia della sorella. Continua a fissare incuriosito quel bracciale, tanto spaventoso quanto attraente. Giunti quasi davanti alla stanza di lei, sente la sua presenza staccarsi, dirigersi verso un vir alto e molto piazzato, che quasi gli incute timore, e baciarlo, lasciando un po' incredulo a riordinare i propri pensieri. Nel frattempo sente anche dei passi di gente che sale le scale e si volta in quella direzione
18:14 Salvius • [ Domus / Atrio comune ] arriccia la fronte quando si sente chiamare da una porta a pochi passi esce Licinia con un altro vir che discretamente le somiglia le sorride e facendo qualche mezzo passo si porta dinanzi a lei e mentre ella le da un casto bacino, di risposta lui la accarezza sulla testa sorridendole e chiedendole < che fai ti vedo tutta frizzantina , cosa stai inventandoti oggi > attendendo da lei una risposta .
18:08 Licinia • [domus di Augusto] sta uscendo dalla stanza del fratello insieme a lui, quando nota un vir davanti alla porta della sua stanza che bussa quasi spazientito. Ora lo riconosce <salvius...eccomi..ero da mio fratello Titus> Detto ciò gli va incontro e dolcemente gli dà un bacio sulla guancia. Nel frattempo rumore di passi la distraggono, si volta e nota un vir e una domina mai visti prima.
18:05 Cassio • [Domus Augusto] La guarda distante....scostarsi....questo fa male, ma la comprende....lui sa, che presto dovrà confrontarsi con i presunti fratelli. Non resta lì però e decide di seguirla e sale con lei, vuole capire anche lui e così la segue.
18:03 Helenasofia • [Domus Augusto]Secca si rivolge a lui,<ti prego!>lo guarda seria,<non riesco a rilassarmi e l’essere forte non centra!>verba a lui, dopo di che lui stesso le fa una carezza sul viso,dove chiede di guardarlo,lei lo guarda ma lo blocca all’istante,<scusami ma non ora,voglio andare su in stanza,voglio rivedere quel bracciale e capire!>con voce spenta si scusa davanti a lui e lasciandolo cosi,si sposta raggiungendo le scale a passi svelti dove la condurranno al piano superiore,dove ci sono varie stanze,tra le quali la sua,quindi cammina lungo i corridoi…..
17:59 Titusplacidus • [Domus di Augusto] L'espressione è un misto di emozioni: spaventata per la vista di quel serpente, rettile di cui sempre ha avuto paura, e gioiosa per aver visto la sorella. Ascolta con grande interesse le sue parole e poi, calmo, verba: < Mi leggi nel pensiero, avevo proprio tanta fame, sono sempre stato qui a copiare i miei appunti. Ti seguo. > Poi le sussurra, arrossendo un poco: < Vedo che un vir ha fatto breccia nel tuo cuore >
17:59 Salvius • [ Domus / Atrio comune ] arrivato alla porta della domus di Lici batte con la mancina voltandosi indietro facendo una mezza torsione con il busto per assicurarsi che il corridoio dietro di lui sia vuoto ,questo periodo e eccessivamente nervoso e sospettoso, finché ode dei passi che vanno verso di lui da dietro la porta
17:54 Licinia • [domus di Augusto] entra nella stanza del fratello con un dolce sorriso, la presenza di Titus per lei è molto importante, è ciò che le rimane della sua famiglia. Nota come lui osservi il suo polso e verba <ah sì! Questo bracciale l’ho appena trovato nel mio baule dei ricordi, non me lo ricordavo manco più. Ora scendi giù con me in cucina, perchè anche tu devi mangiare qualcosa e così io vedrò anche se arriva il mio amato Salvius , visto che è da ieri che non lo vedo> Verba velocemente, camminando nella stanza del fratello attendendo una sua risposta.
17:53 Cassio • [Domus Augusto] Si volta e vede un possente cives....quello che stava fuori ed ora può vederlo bene. Serio saluta <ave!....> per poi ritornare su di lei <helena amore....cerca di non buttarti giù così!....per favore....sei in compagnia adesso, prova a rilassarti! > dice tranquillo, preoccupato <ricordi, tu stessa mi dicesti...di essere forte!> le accarezza il viso di lato <guardami!> dice.
17:49 Helenasofia • [Domus Augusto]Ad un tratto un rumore di passi,Cassio le si avvicina di dietro e sempre dietro l’abbraccia,lei disinvolta gli risponde apatica,<si si tutto bene!>continuando ad osservare l’esterno della domus,notando il medico che rientra in domus,al suo saluto,lei abbozza un sorriso ,un modo per salutarlo,e poi proferisce,<ave!>riferito a lui
17:46 Titusplacidus • [Domus di Augusto] Improvvisamente ritorna alla realtà grazie al bussare di qualcuno: riconosce la voce della sorella ed un grande sorriso si stampa sul suo volto. Si alza e si avvia quindi verso la porta, mentre la veste strascica sul pavimento. Apre con delicatezza il portone e vede quindi i familiari lineamenti dell'amata sorella. < Sì? Entra pure > dice, aprendo quasi del tutto l'uscio e facendo cenno di entrare. Rimane colpito dal bracciale al polso della sorella: non glielo ha mai visto indossare e la forma di serpente lo spaventa non poco
17:45 Salvius • [ Domus / Atrio comune ] il vento porta in se tanti odori del giardino ora stanco di stare li decide di rientrare anzi passera a trovare la sua Licinia per vedere ciò che sta facendo ormai sono alcune ore che non la vede e la sente chissà cosa starà facendo , ella e una domina vivace e quando non la si sente qualcosa starà preparando , indi si avvia per il portico gira l'angolo e si porta su una piccola rampa di scale ad una finestra ci sono i due che prima scaricavano i bagagli e per rispetto senza nemmeno proferir parola abbassa la testa a mo di inchino per salutarli .
17:40 Licinia • [domus di Augusto] esce dalla sua domus, attraversa il freddo corridoio e giunta davanti alla stanza del fratello Titus batte delicatamente due colpi sul piano ligneo della porta verbando <sono Lici fammi entrare..> rimanendo poi in attesa di risposta.
17:39 Cassio • [Domus Augusto] Capisce di dover stare zitto e poi con Luna, finisce di portare i bagagli nell'apposito luogo. Torna sotto e vede Helena sola, alla finestra. Diventa serio, triste...è un colpo al cuore, vederla così. Si avvicina e da dietro, cerca di prenderla dolcemente tra le braccia <ei...tutto bene?> chiede dolce, tranquillo, notando quel cives di prima fuori , che ora pare dirigersi all'interno dell'edificio.
17:36 Helenasofia • [Domus Augusto]Guarda stranamente Cassio,gli basta uno sguardo per fargli capire di non stuzzicarla riguardo al suo servo Cicero,poi si allontana da loro,andando ad avvicinarsi verso una finestra situata nell’angolo della sala,e osserva fuori,notando quella figura che era seduta alzarsi e forse raggiungere l’interno della domus,intanto lei rimane cosi ,poggiata ad un angolo vicino la finestra,come se cercasse un po di solitudine…
17:33 Titusplacidus • [Domus di Augusto] Intento a ricercare errori di scrittura, viene distratto da rumori di passi e discorsi tra persone. Rimane quindi immobile, con l'aria un po' scocciata, quindi ritorna verso il tavolo e ripone la pergamena nella borsa sopra alla tavoletta, vicino allo stile accuratamente pulito. La lunga veste strascica per terra, ma lui non se ne cura minimamente. Si dirige verso uno scranno e lì si siede, pensieroso, con lo sguardo perso nel vuoto
17:32 Salvius • [ Domus / Atrio comune ] Sentiti schiamazzare per poi ritornare giù si alza dalla sua seduta e si poggia con la spalla destra su la colonna per aver modo di incontrare questi inquilini che forse da molto abitano li ma che finora non è mai riuscito a notare e incontrare , ora invece e giunto il momento deve tenere bene il controllo su tutto ciò ce lo circonda i periodi si fanno difficili e non può lasciare più nulla al caso .
17:26 Licinia • [domus di Augusto] spolverando quel bracciale, anche un po vezzosamente, si accorge di una scritta al suo interno, un nome di donna? Si avvicina ad una candela per cercare di leggere meglio <helena...> verba da sola guardando quel bracciale, non riesce però a ricordare di aver mai conosciuto una domina con tal nome. Decide comunque di infilarsi il bracciale al polso destro e di recarsi nella stanza del fratello Titus, per invitarlo a mangiare qualcosa in cucina e nel frattempo fargli vedere il nuovo monile trovato.
17:20 Cassio • [Domus Augusto] Alla sua battuta fa una smorfia e sorride <si si come no!> dice e poi felice saluta Luna....immediatamente i due portano nella stanza i bagagli di Helena, per ritornare giù <allora...come è stato senza di noi!> chiede alla domina serva e sorride <cicero....come dire....è sempre stato presente?> dice ironico, malizioso, sapendo di metterla forse in imbarazzo.
17:17 Helenasofia • [Domus Augusto]Ode Cassio,sorride,<ma ,sinceramente ti farei restare fuori!!>sbuffa in una mezza risata,<dai entra!>si fermano nella sala principale,Luna la sente arrivare e corre nella loro direzione,<luna!!!>mentre si avvicina dandole un abbraccio,e pronta per salutare anche Cassio e farsi aiutare a portare i bagagli nella stanza…
17:14 Titusplacidus • [Domus di Augusto] Con aria soddisfatta, solleva lo stilo dalla pergamena ora scritta. Osserva la tavoletta cerata e con la mano destra la ripone nella borsa a tracolla lasciata abbandonata su uno scrannio vicino. Lascia poi la borsa sopra il tavolo e, mantenendo la pergamena con la mancina, si alza ed inizia a girovagare per l'enorme studio, con gli occhi sempre fissi sulla pergamena, alla ricerca di eventuali errori. Ora la fronte è corrucciata, il passo lento e gli occhi indagatori sulla pergamena.
17:13 Salvius • [ Domus / Atrio comune ] seduto li sotto vede passare altri inquilini della domus sono felici parlano tra loro ma essendo dietro una colonna e non essendo stato notato non saluta , per evitare di far impressionare i due ci saranno altre occasioni , pensa tra se per socializzare e guarda mentre salgono su negli appartamenti dove alloggiano
17:09 Licinia • [domus di Augusto]sta per aprire il suo pesante baule, l’unica cosa che la seguita dalla sua Hispania. Dentro alcuni oggetti della sua infanzia, alcune pergamene mediche del padre, scritti di Ippocrate ed oggetti vari. Uno strano bracciale a forma di serpente la incuriosisce, è un po impolverato, lo spolvera e la sua mente corre a suo padre il giorno che glielo diede le disse di conservarlo con cura < Qui c’è un pezzo della tua famiglia> Le aveva detto ormai quasi morente, ora lei cerca di osservare attentamente il monile.
17:08 Cassio • [Domus Augusto] Una volta messi al palo i cavalli, lui segue senza dire nulla la sua fidanzata. Osserva quella parte di case che non aveva mai visto, dato che lui è residente in via Nerva. Entrano e lui vede un uomo ma non lo saluta. <permesso?> chiede cordiale, anche se sa che grazie a lei, ha l'accesso.
17:06 Helenasofia • [Domus Augusto]Ecco arrivati in domus,dopo aver messo i cavalli nella stalla,si recano nell’interno della domus,nell’atrio seduto c’è un uomo,dovrebbe essere il medico,ma non ci bada più di tanto e quindi rientra nella sala da pranzo,intanto si volta ad osservare se Cassio è li con lei…..
17:02 • Titusplacidus [Domus di Augusto] Seduto su uno scranno, davanti ad un grosso tavolo, fissa una tavoletta cerata appoggiata ad esso con incise sopra delle parole sparse qua e là. Sulla mano mancina lo stilo, sulla destra una pergamena che ora agita, producendo un fastidioso rumore. Osserva attentamente quella tavoletta, quindi appoggia sul tavolo la pergamena e con lo stilo, immerso nell'inchiostro, scrive qualche parola, con ferma e leggibile calligrafia. La lunga tunica bianca ricade sul pavimento, mentre la posa è statuaria, immobile, simbolo di concentrazione massima.
17:02 • Salvius [ Domus / Atrio comune ] dopo un laudo pranzo si rilassa sotto al portico su di una panca in marmo le nuvole portano l'odore nella pioggia della polvere , la sua tunica bianca e rossa dei tempi in cui era medico gli calza un po larga ora , il nuovo lavoro lo sta asciugando , guarda il cielo e le nuvole che tra loro formano sempre dei giochi diversi .
16:57 • Licinia [domus di Augusto] è nella sua stanza, oggi non aveva voglia di uscire per la sua solita passeggiata, il tempo è freddo e lei ha passato gran parte della mattina a leggere le sue pergamene. Ora è intenta a riordinare la stanza, pensa che comincerà dal suo baule, unico rifugio dei suoi ricordi. Indossa una clamide pesante tinta cielo, fermata in vita da una cintura di cuoio ed i suoi lunghi capelli sono lasciati sciolti sulle spalle.
16:53 Cassio • [porto] Non c'è niente da fare....forse il suo orgoglio è troppo. Senza dire nulla esce dalla cabina, bisaccia alla spalla e saluta i marinai, ringraziandoli. Scende a terra, c'è Golia, come ordinato e sorride all'amico <eiii....vedo che sei sempre in forma amico mio! sono tornato!> lo accarezza e monta in sella, serio guarda lei <ti seguo!> dice e al troppo, ecco che iniziano a percorrere le vie della città.
16:51 Helenasofia • [porto]Scuote il capo,capisce che è inutile parlare in quel momento,sono nervosi e agitati entrambi e questo non aiuta,quindi prende le sue cose e raggiunge la porta della cabina,<e’ meglio rientrare in domus!>raggiunge il ponte e facendosi aiutare da Amon e dai alcuni suoi uomini,scende dalla nave,si avvicina alla sua puledra,<da quanto tempo mi sei mancata!>dandole una carezza sul muso,poi sale in groppa e osserva lui,<seguimi allora torniamo a casa!>
16:44 Cassio • [porto] Lui la fronteggia <vivere dai 6 anni...fino ad ora...sotto la guida di un padre che non c' è mai stato!....> inizia a dire....tomo calmo, triste sopra ogni cosa <vivere la propria vita, dal giorno...alla notte....in un campo di addestramento! senza cibo, ne acqua.....senza...le cure di una madre! e la forza di un padre. > dice sussurrando <sapere che la tua vita è dipesa da un campo di battaglia! ....un padre....che guardi ogni giorno...cercando il modo migliore di compiacerlo! cercando.....una parola gentile....mai arrivata, se non ....bella vittoria!> dice e si sposta...portandosi seduto sulla sedia , occhi bassi , respiro affannoso, ma lui tranquillo <chiedendoti....se una famiglia....fosse esistita nella tua vita! ...se questo....ha un senso! almeno tu....sei cresciuta amata!>.
16:42 Cassio • [porto] Lui la fronteggia <vivere dai 6 anni...fino ad ora...sotto la guida di un padre che non c' è mai stato!....> inizia a dire....tomo calmo, triste sopra ogni cosa <vivere la propria vita, dal giorno...alla notte....in un campo di addestramento! senza cibo, ne acqua.....senza...le cure di una madre! e la forza di un padre. > dice sussurrando <sapere che la tua vita è dipesa da un campo di battaglia! ....un padre....che guardi ogni giorno...cercando il modo migliore di compiacerlo! cercando.....una parola gentile....mai arrivata, se non ....bella vittoria!> dice e si sposta...portandosi seduto sulla sedia
16:34 Helenasofia • [porto]Scuote il capo,<tesoro…>abbozza un sorriso creato più dal nervoso,<tu hai scoperto di avere dei fratelli,forse,magari una parte della tua famiglia!>inclina il capo verso lui,<io ho scoperto che delle persone che mi hanno cresciuta ,persone che mi sono state accanto per tutta la mia permanenza a Roma,non sono i miei veri genitori!>dice a lui infastidita,<ciò è questo significa che i miei genitori,i miei veri genitori mi hanno abbandonata….tu sai cosa vuol dire?>breve pausa,mentre l’agitazione cresce,<io non so chi sono,forse sarò la figlia di un balordo che mi ha lasciato in mezzo ad una strada!Scusami se per te è poco!!>sincera nel dire,si morde il labbro e abbassa lo sguardo
16:28 Cassio • [porto] Finisce di sistemare la bisaccia e ascolta le sue parole. Serio, ma tranquillo la guarda <non dico che stai sbagliando....quello che è successo a me e a te è grave! incredibile oserei dire! > prende altre cose <ma non significa che bisogna buttarsi nello sconforto! è peggio secondo me....devi cercare di stare tranquilla....ragionare su molte cose! e non vedere solo il lato negativo!> dice andandole vicino <almeno tu, li hai avuti...ti hanno amata e ti amano tutt'ora! > dice sconsolato <io .....sono a conoscenza che altre persone, mi sono parenti e mai ....ho visto i loro volti!.> la riguarda, con quegli occhi azzurri <ti chiedo solo di avere fiducia e aiutarci! non ti chiedo attenzioni....solo ...di non lasciar vincere la paura!> cerca di rincuorarla.
16:24 Helenasofia • [porto]Mentre riordina delle pergamene messe li sul tavolo,lo sguardo si posa di nuovo su Cassio,<dimmi la verità,tu credi che io stia esagerando?>chiede un po stranita,<e’ da quando abbiamo lasciato Athene che sei strano con me,si certo la colpa è mia perché con te sono stata più fredda,ma….>agita una mano,<ho l’impressione che tu ce l’abbia un po con me,come se non approvi questo mio atteggiamento!>dice confusa,mentre attende il suo dire
16:20 Cassio • [porto] Sa che inutile....ma sa anche che presto se ne renderà conto da sola, che così è peggio <non so che dirti di più.....sono con te....! > . Prende la bisaccia e inizia a riempirla <ti accompagno, così posso salutare Luna! > dice, poi un pensiero va ai suoi servi <chissà Cicero e Liam...come staranno! non ho mai scritto! > dice triste, pensieroso.
16:12 Helenasofia • [porto]Ascolta le sue parole,ma il suo carattere non le permettere di stare calma,<mi conosci perfettamente,come puoi dirmi di restare calma!>afferma,lo sguardo non si distoglie dai suoi occhioni azzurri,<io devo andare immediatamente in domus, devo prendere quel bracciale e devo capire!>riferisce a lui,turbata
16:06 Cassio • [porto] La guarda serio...la fronteggia <lo so...come io devo scoprire chi fa parte della mia famiglia!> dice e la sente alterarsi <ma non devi fare così....ti chiedo di mantenere i nervi saldi!....cadere nella rabbia, non porta alcun bene! ....amore mio ti chiedo di lottare fianco a fianco, insieme....ma di non morire dentro! non possiamo permettercelo!> dice cercando di farle capire...il suo sostegno, l'aiuto..<io sono qui, lo sai....e ti sto accanto, ma tu devi ascoltarmi!> dice deciso.
16:02 Helenasofia • [porto]Ascolta tutto il suo dire,le sue parole sono sempre confortevoli e dolci alla sua persona,ma il suore è talmente amareggiato che non riesce a sorridergli,<mi dispiace per questi giorni,lo so che non ci siamo parlati molto!>ammette,<so che ,beh ecco sono stata più per conto mio,ma …devi capirmi!>spiega a lui,sempre triste,poi si avvicina,lo guarda negli occhi,<ho bisogno di scoprire la verità adesso,adesso più che mai!>decisa nel suo dire,<devo prendere quel bracciale e devo scoprire,cercare di capire..io DEVO…CAPISCI!!>dice a lui,il tono comincia ad essere più alterato
15:57 Cassio • [porto] Si mette addosso una veste pesante marrone, con una tunica bianca e la guarda, triste, spensierato <al tuo stesso modo!....> si avvicina poi a lei...sono difronte e la guarda negli occhi <ti amo!...qualunque cosa succeda...ce la faremo!.....dobbiamo farci forza.....e affrontare!> dice cercando di rincuorare entrambi...<sei tutta la mia vita!> dice e prende la sua mano, tenendola stretta <hai avuto altre notizie?> domanda sussurrando.
15:53 Helenasofia • [porto]Cassio fa ritorno in cabina e al suo dire,abbassa il capo,stringendo le spalle,<come vuoi che stia!>alzando poi il capo verso la sua direzione,<non faccio altro che pensare a tutto quello che è successo in Grecia!!>dice,triste e delusa,<tu come ti senti invece?>riferito alla sua famiglia
15:46 Cassio • [porto] Ritorna poco dopo dentro nella cabina e chiude la porta. La vede lì che sistema delle cose. Lui va a sciacquarsi le mani e il viso. Dopo riprende l'anello di fidanzamento e lo mette all'anulare...di seguito il medaglione al collo. Si toglie quella veste sporca e resta a petto nudo, cercando un cambio. <come ti senti!> domanda a lei, dopo tutto quel macello.
15:42 Helenasofia • [porto] Dopo due mesi di viaggio,tra la Grecia e l’isola di Ciprus,fanno ritorno a Roma.Questi mesi sono stati intensi,si sono divertiti,puro rilassamento,ma negli ultimi giorni qualcosa purtroppo è cambiato.Lei si ritrova in cabina mentre Cassio è fuori portando qualche bagaglio sul ponte,lei molto lentamente finisce di sistemare le ultime cose,indossa una clamide arancio,una stoffa pesante visto ormai che l’inverno sta iniziando,i capelli sono sciolti,al collo indossa il suo ciondolo a forma di cuore,all’anulare sinistro il suo anello di fidanzamento…..
15:37 Cassio • [porto] Roma. I due innamorati hanno fatto ritorno nella capitale del mondo. Dopo due mesi in viaggio, per il loro fidanzamento, hanno fatto scalo al porto della città. La nave ormeggiata, viene sistemata con cura dai marinai. Quel paradiso, quelle città nuove...quelle bellezze, tutto stupendo e il loro amore è accresciuto, più forte. Purtroppo tutto questo è stato macchiato da due tristi notizie. Queste notizie, novità, rivelazioni incredibili, sulle loro presunte famiglie. Lui indossa una veste pesante, fa freddo e i capelli al vento si scompigliano. Cerca di aiutare, portare sul ponte alcuni bagagli.
 
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Publio Tito Placido Britannico
view post Posted on 1/12/2012, 20:09




Incontro con Daphne ai Fori

Partecipanti: Daphne, Titusplacidus
Location: Foro [Fori]
Data: 16/11/2012



23:00 • Daphne [Foro] Si alza lentamente sbattendo più volte le palpebre degli occhi di cui asciuga le lacrime dello sforzo e, dopo aver tirato più volte su con il naso, deglutisce ancora in modo forzato e tenta di sorridere <certo Titus, andiamo pure> risponde flebilmente <ti chiedo ancora scusa, ma sta sera non sono riuscita a fingere di star bene> conclude con voce rauca, così tossisce per sua volontà e si massaggia la gola teneramente. Poi posa la mano sotto il braccio di Titus e di sua iniziativa inizia a camminare verso la taverna costringendo il conoscente a seguirla che guarda sorridendo dolcemente
22:51 • Titusplacidus [Foro] Vede la domina stare veramente male: un alone di tristezza si dipinge sul suo viso. < Chiederò a mia sorella se riesce a trovarti un buco tra le sue visite: sai, è molto impegnata > propone affabile < se vuoi ti accompagna fino a dove abiti o in taverna > prende una pausa dove non riesce a trattenere uno sbadiglio: mette una mano davanti alla bocca. < Scusami, il sonno, mi sa che dopo averti portata, mi recherò alla domus dove sono ospite e andrò a dormire > sorride, tradendo un minimo di imbarazzo
22:47 Daphne • [Foro] Continua a fissare il punto dietro al dominus mentre muove celermente le iridi degli occhi come se stesse guardando una scena, ma poi si riprende tornando con la vista sul conoscente che sta parlando da un po', abbassa la mantella e annuisce ad ogni vocabolo che esce dalla bocca di Titus <ho provato a farmi visitare da un medico, ma non è mai disponibile nessuno> risponde mentre tenta di legare quel ricciolo che non vuole stare fermo. Poco dopo però torna a tossire, ora con una spinta più potente, senza riuscire a riparare la bocca con la mano che poco dopo posa sullo sterno <scusami, scusami, scusami> ripete debolmente deglutendo in modo forzato mentre appoggia l'altra mano su un fianco in una posa di dolore
22:37 Titusplacidus • [Foro] Porta un dito vicino al mento ed assume un'espressione pensosa: < Già i diritti... > prende una pausa < … Anche noi Romani ce ne abbiamo messo di tempo per capire il significato di questa parola > professa con tono solenne, ma con l'aria quasi persa, come in trance. Si riprende: < Scusa, divagavo > arrossisce un po' < Vedo comunque che hai una bella tosse: fatti vedere da un medico il prima possibile. Mia sorella è un medico > favella, mostrando un ampio sorriso
22:33 Daphne • [Foro] Ascolta il conoscente riportando varie smorfie sul volto, poi deglutisce, si schiarisce la voce e sorride <già...> risponde con un filo di voce, sospira e continua più sicura di sè <proprio per questo voglio realizzarmi in questo lavoro...> si ferma per un istante a causa di brevi ma intensi colpi di tosse che tenta di coprire con una mano e subito riprende il discorso <scusami, ma in questa città sono perennemente malata>, sospira ancora ora in modo più esteso e conclude <ehm...sì, penso che sia proprio il mestiere che può aiutare i più debole o le donne che hanno subito la mia esperienza> esplica con voce amareggiata mentre fissa un punto dietro il dominus
22:24 Titusplacidus • [Foro] Ascolta il proferire della domina: < Andrà bene, tranquilla > dice con tono rassicurante, poi si fa serio < Certo, è un lavoro che richiede molta dedizione e volontà, inoltre bisogna dimostrarsi incorruttibili, pieni di virtù > prende fiato. Si piega leggermente in avanti, poi ritorna nella posizione originaria: fissa negli occhi la domina attendendo risposta
22:18 Daphne • [Foro] Riporta le mani su entrambe le braccia mentre il sorriso le scompare nuovamente e alza la fronte nell'ascoltare il dominus, anche se per un istante si gira verso le carte che il vento ha appena alzato e, come se non avesse udito la domanda di Titus, si avvicina alla bacheca e con la fronte crucciata fissa le pergamene <oggi mi sono iscritta al bando degli avvocati> dice con voce strozzata, poi si gira ancora una volta e sbuffa con lo sguardo abbassato <sono così nervosa per il colloquio di domani> conclude, poi alza il volto e sorridente fissa il dominus
22:09 Titusplacidus • [Foro] Sente quella voce familiare e vede quella sagoma girarsi e fare il suo nome: < Sì, sono io, Tito il Britannico > favella sorridente. Aspetta che la domina gli si avvicini per riconoscerla. < Daphne? Che ci fai in giro > chiede curioso. Batte i denti nel dire questo, mentre continua a buttare un occhio verso la bacheca e le pergamene, che il vento sparpaglia. Fissa la domina cercando di memorizzare i suoi lineamenti
22:06 Daphne • alla bocca
22:06 Daphne • [Foro] Si gira dando le magre spalle al dominus, ma al sentire il suo saluto si ferma all'istante e si gira nuovamente verso egli <titus!> esclama con le braccia sui fianchi, poi posa una mano sullo sterno e sbuffa con un grosso fiato; lentamente torna verso il conoscente che tenta di vedere meglio socchiudendo gli occhi <sei tu, vero?> chiede con un tono dubbioso mentre si gratta lievemente la fronte; ma poi un leggero venticello la fa rabbrividire, così, dopo aver riscaldato le braccia sfregandovi sopra le mani, alza la tunica sulla nuca e copre meglio la parte superiore del corpo. Giunge davanti alla figura del conoscente a pochi metri da lui, gli sorride inclinando leggermente la testa e infine scoppia in una solare risata <mi hai fatto morire di paura> si esprime con la mano davanti
21:55 Titusplacidus • [Foro] Assume un'aria pensante: sfoglia tra le varie pergamene appese e le legge velocemente. < Uff, niente di che, nessuno che voglia servire l'Augusto narrando le gesta del suo regno > dice sbuffando. Ode poi il saluto di una domina, dietro di lui: < Ave vobis, historia servanda est > replica affabile, notando con suo stupore che ella gli sta dando le spalle
21:52 • Daphne [Foro] In piedi, ferma e a braccia conserte, fissa la luna che giace sulla sua nuca e, dopo aver chiuso per un istante le palpebre degli occhi, raddrizza lo sguardo e ricomincia una dolce marcia che si raffigura nelle pieghe della tunica, oramai consumata, all'altezza delle gambe mentre gioca con le dita davanti al petto. Dopo pochi metri si ferma nuovamente, si gira con lentezza e socchiude gli occhi nel tentativo di osservare un dominus che si trova poco distante da lei <ave dominus!> esplica con una lieve esclamazione muovendo in piccoli e celeri scatti la mano destra nel tentativo di salutare, ma poco dopo la ritrae piano piano verso il basso e serra le labbra <che stupida domina che sono! E se fosse un bandito?> bisbiglia tra sè mentre inizia a camminare all'indietro
21:42 • Titusplacidus [Foro] Con passo leggero incide verso il Foro: indossa una lunga tunica bianca che gli arriva ai piedi e strascica lungo la strada e porta una borsa a tracolla. Lo sguardo è perso nei suoi pensieri, l'aria corrucciata. Si dirige verso la bacheca: si ferma e la fissa, come a cercare qualcosa.
 
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Publio Tito Placido Britannico
view post Posted on 3/12/2012, 18:14




Cura della distorsione alla caviglia da parte di Clelia

Partecipanti: Clelia, Titusplacidus
Location: Valetudinaria [Studio Clelia]
Data: 14/10/2012



15:17 Clelia • [Studio Clelia] Sorride a TItus che si alza dal triclinium spostandosi in modo che ci sia spazio per farlo passare con comodità <esattamente, fermo per qualche giorno.> ripete, scrollando poi le spalle con un espressione pensante <ritorna fra due giorni per un controllo e, se la caviglia è a buon punto di guarigione, ti toglierò la fasciatura e con un po’ di pratica tornerai a camminare come prima.> è il verdetto. Agita infine la mano nella sua direzione, con fare allegro, e lo segue per chiudere la porta una volta che è uscito <vale, ci vediamo presto!> è il suo ultimo saluto, prima di tornare ad occuparsi delle pergamene che nel frattempo ha lasciato sulla scrivania, incustodite.
15:12 • Titusplacidus [Studio Clelia] Osserva con curiosità la fasciatura che gli è stata fatta. Si avvia claudicante verso l'uscita, quando preso da un dubbio si volta verso Clelia < Allora devo stare fermo per un po' di giorni: quando posso rimuovere la fasciatura? > chiede timidamente, temendo di irare il medico. < Historia servanda est > afferma infine come conviene ad uno storico
15:07 Clelia • [Studio Clelia]Prende alcune garze pulite dal mobiletto, poggiandole poi accanto allo storico sul triclinium. Le scuote un po’ perché ne rimanga solo una nella sua mano e quindi la impiega per avvolgere la caviglia di Titus, utilizzando entrambe le mani per velocizzare e facilitarsi il lavoro. Una volta terminato il lavoro si rialza distendendo la schiena all’indietro per sgranchirsi <ecco fatto!> esclama <come ti ho già detto dovrai tenerla a riposo per un paio di giorni in modo che la caviglia si possa riprendere dal trauma.> sospira in ultimo, accompagnando le ultime parole ad un cenno della mano <quando preferisci sei libero di andare, se dovesse continuare a farti male puoi tornare a trovarmi.>
15:04 Titusplacidus • [Studio Clelia] Capisce che in momenti del genere un medico ha bisogno del più totale silenzio: chiude la bocca, stringendo i denti per il dolore che gli procura la caviglia. Intuisce però che tutto ciò e necessario per tornare a camminare decentemente. Magari senza passare dal punto dove è avvenuto l'incidente. Osserva Clelia manovrare garze e spargere il decotto lungo la sua caviglia con molta familiarietà, colpito dalla sua maestria.
14:57 Clelia • [Studio Clelia] Apre l’ampollina dal contenuto di colore scuro, immergendovi all’interno una garza pulita. Lascia scolare appena le goccioline in eccesso avvicinandola poi alla gamba di Titus, per provare a stendere il composto sulla sua caviglia, senza lasciar stare alcuna zona, fino ad essere soddisfatta. Mentre svolge queste azioni è in silenzio, riprende a parlare solo in seguito, sorridente <e’ decotto di alloro freddo, niente di strano.> lo rassicura richiudendo con il tappo l’ampollina, appoggiandovi di fianco la garza ormai sporca ed inutilizzabile. <serve ad accelerare la guarigione della distorsione.> borbotta in aggiunta, facendo per afferrare le altre garze pulite.
14:53 Titusplacidus • [Studio Clelia] Mostra la caviglia malmessa per facilitare la fasciatura: lo sguardo fisso sulle garze e sull'ampolla dal contenuto sconosciuto. < Cos'è quello? > domanda curioso, arrossendo poi per l'intraprendenza mostrata. < Già, lo studio è importante > afferma. Un rigolo di sudore scorre sulla fronte, con una mano se lo asciuga, mentre aspetta che il medico faccia quello che ritiene opportuno per la guarigione della sua caviglia
14:48 Clelia • [Studio Clelia] Spalanca l’anta del mobiletto non appena vi arriva di fronte, frugando al suo interno con lo sguardo, in cerca della giusta ampollina. Una volta che l’ha individuata la afferra estraendola con cautela dal ripiano, per non far cadere tutte quelle che si trovano davanti. Quindi richiude il mobiletto con un gesto delicato della mano, aprendone un altro da cui tira fuori delle garze pulite,che regge con la mano libera. Le tocca quindi richiudere quest’anta con il piede, rimanendo per un momento in equilibrio sulla destra, per poi tornare verso Titus. <esatto, ne puoi approfittare per rivedere gli appunti della lezione e non rimanere indietro con lo studio!> concorda annuendo.
14:45 Titusplacidus • [Studio Clelia] Il tatto delicato del medico lo rassicura: sa di essere in mani esperte. Nonostante ciò la diagnosi lo rende un po' triste. < Non potrò fare le mie amate camminate senza meta per l'Urbe, da dove prendo la mia ispirazione > mormora sospirando < ne approfitterò per riordinare gli appunti presi > afferma < e avrò più tempo per... > esita a dire quel nome: è un segreto. Poi osserva il medico dirigersi verso l'armadietto e prendere oggetti a lui sconosciuti.
14:40 Clelia • [Studio Clelia] Continua nel suo lavoro di controllo della caviglia, mentre ascolta le parole dello storico <oh, vedrai che le lezioni saranno presto finite> sorride incoraggiante, lasciando poi andare le braccia lungo i fianchi, una volta che ha finito l’accertamento. <e’ una distorsione, ora la fascio e dovrai tenerla per un paio di giorni a riposo in modo che possa guarire più velocemente.> lo informa con tranquillità, per non farlo preoccupare, mentre fa per muoversi verso l’armadietto in cui ha tutto il materiale per le medicazioni. Sorride ancora, dando le spalle allo storico stavolta <ottimo! Anche avere un buon rapporto con i colleghi è importante, sul lavoro.> afferma in ultimo.
14:35 Titusplacidus • [Studio Clelia] Ha una piccola smorfia di dolore quando gli viene tastata la caviglia malandata. Per lenire il dolore inizia a conversare un poco. < Alte vette... > dice arrossendo < magari. Adesso non sono neanche storico effettivo, diciamo che sono in prova > sorride < Comunque devo rimanere con i piedi per terra e continuare imperterrito per questa strada. E poi mi paiono simpatici i miei colleghi: lo storico novizio ho avuto il piacere di conoscerlo anche prima del colloquio > afferma
14:29 Clelia • [Studio Clelia] Continua a camminare verso il triclinium, fino a fermarsi accanto a questo, quando ormai anche Titus si è accomodato. Sorride smagliante alla notizia, piegando la testa sul lato destro <complimenti davvero! Mi avevi detto di voler fare lo storico e ci sei riuscito, spero che riesca a continuare su questa strada per raggiungere alte vette.> gli auspica. Avvicina dunque a lui, allungando le mani fino a raggiungere la caviglia malata per provare a tastarla con delicatezza, in modo da capire quale è il problema da risolvere <una storta hai detto..> borbotta proseguendo nel proprio lavoro, quindi scrolla le spalle prima di rispondere <il lavoro va avanti come al solito, nessuna novità..>
14:24 Titusplacidus • [Studio Clelia] Si alza e si dirige sul triclinium, seguendo il suggerimento di Clelia. Sedutosi inizia a parlare: < Beh, ho passato il colloquio preliminare per entrare nell'ordine degli Storici e percepisco uno stipendio settimanale: ma ciò è niente in confronto alla gioia che provo nel farvi parte. Ho avuto la mia prima lezione proprio ieri > sorride. < con un maestro di cui non so neanche il nome però. > si alza la veste per mostrare la caviglia dolorante e uno smorfia di dolore si attanaglia sul suo viso < Tu qua come va? > domanda sorridente, cercando di mascherare la smorfia
14:19 Clelia • [Studio Clelia] Il sorriso si apre ancora di più per l’uomo che claudicante fa il suo ingresso nello studio <salus semper tibi!> ha appena il tempo di esclamare cordialmente, prima che egli cominci a parlare. Lo ascolta attentamente, fissandolo curiosa per il suo modo di fare. Non appena ha finito, ormai seduto di fronte a lei, gli sorride <sei nel posto giusto Titus!> lo tranquillizza, facendogli cenno di alzarsi <accomodati sul triclinium, è molto più comodo della sedia e poi qui non ti posso visitare.> afferma muovendosi anche lei in questa direzione, annuendo <sì, lavoro qui, sono un medico erborista.> afferma orgogliosamente <tu cosa mi racconti?>
12:26 Titusplacidus • [Studio Clelia] A sentire la parola “Avanti”, apre il portone, entra, si gira e lo richiude. Con passo claudicante si avvia verso una sedia posta davanti alla scrivania del medico. Con tono pacato dice: < E' la prima volta che mi faccio male nell'Urbe, immagino sia una storta: stavo passeggiando allegramente per i colli Romani, quando ho messo male la gamba. Ho chiesto informazioni circa il luogo dove farsi curare e mi hanno indicato questo, ma non so se sono entrato nell'ambulatorio giusto. > arrossisce non poco. Poi alza lo sguardo e nota che davanti a lui vi è una persona familiare: un sorriso appare sulle sue labbra. < Clelia, non sapevo lavorassi qui! > esclama ridendo
12:20 Clelia • [Studio Clelia] è ancora ritta in piedi davanti al davanzale, intenta ad osservare i nuvoloni che comunque non preannunciano nulla di buono, quando viene distratta da un rumore alla porta, tipico di qualcuno che bussa. Ruota il busto d’istinto, esclamando <avanti!> a voce alta perché possa risultare ben udibile dall’esterno dello studio. Sistema qualche piega della clamide turchese, in modo da renderla liscia, distogliendo l’attenzione dalla porta. Si avvicina intanto alla scrivania, su cui si poggia con il fondoschiena ed i palmi delle mani bene aperti e fissa l’uscio, in attesa che qualcuno si faccia avanti, con un mezzo sorriso sul volto.
12:15 • Titusplacidus [Valetudinaria] Procede con passo claudicante verso la Valetudinaria, l'immancabile borsa a tracolla e una veste di lino appena lavata e profumata. Con fare pensoso osserva il cielo, ringraziando che la pioggia non lo stia investendo, quando una fitta lo prende: < Ahia > pronuncia, toccandosi con la mano destra la caviglia malridotta. Riprende comunque la strada ed entra in Valetudinaria, salutando il guardiano e avviandosi verso uno studio medico aperto. Dopo un paio di passi nota la porta socchiusa dell'ufficio di Clelia e bussa timidamente, attendendo risposta poco fuori dall'uscio
12:07 • Clelia [Valetudinaria] Siede composta alla propria scrivania, le gambe accavallate e la schiena ben dritta. I gomiti sono poggiati sul tavolo e le mani reggono il mento, mentre la testa è piegata in avanti. Sta ora leggendo con aria concentrata una pergamena, gli occhi che seguono lo scorrere delle parole e la bocca che mima le lettere. Sospira, non appena ha finito di esaminare lo scritto, per poi rialzare la testa. Si passa una mano sulla nuca, piegando il collo all’indietro in modo da sgranchirlo, e distende gambe e braccia. Quindi si rialza, avvicinandosi alla finestra, un’occhiata imbronciata alle nubi che ricoprono il cielo. <speriamo che non si rimetta a piovere> borbotta fra sé, stufa del maltempo.
 
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Publio Tito Placido Britannico
view post Posted on 4/12/2012, 17:01




Incontro ai mercati con Cloelia e Cleliaflavia

Partecipanti: Cloelia, Cleliaflavia, Titusplacidus
Location: Piazza [Mercati]
Data: 18/11/2012



12:52 • Titusplacidus [Porticato] Rimane spiazzato da quel repentino cambio di umore. Impietrito osserva la domina andarsene: < Vale > urla mentre lei se ne sta andando. < Magari sarà il rapimento che l'ha turbata, chissà > dice tra sé, ritornando alle bancarelle, intento a cercare qualcosa di utile alla propria causa
12:48 • Cleliaflavia [Porticato] scuote il capo continuando a puntarlo attenta <no, non ti sbagli, dici bene> balbetta agitata <la mia fama si vede per questo purtroppo> abbassa il capo per un attimo, rivolgendo lo sguardo a Titusplacidus solo per rivolgergli le ultime parole <e' meglio che vada> stende un falsissimo sorriso, ma molto teso sul viso alzando i tacchi <vale, Tituspl...Titus> messa in difficoltà, gli dà le spalle, insieme alla schiava, camminando celere e buffa, sotto il porticato.
12:45 Titusplacidus • [Porticato] Si stupisce nel vedere Cleliaflavia allontanarsi e sbattere contro la propria schiava. Si schiarisce la voce e favella: < Non mi è nuovo perchè ho letto al foro delle pergamene che portavano il tuo nome, magari è un omonimo, non so, si parlava di rapimenti. > Arrossisce un po', vergognandosi della frase appena detta
12:40 Cleliaflavia • [Porticato] annuisce vistosamente, accogliendo le parole dello storico, ipnotizzata quasi nello sguardo <esatto, esatto> mormora. <com'è piccola Roma...> pensa ad alta voce prima di irrigidirsi ancora di più, fredda in volto e nel timbro vocale, lo sguardo severo ed esaminatore <come mai non ti è nuovo?> un passetto all'indietro scontrandosi appena con Brighid che, di conseguenza, con ottimi riflessi, sobbalza all'indietro con un silenzioso sussulto, posizionandosi al fianco della padrona. <oh, scusa Brighid> dopo essersi accorta di esserle andata addosso, ma la schiava si limita ad annuire fino a fermare il capo verso il basso.
12:37 Titusplacidus • [Porticato] Osserva il cielo e le gocce che manda: sbuffa leggermente. < Beh Clelia l'ho incontrata varie volte alla locanda e mi ha curato una distorsione, Tuchulca è l'Edile e ci vediamo in Accademia > risponde sorridendole. < Clelia Decima Flavia... Questo nome non mi è nuovo > sussurra, assumendo un'aria pensante
12:34 Cleliaflavia • [Porticato] si rivolge osservando le bancarelle, braccia incrociate a stringersi tra le spalle alte e tese. <clelia e Tuchulca?> sorpresa, sgrana gli occhi portando lo sguardo su Titusplacidus <clelia è mia sorella e Tuchulca è nostra cugina! Come le hai conosciute?> domanda ed intanto Brighid apre un timido sorriso sul viso, osservando il cielo poco carico di pioggia.
12:25 Titusplacidus • [Mercati|bancarella] Ascolta le parole delle domine, poi risponde alle loro domande pacatamente: < In realtà credo di conoscerne quattro: > dice con un sorriso < voi due, Clelia e Tuchulca. O almeno credo si chiamassero così > si porta sotto il porticato < Che pioggia > sbuffa < non fa altro che piovere da giorni >
12:21 Cleliaflavia • [Porticato] stringe, tortura tra le dita di tutt'e due le mani la stoffa di seta che regge, mentre il capo è costantemente rivolto verso Titusplacidus <chi è la Decima che conosci?> la domanda sorge subito spontanea, udendo poi l'esclamazione di Cleoelia; le labbra si serrano ma si distendono a sorridere sincere, abbassando il capo <già, la professione di medico mi prende tanto da amarla spassionatamente> ammette con un leggero velo di timidezza nella sua voce. Brighid rimane in silenzio, accanto a lei, osservando Cloelia e Titusplacidus ad intermittenza
12:18 Cleoelia • [Mercati|porticato]<si avvia anche lei verso il porticato indicato e rimane in silenzio ascoltando comunque le parole dei due >a te piace invece il Vale è< risponde verso la cugina >bene… ora ne conosci tre <sorride appena raggiungendo così il porticato >certo chei Dei non sanno nemmeno loro cosa vogliono e sembrava anche una bella giornata <sospira scuotendo il capo>
12:13 Titusplacidus • [Mercati|bancarella] Segue le due domine verso il porticato da lui indicato: è soddisfatto che il suo invito sia stato accettato. Percepisce diffidenza nelle parole di Cleliaflavia e, al sentir il suo nome, capisce perchè. Resta in silenzio per un po', poi si rivolge a Cloelia: < Sì, una Decima, ne conosco già una > sorride. Mentre dice ciò, con le mani si alza la tunica fino alle caviglie, per evitare che questa strascichi sul pavimento ora bagnato
12:08 Cleliaflavia • [Bancarella] annuisce appena, portando all'attenzione dei suoi occhi Titusplacidus e rivolgendogli un sorriso forzato, appena accennato e così comincia a muovere i primi passi, bloccando ora lo sguardo concentrato sul porticato indicato dallo storico. Brighid la segue con passetti piccoli e scoordinati, cercando di stare al passo con lei al suo fianco, mentre si bagna i capelli. <eh già> sghignazza <credo tu sia venuta un paio di volte per un'influenza o...la polmonite> esalta col tono della voce la parola <ci credo che non sia un bel posto per te> continua a ridacchiare di gusto. <sì, non...non lo conosco> lancia un'occhiata diffidente, seria, adesso, a Titusplacidus. <anche io sono una Decima. Clelia Decima Flavia, sua cugina> si rivolge all'uomo.
12:04 Cleoelia • [bancarella]<ascolta le parole della cugina sorridendo>beh diciamo che il Valetudinaria non è un bel posto e cerco di evitarlo se mi è possibile <sorride alternando tra i due lo sguardo rimanendo appena pensierosa >ah ma non vi conoscete voi due?<la mano che raggiunge la treccia accarezzandola appena imbarazzata>si credo sia meglio andare <seguendo con lo sguardo il porticato indicato dal ragazzo>si una Decima perchè?<mentre attente gl’altri prima di incamminarsi>
12:02 Titusplacidus • [Mercati|bancarella] Ascolta quasi frastornato tutti quei discorsi di parentela nel quale sono citate persone che non conosce. Si riprende un po' e si rivolge prima a Cloelia con un radiante sorriso: < Piacere, Publio Tito Placido Britannico, storico novizio... > si fa dubbioso, portandosi un dito sul mento < … Decima, eh? > dice tra sé e sé. Quindi si rivolge a Cleliaflavia: < Ave vobis, volentieri guarda, là mi sembra un posto perfetto > dice indicando un porticato poco distante da loro
11:59 Cleliaflavia • [Bancarella] si lascia andare ad un sonoro sospiro di sollievo mentre stringe sua cugina, emozionata, lo sguardo un po' triste è in realtà commosso. <cugine, esatto!!!> la voce leggera e piccola, sciogliendo poi l'affettuoso abbraccio. <l'ho saputo quando scoprii che Vipsiana e Cleius erano miei cugini> la guarda negli occhi con i suoi lucidi <me lo disse proprio la cara attrice, ma poi non ti ho più vista, nemmeno in Valetudinaria> sogghigna scherzosa voltandosi poi verso Titusplacidus, grattandosi il capo. Il proprio colorito ha ripreso la normale texture <salus semper comunque> saluta ancora stralunata ma con un pizzico di gentilezza. <forse è meglio andare in un luogo riparato?> domanda guardando verso l'alto. Brighid aspetta in piedi, stringendosi nel suo mantello senza cappuccio.
11:54 Cleoelia • [Mercati]<sorride ampiamente verso Cleliaflavia andando ad annuire>se non mi hanno cambiato nome dovrei essere io si <ridacchia ironizzando andando a sua volta ad allargare le braccia per stringere la ragazza>è un piacere anche per me,cugina? <il tono della voce che si abbassa a quelle sue ultime parole non rimanendo troppo a stringerla e per riportare in un secondo momento lo sguardo verso il domine al quale china appena il capo al saluto>Prisca Decima Cleoelia <andando così a presentarsi a lui >
11:49 Titusplacidus • [Mercati|bancarella] Sente un'altra voce e nota una domina avvicinarsi: paiono conoscersi le due. Arrossisce sempre più, sentendosi quasi a disagio: estrae dalla borsa una tavoletta ed inizia a inciderci sopra con lo stilo. Sospira leggermente, andando a riportare ciò che ha letto nelle pergamene prima esaminate. < Ave vobis, historia servanda est > rivolge un saluto verso la nuova venuta infine
11:46 Cleliaflavia • [Bancarella]rimane impassibile,con lo sguardo rivolto verso il basso anche quando la sua veste ed i suoi capelli cominciano a bagnarsi di goccioloni di pioggia ma,percependo la presenza di Cleoelia ed in seguito la sua voce,che ha un che di familiare,alza il capo verso di lei,osservandola con sguardo spento e disorientato per tutto il tempo che lei parla, lasciando il silenzio giusto qualche attimo prima di accendersi in un espressione rallegrata, inspirando e gonfiando i polmoni, aprendo la bocca e distendendo le labbra in un grosso sorriso.<sei Cleoelia?>ancora incredula.<oh spero di non essermi sbagliata!Ma che piacere!!!!>sincera e quasi ripresa dalla brutta figura fatta,allargando le braccia come per abbracciarla,mentre Brighid rimane ad osservare a capo chino.
11:41 Cleoelia • [Mercati]<e solo una volta che riconosce la domina il sorriso si amplia sul volto avvicinandosi a lei senza nemmeno far caso a Titusplacidus con il quale sta parlano e affianca la ragazza allontanarsi appena,giusto per non spaventarla e darle in tempo di averla nella visuale> noto con piacere che i vostri intrugli sono ottimi anche per la gola<il sorriso si allarga per poi continuare> Symphonia semper vobis….<e solo ora lo sguardo va anche al domine al quale accenna appena un sorriso,tornando infine sulla ragazza>
11:36 Titusplacidus • [Mercati|bancarella] Osserva la domina molto imbarazzata: quasi di reazione arrossisce anche lui. Prende una moneta e la porge al mercante. < Grazie > gli rivolge cordialmente. < Ave vobis, historia servanda est > saluta la domina con un leggero inchino < scusa se ti ho causato imbarazzo, non era mia intenzione > dice con un filo di voce, arrossendo molto. < Accidenti, inizia a piovere > esclama poi, osservando il cielo, che ti rimando gli colpisce il viso con qualche goccia
11:31 Cleliaflavia • [Bancarella] abbassa il braccio sinistro, portando casualmente lo sguardo su Titusplacidus, giusto per un istante ritornando poi a guardare Brighid che, chiedendo scusa, la raggiunge a capo basso e mani giunte dinnanzi al grembo. Andando nuovamente a puntare gli occhi sull'uomo, si colora appena sulle gote, imbarazzata. <scusa!> abbassa lo sguardo, adesso, con un lieve sussurro udibile da pochi, probabilmente anche dallo stesso destinatario dell'esclamazione.
11:30 Cleoelia • [Mercati]<continua a passare le bancarelle,sbuffando di volta in volta>non c’è nulla possibile< il tono che rimane tranquillo quando delle urla che sembrano sovrastare appena quelle generali dei mercati trovandosi appena dietro per osservare la scena >però che bella vocina <sorride appena ridacchiando>e pensare che credevo che solo mia sorella fosse la cornacchia <ridacchia appena avvicinandosi alla ragazza >vediamo chi è<lo sguardo che la ricerca incuriosita appena>
11:25 Titusplacidus • [Mercati|bancarella] Passa tra le mani un'altra pergamena, questa volta più grande della prima e probabilmente più recente. < Interessante > sussurra quasi impercettibilmente. Estrae dalla borsa a tracolla una pergamena e, avendo quella del mercante sulla destra e la propria nella mancina, le confronta, inclinando leggermente il capo. Rimane così per svariati secondi, quando viene riportato alla realtà da delle urla provenienti dalla bancarella vicina. Sussulta leggermente, rimanendo a guardare la scena che gli si presenta davanti
11:21 Cleliaflavia • [Bancarella]con il suo lento e tranquillo incedere giunge nei pressi della bancarella affianco, dove sosta Titusplacidus,rapita dagli oggetti che vi sono riposti sopra.Gli occhi spalancati per qualche attimo vanno a riprender la loro forma naturale.Quando si ferma e Brighid,distratta continua a camminare assorta sorpassandola,volge il capo a destra e a sinistra,mentre il cuore comincia a batterle più del dovuto e il respiro tende a farsi più corto.Di nuovo gli occhi sgranati alla ricerca disperata della sua schiava, in silenzio, cercando di non dare troppo nell'occhio.le urla allungando l'ultima vocale del suo nome col tono di voce.La bionda spettinata di volta verso di lei<ma insomma! Ti sembra lei la tua padrona?>indica a caso qualcuno davanti alla schiava.
11:16 Cleoelia • [Mercati]<solo quando lo sguardo si sofferma su di una bancarella fa per avvicinarsi a questa notando dei vasi greci >sono belli questi <il tono della voce e basso per non farsi sentire troppo dal mercante>ma mia sorella me lo rompe in testa <sospira scuotendo il capo e rimanere ancora qualche istante ad osservare il vaso,sospira e dopo aver lasciato uno sguardo al mercante si allontana.>
11:14 Titusplacidus • [Mercati|bancarella] Sofferma lo sguardo su una piccola pergamena molto consumata a lato del banco del venditore: la solleva un attimo e con le dita ne tasta la consistenza. < E' originale > sussurra tra sé e sé. < Chissà quanto costerà? Molto immagino > si domanda, senza farsi sentire dal mercante. Osserva quasi ipnotizzato quella piccola pergamena, poi la ripone e analizza il resto della merce esposta, come a cercare qualcosa.
11:10 Cleliaflavia • [Mercati|bancarella] si sofferma a scrutare un prezioso oggetto di argenteria esposto sulla stoffa del banco, mentre Brighid è impegnata ad osservare con fare strano la propria padrona. Fissa insistente l'oggetto prima di rialzare il capo un po' dolorante, girare la testa e sciogliere i muscoli del collo con un leggero lamento subitamente soffocato e rivolgersi alla schiava. <dai vieni Brighid, andiamo avanti, potremmo trovare di meglio> calma e spensierata nel dire, comincia a muovere qualche passo in avanti, guardando davanti a sè, distratta, quasi avesse perso lo sguardo nel vuoto, seguita dalla bionda schiava.
11:06 • Cleoelia [mercati]<passeggia molto lentamente portando lo sguardo ad osservarsi intorno adocchiando le bancarelle,continuando con l’incedere quando non trova quello che sta cercando. Indossa una lunga veste pesante coperta a sua volta da una mantella scura. I capelli raccolti in una treccia che ha lasciato ricadere lungo la spalla e che di tanto in tanto la va a sfiorare con la punta delle dita.
11:04 • Titusplacidus [Mercati|bancarella] Passeggia spensierato lungo la via, osservando di tanto in tanto le merci esposte dai venditori: è assordato dalle innumerevoli urla dei mercanti ed estasiato dal misto di odori che lì si leva. Indossa la candida bianca tunica lunga, fin troppo lunga, che strascica inesorabilmente lungo il pavimento. Sotto braccio una pergamena, a tracolla una piccola borsa a tracolla di pelle, dalla quale fuoriesce uno stilo. Si ferma davanti ad una bancarella che attrae il suo interesse, portandosi un dito vicino al mento e facendosi pensoso
10:58 • Cleliaflavia [Mercati|bancarella] è in piedi, posta trasversalmente rispetto alla bancarella davanti alla quale si trova, vestita di un pesante peplo di lana lungo fino alle caviglie, color panna, sormontato da una stola bordeaux dello stesso tessuto, solo un po' più leggero e stretto in vita da un cordoncino dorato, non troppo austero nel sottolineare le forme. I capelli sono raccolti in una crocchia molto stretta ed alta, mentre ai piedi porta semplici sandali in cuoio. Tra le mani, libere da qualsiasi ornamento, stringe una sacca di seta rosa, ancora vuota ed al suo fianco c'è la bionda e britanna Brighid dagli occhioni chiari e profondi, vestita di una pesante clamide di lana di un arancione un po' smorto, i capelli lunghi fino al fondo schiena disordinati ed una mantella sulle spalle.
 
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Publio Tito Placido Britannico
view post Posted on 4/12/2012, 20:46




Ara di Orbona - Inaugurazione dell'Orphanotrophium

Partecipanti: Fato, Cecilio, Furia, Marvius, Vipsiana, Titusplacidus
Location: Pantheon [Ara di Orbona]
Data: 18/11/2012


Fato • Alla conclusione del discorso di CECILIO, dopo aver ricevuto un cenno positivo di FURIA i due supervisori si pongono alla testa e alla coda della fila di orfanelli, e insieme partono attraversando il corridoio da cui è passata poco fa la giovenca per dirigersi verso la sede dell'Orphanotrophium. Nel frattempo attorno all'Ara gli inservienti si affrettano a smembrare la giovenca per poterne bruciare una parte come offerta alla Dea, mentre i resti commestibili saranno offerti ai meno abbienti l'indomani. La folla inizia ad allontanarsi, infreddolita ma soddisfatta, rinforzata nell'animo dalle parole carismatiche e rassicuranti di CECILIO, nonché dalla consapevolezza tangibile che il Princeps non si dimentica di chi lo ha servito, e si prende cura dei loro figli come se fossero i suoi. FINE
23:13 Titusplacidus • [Ara di Orbona|Folla] Osserva curioso il sacerdote, così rispettabile: ascolta il suo discorso, mentre con la mancina incide ogni parola da lui proferita. Rimane spiazzato da quelle parole, sussulta un poco e si fa cupo, reprime la propria rabbia stringendo lo stilo più forte. Calmatosi ripone quindi l'ultima tavoletta nella borsa, insieme allo stilo, rimanendo ad ammirare l'Ara nella sua bellezza. Alza lo sguardo al cielo e quasi impercettibilmente, congiungendo le mani e portandole in alto, dice: < Giove, Giunone e Minerva, mia protettrice, e voi Dei tutti, ascoltate la mia supplica e vegliate sul prefetto Damiano e il questore Aureliapaula, due persone rette e sempre attente a non contrariare voi Dei >
23:09 Furia • [ Ara di Orbona ] Ha fatto bene a tornare a sedere: come si aspettava, Cecilio ha introdotto alla fine un'invocazione per l'argomento più discusso del momento, il rapimento di Damiano e Aureliapaula. Parole suggestive, che Cecilio sembra sentire davvero, nonostante gli screzi avuti in passato con i due rapiti è capace di invitare tutti a pregare per loro. Sorride, pensando a quanto sono diversi in questo. Al suono del flauto rivolge un cenno ai due supervisori degli orfani, affinché si dirigano verso l'Orphanotrophium: i bambini sono stanchi, e la strada sembra sempre più lunga se si è stanchi. Si alza lei stessa, per dirigersi verso Cecilio, a cui sorride radiosamente.> Magnifica funzione! < gli dice non appena gli è vicino, nonostante i pretoriani non la lascino un momento.
23:08 Marvius • [Ara di Orbona|Folla]abbassa il capo, in segno di rispetto<conosco bene entrambi, sono sicuro che Aulo farà tutto il possibile per salvarli. E poi vedremo se Aureliapaula e il prefetto Damiano non saranno grati ai pretoriani>sorride sdrammatizzando con la moglie<pregherò per loro>conclude, inarcando un sopracciglio, sorpreso<amore mio, se è questo quello che desideri adotteremo un bambino, sai quanto ami i bambini, per cui, sicuramente ci aiuterà a..>non trova le parole<ci distrarrà dai brutti pensieri>
23:06 Vipsiana • il labbro inferiore>nel caso io…non dovessi aver più altri figli intendo,ma anche se li avessi…<scuote il capo>Niente, ne parleremo poi…<mormora. Le parole di Cecilio circa gli ultimi avvenimenti nell’Vrbe, la fa’ tornar seria nuovamente>Preghiamo gli Dèi e non diamogliela vinta, sì…<ripete a sé stessa>
23:06 Vipsiana • [Ara di Orbona|Folla]<continua ad annuire, sentendo le esclamazioni d’approvazione attorno ad ella circa le parole del sacerdote riguardo i fautori di quella creazione e alla figura di Furia che si alza per ringraziar>Davvero un nobile e bellissimo gesto…<commenta con voce sottile, ma decisa>Immagino quanti bambini senza dimora vi sono nell’Vrbe. È un bene che sia nato quest’orfanotrofio. Ora potranno sì dire che hanno un tetto sulla testa<si fa’ meditabonda>Vorrei adottarne uno<ammette poi con voce lontana, fissando gli orfanelli in fila. Un mezzo sorriso le inarca le labbra all’insù>Dopo l’aborto io…<tentenna col capo>ci ho pensato molto…un altro piccolo in casa forse aiuterebbe entrambi a trovar quella serenità che abbiamo perduto dopo quanto accaduto qualche luna fa’…<si morde il -->
23:01 Cecilio • se sapete raccontate tutto ai pretoriani, senza alcun timore e inoltre vi chiedo di offrire in questi giorni, ognuno in base alle proprie disponibilità, delle libagioni per chiedere agli Dei di far in modo che il Prefetto della Giustizia e il Questore siano liberati! <termina di parlare e dopo qualche istante fa segno al servo che prima ha chiesto il silenzio con il flauto di ripetere la melodia, questa volta per congedare i fedeli. La cerimonia è conclusa.>
23:01 Cecilio • [Ara di Orbona] <resta in silenzio qualche secondo osservando la folla che è rimasta silenziosa fino a quel momento, rispettosamente> Quiriti! Un’altra cosa ho da dire prima di congedarvi da questa sacra cerimonia. Come voi ben sapete in questi giorni sono accaduti fatti raccapriccianti, che mi hanno colpito molto. Vi prego, concittadini, di non disperare, di pregare gli Dei e di continuare a girare tranquilli per Roma. Non dobbiamo permettere a dei vili malfattori di condizionarci le vite! <non solo è serio ma si è pure incupito, come se questa cosa lo toccasse nel profondo> Cittadini, dobbiamo reagire, dobbiamo permettere alle indagini di chiudersi il prima possibile perciò vi chiedo due cose:>>
22:59 Titusplacidus • [Ara di Orbona|Folla] La mancina ormai duole, ma incurante incide ogni singola parola proferita dal sacerdote: ormai la scorta di tavolette e pergamene sta per esaurirsi e la sua borsa ormai sta per esplodere. Teme che questa possa essere bersaglio di briganti, quindi la stringe a sé, quasi gelosamente. Uno sbadiglio irrompe e tenta di sedarlo o almeno mascherarlo portandosi la destra con la tavoletta davanti alla bocca. Gli occhi sono ormai pesanti, segnati da una giornata molto impegnativa.
22:58 Furia • [ Ara di Orbona ] Piega il capo sorridendo alle parole di Cecilio, annuisce condividendo appieno ai ringraziamenti che vengono fatti. Si alza in piedi, così che nonostante i pretoriani che la attorniano tutti bene o male possano vedere chi sta indicando Cecilio, godendosi quel piccolo momento di gloria personale. Sul volto le si legge un sorriso commosso e soddisfatto, pensando che finalmente quei bambini sono definitivamente sotto la protezione non solo dell'Imperatore ma anche degli Déi. Quindi torna a sedere non appena l'attenzione si sposta sugli altri attori del progetto dell'Orphanotrophium.
22:50 Marvius • [Ara di Orbona|Folla]<ah capisco>commenta, prima di tornare a seguire la cerimonia, la fine del sacrificio alla dea<sono contento che alla fine il prefetto sia riuscito a coinvolgere tutti, ottima idea, i pretoriani stessi durante le ronde, amore, non sai quanti bambini, soprattutto nei suburba trovavano senza genitori, abbandonati a se stessi>conclude, spiegando.<ora hanno una domus, o almeno quello che più si avvicina> 22:46 Vipsiana • -->portato finalmente a termine>
22:45 Vipsiana • [Ara di Orbona|Folla]<torna a sollevarsi sulle punte>Sì anche io lo conosco, di sfuggita, l’ho veduto una volta soltanto. È il nipote di Clodia…ed è il vir con cui…<agita la mancina>naaa, te lo dico quando saremmo in Domus, non qui non è luogo adatto al pettegolezzo<bisbiglia poi con fare confidenziale, tornando a guardar ora l’ara, convinta che il sangue sia ormai del tutto sparito. Sorride ammiccante>Sssht, con questi complimenti<guarda Marvius furbescamente>Quando torniamo in Domus, non qui<si lascia baciar la fronte, mentre le iridi di ghiaccio scrutano un po’ Cecilio che continua a declamar e un po’ la chioma rossa di Furia, l’unica cosa che da quella posizione riesce a scorgere. Annuisce poi alle parole del sacerdote, sorridendo soddisfatta in quanto quel nobile progetto è stato-->
22:41 Cecilio • >>In seguito i miei più sinceri ringraziamenti, in qualità di ex Console Annonario e curatore del progetto, vanno alle altre Prefetture che hanno collaborato, al Corpo dei Funzionari per la parte burocratica e alla Marina, nella persona del Legato Edumus per aver redatto la lista dei più recenti orfani di guerra. <abbassa il braccio con il quale indicava Furia per aprire le braccia in modo teatrale, come se ora vuole indicare tutti i presenti> Ringrazio infine tutta la cittadinanza e invito a nome del Prefetto dell’Annona tutti i cittadini che possono a contribuire con donazioni o con servizi al benessere degli orfani!
22:41 Cecilio • [Ara di Orbona] <si volta verso i fedeli, scoprendosi il capo rimasto velato fino a quel momento dal lembo della toga. Qualche istante di silenzio lascia passare prima di cominciare a parlare con voce chiara> I riti in onore di Orbona sono stati ultimati, abbiamo fatto il possibile, toccherà ora alla dea decidere se accettare o no le nostre preghiere; tuttavia sono speranzoso, poiché ci sostiene col pensiero il divino Imperatore, ciò che sulla terra è più simile a un dio! <fa una pausa durante la quale volge lo sguardo su Furia che indica a tutti i presenti con un sorriso orgoglioso sul volto> Detto questo ringrazio in primis il Prefetto dell’Annona Clodiana Fabia Furia, il cui impegno profuso, del quale ne sono testimone io stesso, è stato essenziale per la buona riuscita del progetto. >>
22:37 Titusplacidus • [Ara di Orbona|Folla] Osserva con orrore la mole di sangue che esce dal corpo inerte della giovenca: spalanca gli occhi ed impallidisce fino ad assomigliare ad un fantasma. Rimane con la bocca aperta per svariati secondi, mentre la mancina procede imperterrita nella sua opera di scrittura e disegno quasi senza volere. Chiude per un attimo gli occhi e respira profondamente: annota quindi meticolosamente, parola per parola, l'invocazione del sacerdote.
22:36 Furia • [ Ara di Orbona ] Segue le ultime scene annuendo all'invocazione di Cecilio, quindi rimette giù la bambina che obbediente torna a tenere la mano all'orfanello che si trova più vicino.> Bravi, manca poco, poi potremo andare tutti a dormire < dice rivolta ai bambini, mentre sul fuoco sacro sfrigola il sangue della vittima. Detto questo, si volta verso l'altare dove cerca di incrociare Cecilio, per rivolgergli uno sguardo fiducioso e fiero: tutto sta andando per il meglio, il sacrificio si è svolto senza alcun intoppo. Tutti ottimi presagi, soprattutto in giorni come questi, oscurati da tristi eventi.
22:33 Marvius • [Ara di Orbona|Folla]<quel civis>mugugna, puntando Cecilio<credo di averlo già visto in più occasioni, ma ora mi sfugge il suo nome>non rimembra gli incontri precedenti<in ogni caso riesce a tener la folla silenziosa, non è una dote da trascurare>ride tornando sulla moglie<non ci ho fatto caso, hai ragione, ero..emozionato, non badavo a molte cose>sorride<non capita tutti i giorni di trovar una domina perfetta>si complimenta, baciandole la fronte, così da distrarla ulteriormente da questa parte della cerimonia.
22:28 Vipsiana • --> dietro un’espressione sera e altera, lo guarda, prima di sbatter le ciglia alcune volte come riavendosi da alcuni reconditi pensieri e torna a guarda l’ara, stringendosi a Marvius>
22:28 Vipsiana • [Ara di Orbona]<lancia un’occhiata a Marvius>Eh,infatti non ti ricordi forse perché eri troppo nervoso per guardare le mie facce quando gli animali venivano sacrificati. So che dobbiamo onorare gli Dèi, so che i sacrifici sono fondamentali, ma vedere il loro sangue…è più forte di me, mi impressiona!<bisbiglia così da non farsi sentire e disturbar la funzione>Ho rischiato lo svenimento al fidanzamento e al matrimonio ho chiuso gli occhi, o guardavo Cleius, non ricordo bene<borbotta poi, scuotendo il capo,arricciando un attimo il piccolo naso all’insù>E sarò di stomaco fragile<cerca di sdrammatizzar, ancora non guarda l’ara, seppur ascolta per bene le parole del sacerdote. Volge il capo a guardar Titusplacidus con le sue tavolette di cera. Curiosa come sempre, ma curiosità che ben camuffa-->
22:26 Cecilio • Quindi abbassa le braccia e versa un po’ di sangue, per terminare la libagione, sul sacro fuoco che comincia a sfrigolare>
22:26 Cecilio • [Ara di Orbona] <dalle arterie recise della povera bestia fuoriesce impetuosa una grande quantità di sangue che uno degli inservienti si affretta a raccogliere, mentre Cecilio osserva in silenzio la scena. Quindi afferra dalle mani del giovane, che ringrazia con un sorriso, il catino colmo di liquido vermiglio che, giratosi, alza verso la statua della dea> Madre Orbona, protettrice degli orfani, ti affidiamo la vita e il destino dei bambini che per volere dell’Augusta Imperatrice e del suo divino sposo sono ora al sicuro fra le mura dell’orfanotrofio. Preserva però dai mali anche tutti quelli che non hanno avuto la possibilità di essere accolti e che ora, ahinoi, trascorrono la loro esistenza in strada! <innalza questa preghiera, che nel silenzio generale risuona forte e chiara. >>
22:24 Titusplacidus • [Ara di Orbona|Folla] Quasi sviene quando vede la testa della giovenca staccarsi dal resto del corpo. Ha come un senso di vomito che subito reprime. Abbassa lo sguardo sulla tavoletta, dove con la mancina scrive le fasi del sacrificio e le parole proferite dal sacerdote. Prende poi la pergamena e fa uno schizzo della giovenca, evidenziando i punti dove è stata ferita e poi uccisa.
22:21 Furia • [ Ara di Orbona ] Sorride nel vedere la bambina sgranare un poco gli occhi e mostrarsi più attenta a quanto accade. Non nasconde alla vista della piccola la parte più cruenta del sacrificio: è un'orfana, e deve conoscere che gli Déi esigono un dono di sangue, soprattutto da quelli come lei. Al suo sgomento quindi la rassicura accarezzandole appena i capelli, risistemandole un fiore che rischiava di cadere, le intima il silenzio attendendo le nuove parole di Cecilio. Accanto a lei i pretoriani continuano a guardarsi intorno senza abbassare un momento la guardia, cosa che la rassicura non poco visto le ultime minacce subite.
22:17 Marvius • [Ara di Orbona|Folla]<ecco....>fa una pausa<e' stata sacrificata>sorride<scusami tanto, non lo sapevo>fa spallucce<ma sicuramente sarà di buon auspicio per l'apertura dell'orphanotrophium>conclude<se una giovenca può aiutare tutti questi bambini, ben venga>quindi cerca di stringere la moglie, così da tranquillizzarla<eppure abbiamo sacrificato diversi animali, anche prima del nostro stesso matrimonio, come hai fatto a resistere in quell'occasione?>
22:14 Vipsiana • [Ara di Orbona\Folla]<espira, tentennando il capo che torna a girarsi verso Cecilio>Ah bene, meno male! Non sono addentrata in queste cose di sacrifici. Ma se oggi risparmiano quella splendida giovenca, meglio così<un sorriso ammiccante le inarca un lato delle labbra all’insù, ora di sicuro più sereno il volto. Ma non fa’ in tempo a concluder il dire che la povera bestia vien decapitata. Il sorriso si gela sul volto ed è costretta a girarsi dalla parte del marito per non guardar;gli Stringe la mano, un po’ tremante, facendo una smorfia con le labbra>Se non guardo è meglio<bisbiglia poi, ma presta comunque attenzione alle parole dette da Cecilio>
22:10 Cecilio • primizia degli armenti. Accettala e accogli le nostre suppliche! <dice in tono solenne, mentre esegue i gesti sopra descritti. Infine raddrizza la schiena e si allontana con passo lento e capo chino, lasciando spazio al victimario, un giovane nerboruto che, con un colpo secco della scure portato alla base del collo, decapita la giovenca>
22:10 Cecilio • [Ara di Orbona] <deposti gli strumenti non più utili, afferra con la mano destra il falcetto d’argento che solleva verso la statua della dea, portata e scolpita per l’occasione dietro l’altare. Nel frattempo la giovenca viene assicurata ai ceppi davanti all’ara dagli inservienti, affinchè non scappi durante il sacrificio. Di sfuggita vede Furia con una bimba sulle ginocchia, questa scena gli fa scappare un sorriso. Si volta quindi verso la vittima e le appoggia la punta del falcetto alla base del collo, facendola poi scorrere, sempre a contatto con la pelle, verso la coda. Quindi esegue il medesimo gesto anche sotto la gola della giovenca che, impossibilitata a muoversi, si fa sempre più agitata> Grande Orbona, protettrice degli orfani, immoleremo per te questa nobile giovenca >>
22:09 Titusplacidus • [Ara di Orbona|Folla] Vede apparire una candida giovenca: un po' si rattrista. Annota nella tavoletta le operazioni svolte dal sacerdote, lentamente. Osserva le scena: deglutisce aspettando il momento del sacrificio, impallidendo un poco. Tenta di ostentare un sorriso di circostanza, ma non vi riesce
22:07 Furia • [ Ara di Orbona ] siede con le mani conserte, osservando ora la giovenca che arriva davanti all'ara, ora Cecilio, ora gli orfanelli che presenziano in piedi al sacrificio compiuto in loro nome. Accanto a lei una delle più piccole orfanelle si stropiccia gli occhi, assonnata.> Vieni qua < le dice piano tendendole le mani, per prenderla sulle ginocchia.> Guarda < indicandole ora la vacca che viene purificata da Cecilio > Quello è il dono per la Dea Orbona, a cui dovrete essere sempre tanto devoti, perché vi proteggerà. Hai visto come è bianca? Le piacerà tantissimo < cerca di catturarne l'attenzione, bisbigliandole queste parole affettuose come farebbe con uno dei tanti nipoti.
22:03 Marvius • [Ara di Orbona|Folla]sorride e alza la mano destra in segno di saluto al passaggio del prefetto, prima di ritornar silenzioso a discuter con la moglie<non ti preoccupare, per ora non hanno ancora ucciso nessuno>scoppia a ridere, trattenendosi<e nel caso ci sono io qua a sorreggerti>la prende in giro, stringendole più forte la mano, prima di esser nuovamente attratto dalla cerimonia in sè per sè, attento ad ogni dettaglio.
21:59 Vipsiana • la giovenca, incurva le labbra sottili all’ingiù e volge il capo verso Marvius>Meglio che non guardo. O svengo<mormora poi più a sé stessa>
21:58 Vipsiana • [Ara di Orbona|Folla]<sempre seria e altera nell’espressione del volto, china leggermente il capo in direzione di Furia e delle sue parole, la guarda successivamente allontanarsi da loro per andare verso la panca tenuta libera per ella. Dalla sua espressione non si riuscirebbe a capire cosa stia pensando in quel momento, poiché è diventata improvvisamente indecifrabile. Ma il sorriso materno che rivolge ai bambini che presenziano, le addolcisce i lineamenti.La sua attenzione è nuovamente catturata dapprima dalle parole del marito, a cui si limita ad annuir col capo, successivamente da quelle di Cecilio che ascolta in silenzio, senza proferir parola. Di tanto in tanto cerca di alzarsi sulle punte per osservar meglio la cerimonia vista la sua scarsa altezza. Ma quando gli occhi scorgono [..]
21:56 Cecilio • <recita il rito di purificazione, andando infine a riporre gli strumenti>
21:56 Cecilio • [Ara di Orbona] <attende paziente, con le mani lungo i fianchi, che l’animale, una magnifica giovenca bianca con una macchia color panna sul fianco a forma di falce di luna, sia fatto sfilare lungo lo spazio centrale che conduce al templum. Una volta vicina, si volta verso l’altare e prende con la mano destra l’aspergillum e con la sinistra il piccolo recipiente contenente il latte. Si volta quindi lentamente verso l’animale, tenuto dal servo che l’ha condotto e da un altro inserviente che era vicino all’altare, e comincia a purificarlo aspergendo il liquido; nel frattempo l’altro aiutante diffonde nell’ambiente e in particolare sulla giovenca il fumo dell’incenso> Io ti purifico con questo latte e questo incenso, affinchè la divina Orbona gradisca questo nostro sacrificio! >>
Fato • All'ordine di CECILIO, da una zona rimasta in ombra al termine delle panche si muovono due inservienti, che trascinano una docile, magnifica giovenca bianca, con una macchia color panna sul fianco a forma di falce di luna. A passi lenti e solenni viene fatta sfilare lungo il corridoio libero che conduce all'altare, lì dove ogni cosa è pronta per il suo sacrificio. I più vicini al corridoio gettano fiori al passaggio della vittima, pregando che sia un dono grato alla Dea.
21:51 Titusplacidus • [Ara di Orbona|Folla] Alza lo sguardo quando ode il suono melodioso di un flauto. Osserva il sacerdote invocare il silenzio ed iniziando un discorso che egli appunta in ogni particolare. Si sofferma poi a mirare l'architettura dell'Ara e la riporta con vari schizzi su una pergamena poggiata sopra al rovescio della tavoletta prima usata e ormai tutta incisa. Lesto ne estrae un'altra dalla borsa, rigonfia di pergamene e tavolette. Con la mancina mantiene lo stilo, leggermente consumato, mentre le orecchie sono rivolte alle voci e gli occhi verso l'Ara
21:50 Furia • [ Ara di Orbona ] Rallenta a metà strada, osservando fra il folto capannello di convenuti due figure familiari. Non è del tutto sicura, ma l'aspetto dell'attrice è difficile da non riconoscere: devono essere Marvius e la moglie.> Grazie di essere qui! < li saluta con un cenno e un sorriso, prima di proseguire, giusto in tempo per cogliere il suono del flauto che richiama al silenzio i presenti. Si affianca ai due supervisori degli orfani, rivolgendo loro alcune parole di rassicurazione sottovoce; > spostati un poco < bisbiglia verso una guardia che le impedisce d'osservare il fidanzato impegnato in quella piccola orazione.
21:47 Marvius • [Ara di Orbona|Folla]rimane in silenzio, con il capo in direzione di Cecilio che dall'alto della sua posizione, riesce ben a farsi udire, annuendo e sorridendo come gran parte della folla<spero almeno che questi bambini trovino la pace che non hanno trovato in queste vie. Che gli dei proteggano tutti loro, futuro di Roma>sussurra a bassa voce<saranno loro, i bambini di oggi a farci diventare ancora più forti, più giusti e simili ai nostri dei.>Poi risponde alla domanda dell'amata<si esattamente il prefetto dell'annona>, ritornando come ordinato silente.
21:44 Vipsiana • [Ara di Orbona|Folla]<l’espressione si fa’ pensierosa, mentre la mancina si sposta al mento>ah, sì, ricordo..eravamo fidanzati quando mi raccontasti di questa cosa…<mormora annuendo col capo, prima di sollevarsi un po’ sulle punte dei piedi, ben calzati in un paio di calcei di pelle bianca imbottiti di pelliccia>Il Prefetto dell’Annona,no?<domanda poi con voce ed espressione altera quando la vede scender dalla lettiga>La ricordo bene. Era al funerale delle vittime del Marcello…<non aggiunge altro, ma l’espressione s’è fatta seria tutt’un tratto. Volge il capo verso Cecilio ora,quando il suono del flauto e della voce d’egli intima il silenzio. Cercherebbe di prender la mano del marito, lanciando però occhiate tutt’intorno, senza però far notare il suo nervosismo nei tratti del volto tondo>
21:39 Cecilio • >> e poi i figli di cittadini che si sono particolarmente distinti per le loro capacità. Quale divinità è più appropriata di Orbona per chiedere protezione per questi bambini? Dunque senza ulteriori indugi vi invito a mantenere il sacro silenzio che è giusto si accompagni alle cerimonie religiose! <terminato il discorso resta qualche secondo ancora in quella posizione con i palmi delle mani rivolti al cielo, come per invocare la benevolenza divina, prima di dare l’ordine di condurre all’altare la vittima sacrificale.
21:39 Cecilio • [Ara di Orbona] <resta in silenzio aspettando che tutti i fedeli si siano sistemati, prima di ordinare a un inserviente, con un gesto della mano destra, di richiedere il sacro silenzio mediante il suono di un flauto. Una volta ottenutolo, si porta davanti all’altare, con lo sguardo sul pubblico> Nobili Quiriti! <comincia il discorso con tono chiaro e solenne> siamo qui riuniti oggi per celebrare il termine della preparazione e l’inizio formale dell’attività di una nuova istituzione di Roma, voluta dal buon cuore dell’Augusta in persona, ovvero l’orfanotrofio. <dopo aver spiegato il motivo del rito riprende, illustrando di cosa si tratta> L’orfanotrofio è un luogo protetto, in cui albergheranno in modo fisso gli orfani di guerra in primis >>
21:35 • Titusplacidus [Ara di Orbona|Folla] in mezzo alla folla, cerca di non rimanere schiacciato nella calca e di avere un posto dal quale poter vedere tutto. Indossa una candida, lunga tunica bianca e a lato porta una piccola borsa a tracolla di pelle dal quale fuoriesce uno stilo. Si spinge in avanti, fino al limite consentito, osservando un'eminente figura scortata da ben 5 pretoriani avviarsi verso posti a lui inaccessibili. Estrae dalla borsa uno stilo ed una tavoletta cerata, ove inizia ad incidere velocemente, cercando di scrivere tutto ciò che sta vedendo
21:25 • Furia [ Ara di Orbona ] Si affretta a scendere dalla lettiga non appena i lettighieri la posano a terra, stringendosi appena nel mantello rivestito di pelliccia sotto cui indossa un luminoso abito bianco. I capelli sono stati raccolti sulla testa secondo la moda, ma alcuni riccioli sfuggono ribelli incorniciandole il volto radioso, illuminato dall'emozione per l'imminente cerimonia che suggellerà gli sforzi degli ultimi tempi. Subito affiancata dai cinque pretoriani della scorta, tuttavia sorride a chiunque incroci il suo sguardo e saluta nominando per nome i notabili che si sono presentati, mentre si dirige, attraverso il corridoio libero, verso le prime panche.
21:20 • Marvius [Ara di Orbona|Folla]fermo nel mezzo della folla che si è radunata per l'inaugurazione dell'orfanotrofio, guarda la moglie, sorridente, indifferente alle nubi cupi di quella notte, visto l'avvicendarsi continuo di momenti di pioggia a momenti in cui poco si vede del sole. Indossa una toga dorata nuova, celeste come la tunica sottostante, una sull'altra per proteggersi dal freddo pungente di quei mesi e quelli avvenire. Ai piedi a differenza delle più diffuse caligae, le sue caligae borchiate tenute dopo il prestato servizio nel pretorio<volevo vederlo con i miei occhi>spiega alla moglie<quando ero tribuno del pretorio il prefetto mi parlò di questo progetto e ora vedo che è giunto alla realizzazione finale, sono contento>sorride<già>annuisce.
21:18 • Vipsiana [Ara di Orbona]<si stringe un po' nel morbido pallium di lana verde con sopra ricamati dei fiori in oro e argento.Di sotto s'intravede il supparum,del medesimo materiale, ma di un bianco candido come la subuculae. Lancia rapidi sguardi tutt'attorno, un po' nervosa.Le mani ingioiellate dalla pelle candida sfregano le braccia coperte dal pallium. Le iridi di ghiaccio scorgono i bambini che fanno da rappresentanza>Che belli che sono<dice rivolta al marito,tirandosi indietro un boccolo castano profumato all'essenza di gelsomino:la complicata acconciatura alta e adorna di nastri dorati e argentati e fermagli in osso è un po' ingombrante,ma sicuro,elegante e adatta per l'occasione>Manca poco forse alla cerimonia..<mormora poi un po' infreddolita, guardando in alto le nuvole scure>
21:09 Cecilio • Sull’altare, coperto da un drappo bianco ricamato con fili d’oro, sono presenti: un aspergillum e un piccolo recipiente contenente latte, un catino vuoto, un falcetto con la lama d’argento istoriato e un piccolo tripode che regge il fuoco sacro della dea.
21:09 • Cecilio [Ara di Orbona] Muovendo alcuni passettini attorno all’altare osserva la gente che si sta radunando per assistere alla celebrazione dell’inaugurazione dell’orfanotrofio. Più gente si assiepa, più vede ripagati i propri sforzi e più cresce la sua soddisfazione, visibile dall’esterno grazie al sorriso compiaciuto presente sul suo volto. La tunica bianca e il lembo della toga praetexta sono mossi ogni tanto da piccole folate di vento. Attorno all’altare sono disposti quattro schiavi vestiti di bianco che reggono le fiaccole per rendere visibile il rito agli spettatori. Altri 3 uomini sono presenti oltre a lui vicino all’altare: 2 inservienti del Pantheon, addetti ad aiutarlo durante il sacrificio e 1 victimario, colui che toglierà la vita alla vittima sacrificale. >>
Fato • Nella prima fila, in piedi e per mano, stanno sette fanciulli di diverse età, maschi e femmine, tutti vestiti decorosamente e ornati da fiori fra i capelli: sono i rappresentanti degli orfani, scelti fra i più graziosi, e accanto a loro si trovano i due supervisori che li accompagnano. Tutto intorno alla zona illuminata si aggirano alcune guardie pretoriane di ronda, rese necessarie dagli ultimi avvenimenti. Quando da lontano la lettiga del Prefetto dell'Annona si fa sempre più vicina, scortata da cinque guardie pretoriane veterane, la folla presente solleva appena il suo vociare accalcandosi un poco verso i posti a sedere: la cerimonia sta per iniziare.
Fato • Nubi scure si addensano nel cielo dell'Urbe questa notte, nascondendo alla vista le stelle e la luna. Ma le lucerne per le strade di Roma brillano illuminando la Via Sacra presso l'Ara di Orbona, questa notte ravvivata dal vociare dei molti curiosi, delle personalità, giunte a celebrare questo nuovo inizio, l'inaugurazione dell'Orphanotrophium Ulpium. L'Ara è decorata di fiori, fatti importare in questi periodi rigidi dalle più calde terre d'Africa, sui quali le fiamme delle torce creano giochi di luce e d'ombra. Tutt'intorno sono state allestite due file di panche, divise al centro da corridoio.
 
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Publio Tito Placido Britannico
view post Posted on 4/12/2012, 22:46




Partenza dal porto di Ostia (incompleta)

Partecipanti: Maximusprimo, Edumus, Antiocus, Demetrios, Settimio, Aristarco, Pretonius, Marcos, Elisia, Titusplacidus, Fabianus, Pertinac, Pio
Location: Tana del Porto [Moli di Ostia]
Data: 21/11/2012



23:38 • Titusplacidus trovato un ufficiale, gli pone tale domanda e, ottenuta risposta, si reca verso il proprio alloggio, sacco di iuta in spalla.
23:37 • Titusplacidus [Ponte della Nave] Dopo aver ottenuto il permesso di passare si reca verso la nave ove staziona il Legato Settimio. Un gran numero di soldati sale con lui e pazientemente aspetta che tutti loro siano passati per mettere piedi sul ponte. Inspira profondamente e appoggia delicatamente il sacco di iuta sul legno. Chiude un attimo gli occhi e poi, dopo averli riaperti, lancia un'occhiata alla miriade di gente che si accalca sui moli. Estrae una tavoletta cerata ed uno stilo e, con la mancina, incide qualcosa, lasciandola poi cadere nel sacco. Si reca vicino al Legato e si presenta sorridente: < Ave vobis, historia servanda est! Publio Tito Placido Britannico, lo storico che avete richiesto. Ora con permesso, vado a cercare qualcuno che mi indichi dove dormirò. > Si congeda sorridente e, [...]
23:36 Elisia • ...del suo valoroso soldato.Si gira e inizia a camminare verso il boccaporto,dal quale una scaletta di legno conduce sottocoperta.Dopo aver percorso qualche passo verso la poppa della nave,si volta verso destra aprendo con decisione una porta;fatto ciò entra dicendo<ecco il tuo alloggio!>
23:36 Elisia • [Moli di Ostia]Vede i primi legionari salire sulle proprie navi grazie alle passerelle precedentemente disposte.Da quella più vicina a prua il primo a salire è il suo amato Settimio e decide quindi di andargli incontro.Giunge in tempo per sentire le parole di un marinaio che chiede al legato di cedergli il proprio cavallo e che se ne sarebbe occupato lui.Lo osserva anche parlare con il legato della marina,ma ciò non le importa,essendo molto rattristata ed infastidita per l'ennesima partenza del suo amato.Quindi una volta andato via il marinaio,gli si para di fronte e verbia <eccoci quindi pronti per la partenza,speravo questo giorno non giungesse mai..se mi segui ti mostro il tuo alloggio>dice questo con tono fintamente severo,che mal cela la sua preoccupazione per questa nuova impresa...
23:32 Pretonius • [Porti di Ostia-Moli] Sospira arrivando poco dopo il comandante sulla trireme < Rompete le righe legionari, seguite le istruzioni che vi verranno date, posate l'equipaggiamento e andate a riposare finchè ne avrete la possibilità. Vis et Honor. > congeda cosi i miles della propria centuria che cominciano ad andare a coricarsi. Il centurione, invece, preferisce rimanere temporaneamente sul ponte della nave aiutando alla ben meglio gli ultimi cives e militi che si stanno imbarcando attendendo impaziente che la flotta salpi dal porto.
23:27 Marcos • [Porto di ostia ] Osserva la calca che si è creata attorno il molo, molti cives osservano la partenza, molti familiari et amici, altri curiosi, volta lo sguardo verso la centuria , scrutando l'ordine indi cerca di capire gli alloggi, poi viene indicato l'area preposta indi indica ai suoi di posizionarsi ed alloggiare e riparare gli effetti personali e militari nell'area indicata, poi sempre vigile attende nuove dai superiori
23:24 Aristarco • [...]...<conversa con il signifero al suo fianco che è al corrente di chi gli ha mandato la suddetta.Un po malinconico ma si sà....le partenze sono così.>
23:24 Aristarco • [Porto di Ostia]<ora muove i primi passi sul ponte di legno che conduce alla nave sulla quale è stato destinato,e anche la sua coorte.>Finalmente sopra!Devo dire niente male...<esclama mentre prende posizione sulla nave e osservandola sommariamente per quanto ne può capire di nautica.>Ora tutti verrete assegnati a degli alloggio.Li sarà la vostra stanza fino a quando arriveremo a Creta<commenta intanto ripensa alla missiva che poco prima della partenza ha ricevuto da una persona speciale.Un amica vera che,al solo pensiero,fa nascere un sorriso sul volto del milite che,immediatamente,svanisce per mostrarsi sempre autoritario e serio nei confronti dei suoi sottoposti.>Tuvio, vedi....partenza significa arrivederci...per molti di questi uomini sarà un addio a Roma....io spero di rivederla..[..]
23:12 Settimio • ......Sono felice di rivederti!Spero che anche i tuoi uomini siano pronti al meglio per l'impresa,come lo sono sempre stati!>
23:11 Settimio • [Porto di Ostia-Moli]Giunto di fronte alla passerella più vicina a prua,con un balzo scende la cavallo.Poi osserva la murata della nave e vede sua moglie Elisia.Alza la mano destra eseguendo un malinconico cenno di saluto.Dopo di che,tenendo il cavallo per le briglie,si accinge a salire sulla passerella.Giunto sul ponte della nave,volge un occhio alle altre passerelle,vedendo che anche gli altri milites stanno salendo,mantenendo il consueto ordine disciplinato dai vari superiori.Voltando nuovamente lo sguardo in avanti,cerca qualcuno della nave che gli indichi dove portare il proprio animale e dove trovare il proprio alloggio.Improvvisamente si sente chiamare dalla banchina;una voce forte in mezzo a tutto qual frastuono,al quale risponde,sporgendosi dal parapetto<vis et honor legatus!.....
23:06 Demetrios • [Moli del Porto] dopo aver portato casse avanti e indietro dal molo alle stive delle navi, sempre sotto la pioggia, si ferma un attimo, sentendo una fitta alla schiena, nella zona delle lombari, sollecitate nello sforzo di alzare di peso le pesanti casse e trasportarle sulle triremi; viene però subito richiamato da un suo superiore che lo catechizza in malo modo, ordinandogli di non fare il lavativo e di continuare nel suo lavoro. Sbuffando si dirige ancora verso la tettoia quand’ecco sente i passi e vede giungere da lontano la legione , diretta anch’essa ai moli per imbarcarsi con loro per Creta
Fato • <antiocus indaffarato nell’obbedire in maniera veloce e precisa agli ordini impartiti, notando un cives(Titusplacidus) che si avvicina, dapprima lo scruta con attenzione poi ascoltando attentamente le sue parole, annuisce con il capo e con voce potente favella in sua direzione>Uno storico dunque<quindi gli sorride leggermente>molto bene, osserva attentamente e narra con precisione le nostre gesta storico, ciò che faremo sarà glorioso <non avendo poi altro tempo da dedicargli si allontana verso la neve per terminare le sue attività>
22:59 Edumus • >>> <fortuna et Gloria Legatus Legionis! I preparativi procedono per il meglio!>.
22:59 Edumus • Moli d'Ostia] Gli ordini sembrano essere eseguiti.I curiosi vengono fatti allontanare,mentre un poco d'ordine si instaura presso i moli...in verità ben poca cosa,ma pur sempre un inizio.Ma ecco che l'attenzione del Legato viene richiamata altrove.Infatti un rumore sempre più forte,di passi cadenzati, richiama l'attenzione dell'alto ufficiale,che voltandosi,dopo qualche istante,vede entrare in quell'area dei moli,l'avanguardia delle truppe legionarie che si devono imbarcare.Quindi,con un sospiro non ben definibile,si dirige a grandi falcate verso quelle truppe,precisamente verso il loro capo,Settimio,riconosciuto facilmente dal Legatus Classis sia per via della divisa,che per il fatto di averlo già incontrato più e più volte.Quindi appena il Legato si trova a portata di voce,esclama >>>
22:54 Maximusprimo • [moli di ostia]<dopo un leggero sospiro ed un ultimo sguardo al porto si volta e chiamato a se due ufficiali ...> Venite voglio vedere da vicino l’imbarco e che le mie navi messe a disposizione per la legione siano degne della stessa.<con dire stentato e roco> Se non questa sera partiremo anche noi per Creta molto presto e desidero osservare quanta potenza L’imperatore ha inviato.<lesto scende dalla nave e si avvia dove il movimento e maggiore. Coperto completamente dal manto e dal cappuccio nero, non riconoscibile quasi sembrar figura poco raccomandabile si avvicina al luogo dell’imbarco>
22:54 Pio • [Moli di Ostia] <i tre uomini si incanalano nella direzione presa da coloro che non indossino armature, verso le grandi navi del porto. Nonostante non imperversi più la pioggia, sul capo dei medici vi è ancora il cappuccio scarlatto,rimosso solo poi per permettere alla vista di capire quale strada intraprendere. A fatica gli strumenti vengono trasportati,ma con tutte le accortezze del caso. Esitano a salire,preferendo mandare avanti gli altri uomini>
22:50 Pertinac • [Moli di Ostia] durante l'incidere della carrozza , mentre si guarda attorno , ode il dire del cives e, guardando ove indica il mastro, rimane meravigliato. Ci sono decine di persone tutte indaffarate e pronti a muoversi per imbarcarsi. Mentre guarda in lontananza, ode il dire del mastro e, con fare sorridente, pronuncia< si mastro ci penso io a portare tutto giu dalla carrozza> mentre dice ciò si avvia nel retro della carrozza e, alzando la destrorsa verso lo schiavo di fabianus, indica tutto il materiale facendogli capire di scaricare tutto con la massima attenzione
22:46 Fabianus • [Moli di Ostia] scruta tutta la banchina alzandosi in piedi alcune volte e tra il brulicare di soldati e ausiliari che si accalcano per imbarcarsi fa segno al servo di dirigersi verso la loro destinazione indicatagli da un Ufficiale della Marina, esclamando poi sorridente <ecco Pertinac quella sarà la nostra domus per i prossimi giorni> cercando di stemperare la tensione del momento, poi avvicinatisi alla nave in tono serio ed imperioso esclama <rapidi a scaricare tutto il necessario e soprattutto attenti a non perdere nulla del materiale che abbiamo portato, confido in te Pertinac, mi raccomando, io cerco qualcuno che ci indichi le nostre sistemazioni sulla nave>.
22:45 Titusplacidus • [Moli di Ostia] Una leggera pioggerellina cade su di lui. Cerca di farsi strada verso le navi che ha intravisto, ma viene ripetutamente colpito da gomitate, spallate, che minacciano il suo precario equilibrio. Finalmente sente la voce di Antiocus ordinare di fare spazio e riesce a passare, presentandosi allo stesso : < Ave vobis, historia servanda est! Publio Tito Placido Britannico, storico novizio, sono autorizzato dal prefetto della Cultura ad imbarcarmi con la Legione diretta a Creta. > Con un sorriso stampato sul viso estrae dal sacco, ancora intatta, l'autorizzazione di Iulia e la porge ad Antiocus. Mentre compie tali azioni, ruota la testa in modo da vedere l'arrivo della legione in tutta la sua magnificenza.
22:45 Elisia • ...e assicuratevi che sia tutto in ordine!>Sui moli,non solo militi ma anche diversi civili giungono per seguire la spedizione cretese.
22:44 Elisia • [Moli di Ostia]Dapprima solo rumori cadenzati,poi improvvisamente lungo la strada che costeggia il Tevere ecco comparire i primi uomini della legione.In testa vede il proprio marito,legato della XXX Legio avanzare in sella al proprio cavallo,lo osserva con ammirazione e amore,provando una stretta allo stomaco,la stessa che prova ogni qualvolta lui debba andare in guerra.Dietro di lui pian piano prende forma l'intera formazione militare.Dopo poco tempo tutti giungono nei pressi delle banchine,pronti per imbarcarsi sulle navi messe a disposizione della marina mercantile.Improvvisamente sente le parole di Settimio ordinare di imbarcarsi.Dopo di che lo vede avvicinarsi.Velocemente si rivolge ad un marinaio esclamando <i legionari stanno salendo.Indirizzateli nei rispettivi alloggi....
22:43 Pretonius • [Porto di Ostia] Per un'attimo volge lo sguardo verso Aristarco e odendole sue parole gli risponde inespressivo <non preoccuparti, comandante, tutto è pronto per la partenza.> Si sofferma poi non appena intravede la destra dei propri superiori alzarsi di scatto, anch'egli trasmette l'ordine alla sua centuria emulando il movimento degli ufficiali <centuria! Fermi!> quasi immediatamente ogni miles della III coorte si ferma sull'attenti cosi come il resto dei commilitoni della XXX. Il centurione si rivolge nuovamente ai suoi <avete sentito uomini? Sulle navi, ora!> incinta marziale cominciando ad avanzare verso la trireme designata.
22:41 Marcos • [Porto di Ostia] Arrivati finalmente sui moli di Ostia, osserva la folla adunata quasi imposta, la gente è venuta volontariamente a salutare i propri milites in partenza verso creta, ascolta con attenzione prima il legatus legionis Settimio poi il proprio Comandante di Coorte Aristarco della III nonchè suo cugino, lo ascolta poi celere si volta verso i propri uomini et proverbia con tono alto e voce rauca <uomini celeri saliamo sulle navi> si sofferma osservando l'ordine e la compostezza dalla centuria
22:29 Aristarco • [...]fermare l'avanzata>Fermi!<esclama lasciando parlare Settimio>Bene avete capito uomini???Forza saliamo,compostezza e ordine o sarete puniti una volta sulla nave!<ordina mentre si avvia a seguire nuovamente il Legato sulla nave scelta>
22:29 Aristarco • [Porto di Ostia]<sempre a capo del coorte con il signifero al suo fianco procede al seguito del Legato che,sul suo cavallo,conduce la legione nel molo di Ostia.La numerosa gente che questa sera si è radunata nel loco non lo meraviglia per niente poichè,essendo la legione composta da migliaia di uomini,è abituato a vedere molteplici persone in un sol posto.Ora,voltando il busto leggermente in senso orario in direzione dei due centurioni,verbia con tono abbastanza potente per farsi udire da loro e sovrastare il rumore che fanno i legionari>Centurioni spero che voi e le vostre unità abbiano preso tutto perchè,una volta lasciata Ostia,ciò che rimane qui,rimane qui!<quindi ritorna alla posizione precedente procedendo con passo marziale fino a quando il Legato impartisce il comando di [...]
22:24 Settimio • ......altri.>Detto questo,con uno strattone delle briglie,rivolge il cavallo verso la direzione delle navi e si avvia,lentamente,verso la nave principale della flottiglia di Elisia,dalla quale diverse passerelle partono dalle murate delle navi giungendo fino alla banchina.
22:23 Settimio • [Porto di Ostia]Finalmente giunge sulle banchine del porto.Alza la mano destra,aperta,con il medesimo braccio piegato ad angolo retto.Nel contempo,l'aquilifer abbassa l'asta reggente l'aquila romana,appoggiando la parte inferiore a terra,ma avendo cura che rimanga bella verticale,sempre visibile.Questo è il segnale a tutta la Legione di fermarsi.Poi si gira,tirando le briglie dell'animale,verso gli uomini della I Coorte,impartendo i primi ordini.<saliremo sulle tre navi messe a disposizione dal capoflotta mercantile Elisia Marzia Augusta.Le coorti saliranno sulle prime due navi,parte delle salmerie sulla terza.Le turme,le unità di sagittarii e le salmerie restanti,invece,saliranno sulle navi messe a disposizione del console mercantile Massimo Galerio Hispanico. Passate parola agli..........
22:23 Demetrios • [Moli del Porto] il mozzo fermo sul molo, vede ora giungere verso la sua coorte uno dei due ufficiali , lo sente sbraitare verso di loro di darsi una mossa a prendere le casse e caricarle sulla trireme che si trova di fronte a loro; indi, all’unisono lui e i suoi compagni vanno veloci verso il cumulo di casse e sacchi che giacciono sotto una tettoia; prende l’estremo di una cassa, aspettando che un altro marinaio prenda l’altra estremità , per poi avviarsi verso la passerella che conduce alla nave scaricando, il pesante carico
22:20 Antiocus • [Moli del Porto] Ascolta gli ordini del Legato, e si mette subito all'opera insieme ad alcuni altri ufficiali per eseguirli si avvicina alla folla <spazio forza! Allontanatevi> urla per farsi udire da tutti <chi deve salire sulle imbarcazioni venga avanti il resto via! Non intralciate l'imbarco degli uomini e delle merci!> mentre con le braccia spalancate si aiuta spingendo indietro la prima fila
22:15 Edumus • >>> preparativi!> ordina,indicando,tanto per fare un esempio,alcuni ragazzini che guardano le navi e quei preparativi con la bocca spalancata dalla meraviglia,non avendo mai visto niente di simile.
22:15 Edumus • [Moli d'Ostia]Data un occhiata ad alcuni marinai li vicini,che agguantate alcune casse,le portano velocemente verso la nave più vicina,volge l'attenzione alle sue spalle,e girandosi chiede al primo dei due alti ufficiali che si trova davanti <allora,la situazione com'è? Dobbiamo darci una mossa,la Legio XXX arriverà tra poco...> e ricevute alcune frasi di risposta,con snocciolamento vario su dati e numeri di merci imbarcate,da imbarcare,uomini eccetera eccetera,si volta nuovamente verso la bolgia che si sta formando lì intorno,e quindi,rivolto al secondo ufficiale esclama <qui c'è troppo trambusto.Fai radunare i civili che partecipano alla spedizione in un sol luogo,e fai allontanare immediatamente chiunque non centra niente con questa missione! Non voglio curiosi che intralcino i >>>
22:13 • Maximusprimo [ostia]<sguardo compiaciuto per quello che sta per accadere. Poche volte negli ultimi tempi un gran movimento di militi e civili si era visto presso il porto. Volgendo lo sguardo verso alcuni suoi ufficiali mercantili, fa un leggero cenno con il capo ed ecco che i sottoposti agitando alcune torce indicano ai vari sottoufficiali situati presso il porto di accendere tutte le lanterne in supplemento posizionate in giornata. Nonostante il cielo non permetta a nessun astro di illuminare nemmeno velatamente il sito è notevole la luce che si innesca.>
22:07 Pio • […] Tutti e tre portano con sé il vestiario e gli effetti personali necessari ad intraprendere un viaggio, indossando,al momento, una tunica grigio fumo ben coperta da un pesante mantello color rosso sangue con cappuccio dello stesso colore,accompagnato, il medico,da una stole di volpe bianca a simboleggiar il rango che questo ricopre nella spedizione. Non conosce molto bene quale direzione intraprende ora e su quale imbarcazione salire, ma di sicuro gli abiti appariscenti delle tre figure non potranno passare inosservati.
22:06 • Pio [ Moli del Porto di Ostia ]Data l’importanza della giornata, lui e i suoi due assistenti si erano già preparati, giungendo sul luogo qualche ora addietro, riposando,nel frattempo,presso la locanda. Senza troppo indugio e senza nessun mezzo, i tre giungono con l’ansia di coloro i quali non hanno mai viaggiato per mare,presso i moli, dove senza troppa difficoltà intravedono la grande moltitudine dei militari. Dei due assistenti, il primo,piuttosto alto,porta con sé una pesante borsa colma di anestetici ed erbe officinali,l’altro,più basso del medico,porta al seguito un altro borsone in cui sono contenuti alcuni strumenti del mestiere, estremamente delicati, fra cui bisturi,calici, infusori e,per i casi più estremi,un paio di protesi per gambe e braccia.[…]
22:05 • Pertinac [Moli di ostia] si avvia verso i moli dell'Vrbe per partire con la spedizione verso Creta. Si dirige verso esso insieme al mastro Fabianus sul suo carretto. Durante l'intero procedere verso i moli, si guarda intorno e, alzando la testa , nota il cielo cupo che potrebbe portare tempesta. La sua paura comincia ad aumentare a causa del suo terribile mal di mare, ma , non facendo notare nulla al mastro, continua con il lento procedere del carretto
22:02 • Fabianus [moli di ostia] vestito con una tunica bianca coperto da un mantello color amaranto con un cappuccio sulla testa che lo ripara dal freddo pungente, ai piedi dei calzari scuri, arriva ai moli del porto di Ostia a bordo di un carretto trainato da un cavallo accompagnato dal suo servo di fiducia e insieme al suo collega Fabbro. Su di esso è caricato tutto l’occorrente personale e quanto necessario per la spedizione militare alla quale i fabbri partecipano in qualità di ausiliari mettendo a disposizione del glorioso esercito di Roma i propri servigi. Alla vista delle navi e della moltitudine presente sulle banchine esclama quasi tra sé e sé <chissà dov’è la nostra imbarcazione>.
22:00 • Titusplacidus [Moli di Ostia] Cammina a stento lungo il molo, curvo su sé stesso, con un pesante sacco di iuta traboccante di oggetti sulla schiena di cui tiene chiusa l'apertura con entrambe le mani. Sbuffa per la fatica, il viso imperlato dalle gocce d'acqua che dal cielo cadono, illuminato talvolta da qualche lampo. Indossa una lunga tunica bianca, ormai fradicia, mentre ai piedi porta le caligae. Alza lo sguardo cercando qualcuno che gli indichi la via e osserva il grande viavai che si sta creando lungo i moli
22:00 • Marcos [Periferia di Ostia] Avanza con passo celere sul lastricato da Roma verso i moli di Ostia, scruta il paesaggio come mai vissuto mai visto, guida la propria centuria, uomini fidati et coraggiosi, indossa la subarmalis rossa, sopra la lorica segmentata, il cassis crestato trasversalmente, sagum alle spalle, balteus et cingulum con relative armi, caligae borchiate et schinieri bronzei, pilum et scutum, le verdi iridi scrutano i superiori, si parte per la campagna cretese
21:54 • Elisia ...l'arrivo degli uomini che dovranno partecipare alla spedizione militare in terra cretese,mentre intorno a lei mozzi e marinai stanno lavorando per prepararsi al lungo ed insidioso viaggio.
21:53 • Elisia [Moli di Ostia]Le tre navi sono ormeggiate presso il porto di Ostia.Lungo la banchina,si possono notare la nave più grande della flotta commerciale di Elisia,la trireme adibita al trasporto commerciale,recante il nome "Elisabella III".Questa è la più vicina all'imbocco del porto.Dietro ad essa,c'è la nave oneraria "Legionaria"così chiamata in onore del proprio marito,Legato della XXX Legione.Infine,dietro a quest'ultima,trova posto la nave più piccola,chiamata "Etruria"in onore delle proprie zone d'origine.Il tempo non è favorevole,ma questo non la preoccupa,è abituata a viaggiare in ogni condizione del tempo.Indossa un abito color avorio,semplice e pratico,adatto all'occasione. I capelli come da sua abitudine sono sciolti in vaporosi boccoli sulle spalle.Attende sul ponte di coperta...
21:51 • Pretonius [Moli del Porto] L'intera legione aspettava questo momento, ogni singolo soldato non aspettava altro da quando la notizia della ribellione è giunta nell'Urbe, in particolar modo la III coorte che tiene tra le proprie file anche la centuria del miles che la guida marciando alla sua testa. Il sottufficiale indossa la regolare subarmlais rossa sotto la lorica hamata tipica del suo grado, alla vita il cingulum che stringe il pugium mentre il gladius è rinfoderato nel balteus che pende alla destra; la mano del medesimo lato, nel contempo, regge lo scutvm ovale. Le caviglie sono protette dagli schienieri e i piedi calzano le caligae. Sulle spalle scende il sagum rosso mentre al collo è arrotolato il focale rosso che e il capo è cinto dal cassis crestato allacciato sotto il mento.
21:41 • Aristarco [...]mentre,sul lato opposto,il fodero del pugium custodisce l'arma.A Protezione degli stinchi vi sono degli schinieri di bronzo,ormai opaco per l'usura delle intemperie, ben stretti dietro ai polpacci da dei laccetti mentre a protezione degli avambracci ci sono dei bracciali di cuoio.Il paludamentum color porpora gli scivola dietro le spalle che sono riscaldate da un pelliccia di lupo anche questo,come la lorica,eredità del padre.Spicca poi il focale rosso legato al collo,dedito a ridurre gli sfregamenti della lorica su quella zona del collo,mentre ai piedi calza delle caligae borchiate di cuoio.
21:41 • Aristarco [Periferia di Ostia]L'ora è giunta.Il momento di partire ormai è arrivato e così,il Praefectus Cohortis, procede in direzione dei moli di Ostia con la sua III coorte e la XXX Legio. A copertura del capo dall'acquazzone vi è il cassis crestato,con cresta disposta longitudinalmente rispetto ad esso.Indosso porta la lorica muscolata nera con decorazioni color argento raffiguranti una testa di lupo,simbolo della sua famiglia,e due cavalli sui fianchi mentre a protezione delle spalle vi sono delle placche metalliche.A protezione dallo sfregamento della lorica sulla pelle vi è il subarmalis di colore rosso mentre il balteus di cuoio,che parte dalla spalla sinistra e giunge all'altezza dell'anche destra,sorregge il fodero del gladio così come il cingulum che lo assicura al medesimo fianco [...]
21:38 • Settimio ...cammina l'Aquilifer Tito Cornelio Agrippa,legionario veterano della XXX Legione. Anch'esso veste le caligae borchiate ai piedi,subarmalis rossa,lorica squamata color oro,cingulum,balteus,gladius al fianco destro e pugium al sinistro,focale rosso a protezione del collo,scudo tondo impugnato dalla mano sinistra,pelle d'orso che dalla testa scende lungo la schiena.Infine,più importante di tutto,regge una lunga asta dove,sulla sommità della stessa,trova posto l'aquila d'oro della legione e,sotto di essa,una placca metallica con incisa la scritta LEGIO XXX.
21:37 • Settimio [Periferia di Ostia]Lungo la strada che dal Roma conduce ad Ostia,avanza in testa alle truppe legionarie in sella sul cavallo.Veste caligae borchiate ai piedi,schinieri bronzei,subarmalis rossa sul petto sotto la lorica muscolata nera;cingulum e balteus reggono al fianco destro il gladius e al sinistro il pugium;il focale rosso protegge il collo dalle abrasioni ed il cassis crestato è saldamente calzato sulla testa e allacciato sotto il mento.Infine,un pregiato paludamentum color porpora scende dalle spalle lungo la schiena.Dietro di sè sente il passo cadenzato di migliaia di uomini in armi.Secondo i suoi ordini per il movimento,la colonna inizia con la I Coorte,poi le altre IX;dietro le coorti avanzano le salmerie,su carri trainati da muli;infine le X turme di cavalleria.Al suo fianco...
21:36 • Demetrios [Moli del Porto] in formazione con i camerati di centuria giunge dalla caserma ai moli del porto, per la partenza verso i lidi cretesi; indossa la lorica, cingulum, gladio, stivaletti di cuoio, scudo, elmo e caligae chiodate; il mantello bruno copre l'intera figura proteggendolo dalla pioggia incessante; giunto di fronte alle navi attraccate, si guarda attorno, c'è già molta confusione ed agitazione, fermo in formazione come i compagni attende gli ordini dei suoi superiori
21:29 • Antiocus [Moli del Porto] Giunge ai moli a bordo della sua biga con il suo schiavo che riporterà la biga alla domus, dopo un'intensa giornata di preparativi, sceso dal mezzo, si avvicina i suoi cavalli Orlando e Pyreneus e gli da un leggero buffo sul muso ad entrambi, poi vestito ancora con la divisa del suo Ordine una lunga tunica bianca, caligae chiodate ed il lungo mantello bruno, da cui mai si separa, si appresta a raggiungere i suoi compagni di Marina, in particolare il Legatus che intravede nonostante il gran via vai che si è creato lungo i moli per la partenza verso Creta.
21:27 • Edumus [Moli d'Ostia] Il Legatus Classis è fermo,in piedi vicino ai moli lungo i quali fervono le attività per l'imbarco.Egli indossa lorica muscolata, cingulum, gladio ,pugio, stivaletti di cuoio,elmo con cresta color porpora,stesso colore del pesante mantello che lo avvolge,riparandolo dalla pioggia che cade fitta sulla città portuale.Il tempo non è dei migliori per la partenza,ma pazienza,c'è poco da fare.Con lo sguardo l'alto ufficiale osserva i preparativi.Le navi ancorate ai moli con le passerelle tirate giù,cumuli di merci,casse,armi,attrezzi e cianfrusaglie di ogni tipo ammassate qua e là,marinai e uomini intenti a correre ovunque,sotto la pioggia,portando casse e oggetti di ogni tipo.Alle spalle del Legato,lo seguono due alti ufficiali.
21:23 • Maximusprimo [ostia]<dal ponte della Nabucodonosor, in posizione retta con le mani incrociate dietro la schiena fissa il molo e nota il gran movimento che si va creando, indifferente alla pioggia che scivola veloce sul lungo manto nero, scruta a destra e a sinistra con sguardo attento che tutto sia come deve. La gloria di Roma è pronta a manifestarsi sin dall’inizio di questa potente offensiva militare verso i lidi di Creta>
 
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Publio Tito Placido Britannico
view post Posted on 6/12/2012, 18:19




Progetti di sbarco

Partecipanti: Settimio, Aristarco, Titusplacidus
Location: Tana del porto [Alloggio Legato]
Data: 23/11/2012



23:27 • Aristarco [Nave Elisabella III | Alloggio Legato]fa cenno di si con il capo quindi si alza ,una volta in piedi,si mette sull'attenti per sbattere poi il pugno destro al petto all'altezza del cuore dicendo"Vis et Honor Legatus Legionis!Sarà fatto!"quindie esce da dove era entrato e richiude la porta incamminandosi verso il suo alloggio.
23:23 Settimio • [Nave Elisabella III-Alloggio Legato]Si volta a guardarlo e con voce pacata risponde<si,certo,vai pure a riposare.L'importante è che tu,questa sera,abbia capito cosa fare nei diversi casi che si potranno profilare.Appena puoi,istruisci anche i tuoi centurioni.Vis et honor praefectus!>
23:21 Aristarco • [Nave Elisabella III | Alloggio Legato]<osserva la reazione energica del legato.Egli rimane invece sempre seduto,composto e serafico.>Questa attesa mi uccide.Ma del resto come dici giustamente tu dobbiamo sperare che Nettuno ci favorisca così come Marte...<si ferma >...già la marina cretese....però non penso dovrebbe dare problemi alla nostra flotta.Insomma dovrebbe essere composte da piccole unità formate da navi mercantili adattate a navi da guerra.....staremo a vedere anche perchè non vorrei perdere uomini valorosi senza aver ancora combattuto.<ora lo guarda.>Settimio se non c'è altro chiedo il permesso di tornare al mio alloggio e riposare.L'aria di mare mi mette sonnolenza...devo ancora abituarmici<conclude>
23:13 Settimio • [Nave Elisabella III-Alloggio Legato]Rialza il busto e si sbilancia sul tavolo,appoggiandosi con i gomiti su di esso e,unendo le mani tra loro,appoggia il mento.<tra quanti giorni non lo si può dire con esattezza.Dipende dai venti e dalle correnti.Presumo,anche se non sono di certo un marinaio,tra i quattro ed i sette giorni,quelli che ci restano per arrivare.Però.....dobbiamo considerare anche l'eventualità di essere intercettati dalla marina cretese>durante il discorso lo sguardo è fisso di fronte a sè,osservando un punto morto sulla parete di legno.
23:08 Aristarco • [Nave Elisabella III | Alloggio Legato]<come sempre le parole del Legato lo rassicurano.E' sereno e lo si può vedere sul suo volto.>Si...questo è vero...e comunque la totalità di loro sono tranquilli e fiduciosi in te...così come me del resto.<lo guarda negli occhi>Questi rivoltosi non la passeranno liscia...hanno osato sfidare Roma e ne pagheranno le conseguenze.<pausa>si sa già tra quanti giorni toccheremo terra?<domanda>
23:02 Settimio • [Nave Elisabella III-Alloggio Legato]Volge lo sguardo verso la carta,notando che il beccheggio della nave è appena accentuato questa sera<questo era previsto ma non ci si può fare niente.Nessuno è mai morto di mal di mare>prende la carta topografica con entrambe le mani ed inizia ad arrotolarla.<per quanto riguarda il dar battaglia,se non vi fosse resistenza presso il porto,sicuramente ciò accadrà nel giro di qualche giorno.Io sono tranquillo.La campagna andrà bene;sono fiducioso>si china sul fianco destro e riappoggia il rotolo sotto il tavolo.22:57 Aristarco • [Nave Elisabella III | Alloggio Legato]<ascolta attentamente le parole del Legato.Memorizza il sunto di ciò che dice perchè,tra qualche dies,si troverà ad affrontare una di queste due situazioni.>Comprendo.Spero vivamente di non trovare resistenze.Anche se una conquista in territorio nemico alzerebbe il morale degli uomini...già a proposito....alcuni legionari sono impazienti di toccar di nuovo la terra ferma...il mal di mare colpisce infatti alcuni di loro.<lo osserva>
22:51 Settimio • [Nave Elisabella III-Alloggio Legato]<se troveremo la piazza occupata,allora attueremo un'altra azione.Dalle navi da guerra saranno saettate frecce incendiarie,mentre le scialuppe per lo sbarco verranno messe a mare e caricate di uomini di fanteria.Poi queste procederanno verso terra,fino ad arrivare all'incaglio.Nelle scialuppe verso prua e fino a tre quarti troveranno posto legionari;a poppa delle scialuppe i nostri arcieri ausiliari che bersaglieranno la zona di sbarco fino all'incaglio.A questo punto i legionari,scudo in avanti,balzeranno a terra,eventualmente spingendo con lo scutum eventuali resistenze.Poi inizierà lo scontro corpo a corpo.In questo tipo di azione,la cavalleria non sarà presente.>
22:45 • Titusplacidus [Nave Elisabella III] Rimane colpito dalle parole del Legato, ma capisce di aver sbagliato. Le gote ormai rosse, riesce solo a mormorare, chinando il capo: < Scusate > Si appoggia quindi al tavolo, portando con la mancina lo stilo sulla pergamena, scrivendo ciò che Settimio e Aristarco dicono, in silenzio.
22:43 Aristarco • [Nave Elisabella III | Alloggio Legato]<nota la reazione spazientita alla domanda dello storico che,forse,pecca di troppa gentilezza.In effetti il suo era un intervento innocente però,forse ,ha sottovalutato l'importanza delle indicazioni che il Legato,dopo essersi ricomposto,impartisce al comandante.>Bene quindi la III coorte sarà la prima a mettere piede sull'isola.....<sorride poichè per un soldato il pericolo è il suo mestiere.>questo se fosse come noi speriamo.Altrimenti cosa faremo?<attende>
22:38 Settimio • --->portate tutte le altre merci all'interno del campo.>
22:38 Settimio • [Nave Elisabella III-Alloggio Legato]Ascolta lo storico osservandolo<allora.... se mi interrompi ancora....>visibilmente si spazientisce<aspetta che io abbia finito di parlare e poi chiedi....eventualmente.>Poi torna sulla carta.<dunque,dicevo...Questa è l'area portuale di nostro interesse.Ascoltami bene.Partiamo considerando la situazione più facile,cioè,che la zona non sia presidiata.Tu>e qui osserva fisso il comandante di coorte negli occhi<scenderai con parte della legione.Avrai fanteria e cavalleria a disposizione.Per prima cosa perlustrerai l'area,fin oltre la zona abitata del porto.Se non dovessi trovare problemi,determinerai uno spazio idoneo per piantare il campo da marcia.Una volta fatto ciò,sbarcherà anche il resto della legione e si inizierà la costruzione.Infine verranno--->
22:31 Titusplacidus • [Nave Elisabella III] Arrossisce molto, consapevole di aver interrotto qualcosa di molto importante. Timidamente favella: < Volevo solamente chiedere se potessi appoggiarmi al tavolo in modo da scrivere meglio. Ah già, sentendo il vostro parlare mi è venuta in mente una domanda che affonda le sue radici nella storia: e se i Cretesi ci tributassero un'accoglienza come i Britanni fecero con Cesare? > pausa < Mi spiego meglio: se i Cretesi fossero già sulla costa ad accogliervi e ad assalirvi appena toccata terra? > arrossisce molto, osservando prima Settimio, poi Aristarco, quindi di nuovo Settimio
22:26 Aristarco • [Nave Elisabella III | Alloggio Legato]<l'ultima carta topografica viene messa sopra le altre sul tavolo dove si trova Settimio.La concentrazione di Aristarco sulle parole di Settimio viene interrotta quando lo storico chiede il permesso di parlare.Muove quindi il capo verso la sua posizione per qualche secondo mentre poi guarda Settimio che,gentilmente,gli concede la parola.Non si rivolta ma anzi scruta l'ultima carta che il Legato ha tirato fuori.>
22:24 Settimio • [Nave Elisabella III-Alloggio Legato]Presa la carta la stende sopra la precedente<questa è una carta più particolareggiata dell'area.In questa nave l'avevano per via dello scalo delle merci>Poi si rivolge allo storico<dimmi>. 22:21 Titusplacidus • [Nave Elisabella III] Ascolta con attenzione le parole di Settimio, poi quelle di Aristarco: appunta qualche parola con bella calligrafia sulla pergamena, lasciando il palmo della destra dietro per aver un piano rigido su cui scrivere. Rimane leggermente spiazzato alla parola “Trachilos”, poi riordina le idee e la scrive. Rimane in piedi vicino ai due, poi pone una domanda molto imbarazzato: < Posso? > chiede, indicando il tavolo del Legato, pieno di carte topografiche che osserva con molta curiosità
22:18 Aristarco • [Nave Elisabella III | Alloggio Legato]<osserva con la coda dell'occhio lo storico estrarre dalla borsa che porta appresso una pergamena e uno stilo.Ritorna poi concentrato su Settimio quando egli richiama la sua attenzione mostrandogli la posizione attuale di navigazione e dove dovremmo approdare.Ascolta anche le due ipotesi esposte da egli e prontamente risponde>Bene...nel caso ci fossero ostilità? come pensavi di procedere ?<quindi osserva il Legato prendere un altra cara topografica>
22:15 Settimio • [Nave Elisabella III-Alloggio Legato]<purtroppo gli sgabelli sono finiti,quindi,purtroppo,dovrai rimanere in piedi>poi si rivolge ad Aristarco<stiamo procedendo in questo mare nostrum in maniera abbastanza tranquilla.>poi indica sulla carta una linea con l'indice destro<la nostra flotta arriverà da qui e questo è il nostro punto per la presa di terra.La zona portuale del villaggio di Trachilos>poi volge lo sguardo verso l'uomo<ora,noi possiamo trovare due situazioni:la prima è la zona sgombra dal nemico;la seconda è che la zona sia occupata e magari già presidiata dall'esercito cretese.Ovviamente questo non possiamo saperlo.Però ci comporteremo in due diverse maniere,ovviamente.>Si gira e da sotto il tavolo prende un'altra carta topografica.
22:05 Titusplacidus • [Nave Elisabella III] Rimane lì immobile per un attimo, poi pacato come sempre risponde a Settimio, estraendo dalla borsa una lunga pergamena e uno stilo che impugna con la mancina: < Qualcosa prenderò, ma cercherò di memorizzare più cose possibili, che poi riporterò in bella copia. > Porta lo stilo sulla pergamena, attendendo che i due militi inizino la loro conversazione.
22:02 Aristarco • [Nave Elisabella | Alloggio settimio]<riceve il riposo dal superiore che,come sempre,è circondato da mappe scritti e quant'altro. La stima che ha per lui e la sua professionalità cresce ogni giorno di più ora che sono a stretto contatto per i preparativi dello sbarco che,se non ci fossero intoppi,dovrebbe avvenire a giorni.>Si....eccomi!<risponde mentre si siede dove indicato dal Legato.>
21:56 Settimio • [Nave Elisabella III-Alloggio Legato]Il primo ad entrare nella stanza è Aristarco che,marzialmente,lo saluta.Rimanendo seduto,con un cenno del capo risponde<riposo.>Da dietro Aristarco,compare poco dopo lo storico Publio Tito,che saluta a modo suo.<ave Publio Tito Placido>risponde pacatamente.Poi si rivolge ad Aristarco<siediti qui>indica con un cenno del capo lo sgabello libero<dobbiamo parlare delle fasi iniziali della presa di terra>poi si rivolge allo storico<tu,immagino,ricordi perchè sei qui?Ebbene....il tuo lavoro inizia ora.Hai da scrivere o memorizzi tutto?>chiede serio all'uomo di fronte,mentre il comandante di coorte si accomoda.
21:50 Titusplacidus • [Nave Elisabella III] Guarda Aristarco, poi risponde con tono pacato: < Un marinaio mi ha detto che chiedeva di me, così mi son recato.. > Il suo dire è interrotto dal comando del Legato: ispira profondamente e varca la soglia, chiudendo la porta dietro di sé molto delicatamente. Osserva Aristarco fare un saluto militare, arrossisce un po', spaesato da quella situazione, accenna un inchino e favella visibilmente imbarazzato: < Ave vobis, Legato! Publio Tito Placido Britannico, storico della spedizione.. > pausa < … un marinaio mi ha detto che chiedevate di me! > abbassa il capo facendo toccare il mento al petto
21:47 Aristarco • [Nave Elisabella | Alloggio settimio]<non è l'unico ad aspettare fuori la porta dell'alloggio del legato infatti lo storico,educatamente,si presenta e lo saluta.>Vis et Honor a te! Aristarco Castus....Comandante della III coorte.....ma anche tu qui per parlare con Settimio?<domanda interrompendosi poi quando sente la voce del Legato concedergli l'ingresso e così ne varca l'ingresso.>Vis et Honor Legato Settimio!<pronuncia le precedenti parole mettendosi sull'attenti e sbattendo il destro pugno all'altezza del cuore sulla lorica di pelle nera.>Sono qui come mi avevi chiesto<quindi attende il riposo>
21:43 Settimio • [Nave Elisabella III-Alloggio Legato]I suoi pensieri vengono scossi da un susseguirsi di battiti alla porta. Alza la testa verso l'uscio urlando un perentorio<avanti!>.Continuando a fissare la porta attende che chi ha fatto chiamare poco prima entri nella stanza.
21:38 • Titusplacidus [Nave Elisabella III] Staziona sul ponte, osservando il cielo leggermente coperto da delle nubi. Indossa una lunga tunica bianca che risalta al chiaro di luna. Rimane in posizione statuaria per qualche minuto, poi torna alla realtà e si reca verso l'alloggio del legato. Evita i marinai che lavorano o trasportano alcune casse e si presenta davanti all'alloggio. Nota Aristarco davanti all'uscio, si presenta cordialmente: < Ave vobis, historia servanda est! Publio Tito Placido Britannico, storico della spedizione > Batte con le nocche sulla porta e rimane poi in silenzio e fermo, attendendo risposta dall'interno
21:32 • Aristarco [Nave Elisabella | Ponte]Il cielo è coperto sulla zona di mare che,con la nave ammiraglia,stanno percorrendo.Indosso il milite ha il solito equipaggiamento comporto dal cassis con crine trasversale in capo mentre sopra il subarmalis rosso vi è la lorica muscolata nera finemente decorata.Il balteus e il cingulum sorreggono il fodero del gladio a destre mentre sull'altro lato allacciato al cingulum vi è l'altro fodero,del pugium. Il mantello svolazza alle sue spalle mentre muove dei passi, con le caligae borchiate ai piedi,sul legno trattato della nave.A protezione degli avambracci vi sono delle protezioni in cuoio mentre sugli stinchi di bronzo.Questa sera ha un appuntamento con il Legato quindi decide di spostarsi in direzione del suo alloggio dove dovrebbe trovarsi ora. Due colpi con la destra.
21:29 • Settimio --->sul tavolo vicino al cassis. E' in attesa dell'arrivo del proprio Comandante di coorte. Ma attende anche l'arrivo dello storico della spedizione.
21:29 • Settimio [Nave Elisabella III-Alloggio Legato]Nell'alloggio spartano,nel quale spiccano le due amache,un tavolo e un paio di sgabelli,è intento ad osservare una carta topografica dell'isola di Creta.Seduto su uno sgabello,veste le solite caligae borchiate.Sopra,due schinieri bronzei.Sul petto porta la lorica muscolata nera,sopra la subarmalis rossa.Sulla lorica,aderente,il balteus si collega al cingulum,reggenti,al fianco destro,il gladius,mentre al sinistro è posizionato il pugium. A proteggere il collo,sotto la parte superiore della lorica, sta il focale rosso,mentre il cassis crestato è appoggiato in prossimità di un angolo del tavolo.L'ambiente è illuminato da una torcia attaccata alla parete sul fianco destro appena entrati dalla porta che dà sul corridoio;un altro lume,invece,è appoggiato--->
 
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17 replies since 14/10/2012, 15:11   387 views
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